"THE END"

"THE END"
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sabato 30 giugno 2012

Essi vivono




Essi vivono (They Live) è un film del 1988 diretto da John Carpenter.

Trama

John Nada lascia Denver per trasferirsi a Los Angeles in cerca di un lavoro. Viene assunto come operaio in un cantiere edile e grazie ad un collega trova alloggio in un campo di baracche nella periferia della città. Ma dopo pochi giorni, la polizia sgombera il campo e Nada ritrova una scatola piena di strani occhiali da sole. Provandoli, Nada scopre una realtà diversa, in bianco e nero: i cartelloni pubblicitari contengono messaggi subliminali e in giro ci sono moltissime persone dall'aspetto simile a quello degli zombi. Capendo che si tratta di alieni che stanno schiavizzando gli umani, Nada cerca un modo per rivelare al mondo la loro presenza. Ma non sarà facile. Nada, aiutato da Frank, un operaio di colore conosciuto in un cantiere e dalla misteriosa Holly Thompson, combatte gli invasori. Durante una riunione con i sopravvissuti del campo di baracche, i poliziotti (convinti di attaccare un nucleo terroristico comunista) entrano nel luogo e uccidono tutti. Nada, Frank e Holly riescono a fuggire e raggiungono la base degli invasori. Capiscono che l'unico modo di mostrare la realtà alle persone normali è quella di salire sul tetto della base e sparare all' antenna parabolica che si trova lì. Dopo essere arrivati in cima i tre si preparano a distruggere l'antenna ma Holly, rivelando di essere favorevole al controllo degli alieni, spara a Frank e minaccia Nada con la pistola. Quest'ultimo uccide Holly, e spara all'antenna in modo da distruggerla, ma viene crivellato di colpi da un elicottero della polizia. Distrutta l'antenna, gli alieni e i vari messaggi subliminali sono ormai visibili anche agli umani.

Curiosità sul film

È tratto dal racconto Eight O'Clock in the Morning di Ray Nelson (1963) e interpretato dal lottatore "Rowdy" Roddy Piper, da Keith David e da Meg Foster.

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Photo credit Tau Zero caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


Pubblicato da Cavaliere oscuro del web  

Intervista con un parcheggiatore abusivo a Napoli


 Rosario I., quarant’anni, da sette parcheggiatore abusivo in una trafficatissima piazza del centro storico. Una condanna per rapina a mano armata sulle spalle, divorziato, vive con la madre e non ha figli. «Fa’ freschetto stasera, eh, per essere estate?». Con i suoi guadagni dice di pagare i debiti che la famiglia ha accumulato con la camorra. La consapevolezza di essere parte di un meccanismo ben rodato, e nessuna prospettiva di riscatto. Per lui il cosiddetto «sistema» non è mai stato un’elevazione nei ranghi della società, ma piuttosto un crudele calvario.

            È stato così. Sette anni fa, dopo che ero uscito dal carcere – truffe, rapine, non sto qui a spiegarti tutto – quelli mi chiesero se volevo lavorare con loro. Io ho rifiutato. Allora si rivolsero al marito di mia cugina, gli affidarono una valigia piena di soldi, sicuramente del denaro sporco, in cambio di una percentuale di quella somma. Ma poi successe che qualcuno gliela rubò, la valigia. Una tragedia. Accusarono noi di essercela rubata, ci costrinsero a svendere la casa di famiglia per un prezzo ridicolo, e poi a pagare trecento euro di «tasse», ogni mese. Da quel momento abbiamo una croce addosso, capisci? Per questo non sto mai fermo, non trascorro mai un giorno nello stesso posto. Devo mantenere certi livelli di guadagno, capisci, altrimenti non si va avanti. Mi sposto sempre, a seconda dei turni. Funziona a rotazione, quando io vado via viene qualcun altro a darmi il cambio.
È così perfettamente organizzato questo lavoro? Come vengono stabilite le zone e i turni?
            Beh, puoi trovarti un vecchio parcheggiatore che sta lì da anni, magari suo padre lavorava lì prima di lui, e non si tocca il suo posto. Oppure ci sono le piazze dove mettono dei guagliuncelli a fare da guardia, come a Piazza Bellini. Lì per esempio è zona dei Mastiffs (noto gruppo ultras, ndA). Con i soldi del parcheggio si comprano gli spinelli, mica le trasferte per seguire il Napoli. Tanto il biglietto quelli non l’hanno mai pagato. In pratica è un modo per fargli fare qualche lavoretto in attesa di qualche “incarico” più importante.
Quanto si guadagna, in media, in un giorno di lavoro?
            Eh, dipende dai giorni. Lunedì molti negozi sono chiusi, non si fanno molti soldi. I giorni migliori? Venerdì e sabato, senza dubbio. Comunque in questa zona, davanti le Poste centrali, venti-trenta euro sono quasi sicuri. Diciamo, ecco, che con cinquanta-sessanta euro al giorno torno a casa contento, c’ho pure i soldi per le sigarette. Ma c’è chi fa molto di più, qui al centro storico. A Ponte S. Severino, a Piazza Mercato si arriva anche a duecento euro in un giorno solo.
Duecento euro al giorno! Potresti farmi parlare con queste persone?
            Uhm, è gente pericolosa, quella. Gente con le spalle protette, che è stata messa lì direttamente da qualche famiglia. Se ci discuto io, che mi conoscono, al massimo mi dicono: tu sei un buono a nulla, c’hai una mamma anziana da mantenere, non hai saputo metterti in proprio. Però sono i più pericolosi, è vero. Del resto, se si alzano anche duecento euro in un giorno, quelli, un motivo ci sarà. Ma il trenta-quaranta percento se lo abbusca chi sta in alto, mica loro. Non si sfugge a certe regole.
E sono la maggioranza, quelli così?
            Sicuramente. Nessuno potrebbe fare il parcheggiatore in un posto e guadagnare cento, duecento euro al giorno senza tenere le spalle coperte. Forse solo i tossici, ma quelli vanno e vengono, lo fanno per comprarsi la dose e poi spariscono.
Lei dice di non essere sotto protezione di nessuno, di lavorare per la sua famiglia, per sua mamma anziana. Ma in un certo senso non c’è anche lei, dentro questo sistema?
            In effetti, sì. Ma non ci sono alternative. O lavori per loro, o comunque in un modo i soldi te li prendono. Te l’ho detto: abbiamo una croce addosso.
È convinto che fu una trappola per ricattarvi?
            Sì, ne sono convinto. E ti dico un’altra cosa, se fosse conveniente… passare dalla loro parte, dico, come mio cognato, allora… Ma poi vedi come finisce? Finisce che i soldi vanno sempre in tasca di altri, e a te restano solo le briciole. Mio cognato si è pure pentito, ora… abbiamo passato i guai nostri. Io, solo per il fatto d’essere parente suo, non valgo più nulla, non sono più nulla. E questo è tutto.
Mi perdoni la domanda, ma credo sia legittima: ha mai provato a cambiar vita, a cambiare mestiere?
            Uhm, e per fare che? Sono iscritto alle liste di collocamento da vent’anni, ho anche l’invalidità per la depressione, da quando mi sono separato. Che questo è un lavoro di merda lo so. Ma quale lavoro mi darebbe abbastanza soldi per pagare ‘sta croce che c’ha la mia famiglia? Ci hanno proprio risucchiato, a noi, piano piano. Ora scusami un secondo.
Senza guardarmi mi stringe la mano e se ne va. Una coppia è appena arrivata con una Smart.


Tratto da
 http://www.informarexresistere.fr/2012/06/30/intervista-con-un-parcheggiatore-abusivo-a-napoli/#ixzz1zHAsEgGe
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario! 

Pensioni: La balla dei falsi invalidi da centomila euro a lustro

Ieri mettevo questo articolo sull'ipnosi massa, proprio perché descrive bene in che modo le nostre opinioni vengono manipolate e indirizzate senza la minima opposizione da parte di chi le riceve. Siamo allucinati e non ce ne accorgiamo. In questi tempi, di crisi non dimentichiamolo, sento parlare continuamente di “falsi invalidi” che avrebbero truffato lo stato per centinaia di migliaia di euro. Bene, primo punto, chi percepisce una pensione, (... già la parola pensione è sbagliata, come si può chiamare pensione nemmeno trecento euro al mese? Pensione è una cifra che permetta di vivere, questa la si dovrebbe chiamare elemosina, ti danno quello che possono ... o vogliono!), prima di arrivare a centomila euro dovrebbero passare almeno trent’anni con questa cifra: centomila diviso duecento e sessanta fanno per l’esattezza trentadue anni di "pensione" percepita. Dove sono queste persone che lo stato assiste con tanto senso del dovere e responsabilità con nemmeno trecento euro al mese, applicando in modo meraviglioso la costituzione? Articolo 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione di opinioni politiche di condizioni personali e sociali. 


Infatti abbiamo parlamentari, ma non solo loro, che oltre a non lasciare il posto di lavoro si portano a casa qualche decina di migliaia di euro. Eppure se digito su google “invalidi civili in italia” le prime voci che appaiono sono le seguenti:

Inps, riparte la caccia ai falsi invalidi civili - Il Sole 24 ORE

Salute: aumentano invalidi civili in Italia, si conferma boom al Sud ...


Oltre al sito ufficiale dell’Inps, vediamo chiaramente cosa vogliono dire, poi la bella frase  boom al sud richiama quel senso legaiolo di dna padano, (aspettate che la parola dna non la conoscono i leghisti), ecco il terrone che frega il popolo padano. Ritardati, pericolosi però, perché questa gente col loro razzismo non ha ancora capito chi stanno mantenendo davvero, credono che i loro soldi vadano ai meridionali davvero: un ragazzo che conoscevo diceva sempre che per votare lega devi non aver mai letto un libro, e credo avesse ragione. Non voglio ora deragliare il ragionamento però, seguiamo le pensioni. Cos’è questa propaganda, riflettete sempre perché tutto purtroppo è propaganda, ed è per questo che la gente non si arrabbia davvero … perché non usa la testa, cosa vogliono immettere in quelle zucche vuote rappresentate dai telespettatori di un tg o dai lettori di un quotidiano, di stato? Che ci sono persone finte cieche che percepiscono cento e trenta mila euro di pensione in cinque anni? Cifra mai vista dalla stragrande maggioranza delle persone. Questa è solo l’ultima sparata di un diffusore di stato, Rai per esempio, ma non dimentichiamo che tutti i giornali in edicola non "sgarrano", quelli che vorrebbero anche essere pagati dai cittadini per dire queste scemenze! Eppure a loro i soldi li date ogni mese se lavorate!!! Strano, vero?
Perché non fanno un bel servizio dove mostrano a tutto il popolo come vive il VERO invalido in Italia: Ho 50 anni e da tempo sono un’invalida civile. Ho iniziato con un’invalidità del 50 percento, poi nel 2008 sono stata dichiarata invalida civile all’80 e sono arrivata a percepire una pensione di circa 267 euro mensili. Qui segue il racconto. 
Questo, un esempio di un cittadino che vedrà i centomila euro tra un terzo di secolo e come la vive.
Purtroppo le persone non vengono indirizzate solo alla crocetta da mettere quando vanno a votare, sono radio comandate, comprano tutto quello che vedono propagandato dalle televisioni o dai giornali, parlano di quello che sentono e cioè sempre di discorsi privi di ragione, futili e stupidi, (mi sembra di essere nel film “essi vivono”, a voi no?), discutono al bar di quello che leggono sui giornali, non leggono, scusate, vedono il titolo, che è diverso, e questo purtroppo lo vedo anch’io nel mio piccolo, (nel nostro piccolo il mondo lo cambiamo ogni giorno! L'abbiamo costruito e lo manteniamo, volete che non lo cambiamo?), persone che commentano articoli in base al titolo, peccato che nel testo parlavo d’altro. 
Altro dato, migliaia di visite ma il tempo medio di permanenza sulla pagina non supera i tre secondi. Se parli poi con la prima persona che incontri cosa ti dice dell’argomento? Quello che ha sentito dalla televisione o visto sul giornale, parla di argomenti su cui non è informata minimamente, e quindi non sono di sicuro come appaiono, e vanno discutendone come fosse la verità assoluta, con una certezza che nemmeno il più saggio potrebbe avere: 
"Solo gli imbecilli non hanno dubbi." Socrate. "Il problema dell' umanità è che gli stupidi sono strasicuri mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi." Bertrand Russell

C’era il bisogno di una massa lobotomizzata e non in grado di ragionare sul più elementare dei problemi per arrivare a dove siamo arrivati oggi, e ci restiamo male che nessuno si ribelli, e che pretendiamo? La consapevolezza spaventa il potere e rendere difficile che nasca è il minimo che possa fare. Comunque, bisogna togliersi il cappello per l’ottimo lavoro che hanno fatto e sul risultato ottenuto, persone adulte che sono più stupide dei bambini che “dovrebbero” educare.
Ci sareste riusciti voi?
Se vogliamo davvero cambiare le cose definitivamente dobbiamo riprendere in mano la nostra vita e rianalizzare seriamente le nostre concezioni sul mondo che ci circonda e noi stessi e riguardalo con occhi nuovi, cercando di scartare cio' che e' stato imposto dal sistema. Frase, questa, scovata qui

Dioniso777

Psichiatria e massoni: L'ala britannica

Le unioni miste "del nero e del tipo caucasico danno luogo ad ogni sorta di organismi disarmonici. Mettendo un poco della mente dell'uomo bianco nel mulatto, non solo lo si rende più capace e ambizioso (non ci sono casi accertati di negri puri saliti a qualche eminenza), ma si accresce il suo scontento e si crea un'ovvia ingiustizia continuando a trattarlo come un africano purosangue. Il nero americano è turbolento a causa del sangue bianco americano che è in lui". Queste righe - che implicano approvazione per la segregazione razziale - suscitarono a loro tempo qualche scalpore, perché a scriverle era un famoso liberal dell'estabhshment britannico: il biologo Julian Huxley. Nipote del primo editore di Darwin, e fratello dello scrittore (e sperimentatore di droghe) Aldous Huxley, Julian scriveva di ritorno da un viaggio in Usa compiuto nel 1924 (Julian Huxley, America Revisited – The Negro Problem, sullo Spectator del 29 novembre 1924). Lí aveva avuto occasione di approvare le teorie razziali di Charles Davenport, allora presidente della International Federation of Eugenics Organizations: l'ente angloamericano (era stato fondato nel 1925 presso la Royal Society di Londra) che nel 1932 avrebbe eletto suo nuovo presidente il genetista del Terzo Reich, Ernst Ruedin. Julian Huxley non rinnegò mai le sue idee eugenetiche. Il 6 settembre 1930, sulla Weekend Rewiew, prese le parti del Comitato per la Legalizzazione della Sterilizzazione: "La causa della sterilizzazione di certe classi di persone anormali o difettose mi sembra invincibile". Nel 1929, secondo la Eugenics Society (Mental Deficiency Committec) di Londra, il numero di tali "difettosi", nella sola Inghilterra, era valutabile a 300 mila, tutti candidati alla castrazione. Inutile dire che Julian Huxley era membro rilevante della Eugenics Society, di cui fu presidente ancora nel 1962.
ENTRA MONTAGU NORMAN
Difficile dire se "nonostante" le sue idee, o piuttosto grazie ad esse, Julian Huxley sia stato elevato alla carica di direttore generale dell'Unesco, che ricoprí dal 1946 al 1948. Fatto sta che proprio nel 1948 l'Unesco e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) diedero il loro patronato ad un eccezionale International Congress on Mental Health, che si tenne presso il Ministero della Sanità britannico. Il congresso diede vita alla Federazione Mondiale della Salute Mentale (World Federation for Mental Health); ma, come scrisse la coordinatrice della delegazione statunitense Nina Ridenour, "la World Federation for Mental Health è stata creata su raccomandazione dell'Oms e dell'Unesco, perché questi organi delle Nazioni Unite abbisognavano di un'organizzazione nongovernativa con cui cooperare"( "Poiché gode dello status consultivo presso le Nazioni Unite e diverse delle sue agenzie specializzate, la World Federation for mental Health è in grado di influire su alcune decisioni dell'Onu e su alcuni suoi programmi": Nina Ridenour, Mental Health in the U.S.A Fifty Years History, citata da Anton Chaitkin, British Psychiatry... EIR, 7 ottobre 1994, p.34). Assistiamo qui alle motivazioni che fanno nascere le entità a cui l'Onu riconosce lo status di "Organizzazioni non-Governative" (Ong): si tratta di gruppi di pressione o lobbies, in apparenza nati dal basso per promuovere rivendicazioni ed esigenze che si pretendono "popolari" e "di massa", ma che l'Onu, o gli oligarchi che le hanno create, sono ben lieti di accogliere. Ad esempio l'organizzazione ecologista Greenpeace, e il Population Council fondato dai Rockefeller, sono Ong; e in molti casi possono condurre le loro campagne a nome e sotto l'egida (e con i fondi) dell'Onu.


Il caso Moro e l'America


Sul caso Moro credo siano significativi a) il libro dello storico americano contemporaneo Webster Tarpley, dove in sostanza si sostiene la tesi che lo statista venne rapito e assssinato per conto dell’MI6 (il servizio segreto militare inglese) e della CIA, e b) il film (bellissimo) “Piazza delle 5 lune“, dove vengono rivelati, all’interno di una trama affascinante, particolari probanti noti ma non sufficientemente fatti notare al grande pubblico; in particolare: la commistione e vicinanza fra servizi segreti e brigate rosse. A riprova, ancora una volta, casomai ce ne fosse bisogno, che i “false flag” (=attentati compiuti da una fazione allo scopo di far ricadere la colpa sull’altra) sono la normalità, fra i servizi segreti.
Oltretutto va ricordata la famosa testimonianza della vedova Moro che ricorda come un politico americano (Kinssinger) avesse minacciato pesantemente il marito per farlo desistere dal portare avanti la sua linea politica. E osservo, ironicamente, come il Falsario (e i suoi seguaci con lui) ami travestirsi proprio da nemico: qui, le brigate rosse, che dicevano di essere contro il sistema, contro l’imperialismo americano, erano in realtà pilotate proprio da quello che in teoria avrebbe dovuto essere il nemico numero uno.
E osservo come, consci di tutto ciò, si debbano tenere alcuni punti fermi in qualunque programma politico che si rispetti, che non sia di sola facciata:
sovranità nazionale: nessuna base militare straniera sul nostro territorio;
sovranità monetaria: nessuna delega a privati, italiani o meno, a produrre moneta e guadagnare dal debito degli altri;
diritto alla vita fin dal concepimento: perchè, come ha detto Madre Teresa, se una madre può uccidere il proprio figlio in grembo, allora tutto diventa ammissibile.
Ogni programma che non contempli questi tre punti sarà sempre, a mio avviso, pura “fuffa” e di facciata.

Un Pò di Storia Monetaria ”Am-Lire”.
“Am-Lire” è una moneta stampata degli occupanti Democratici, fu una vera e propria opera di falsari che imposero la loro moneta a suon di bombardamenti addebitandola per lo più a debito pubblico Italiano,una perdita di circa 300 miliardi di lire dell’epoca 1943-1952, “oltre a tutti i beni di cui si erano appropriati con questo denaro falso”. In totale furono stampate 917,7 milioni di Am-lire, per un peso di 758 tonnellate, che furono spedite in Italia in 23.698 casse. Il primo invio, 7 tonnellate di carta moneta, ebbe luogo il 19 luglio 1943 su due aerei da carico; l’ultimo invio fu effettuato il 17 aprile 1945. Nel Periodo Fascista La Moneta era priva di Debito, è veniva stampata all’occorrenza per finanziare le numerose opere pubbliche.
Anche Aldo Moro e Giuseppe Leone presero spunto dall’economia fascista,i quali anche se democristiani si erano formati sotto la scuola Fascista, immisero 500 miliardi di lire degli anni ‘60 e ‘70, attraverso l’emissione di cartamoneta da 500 lire “biglietto di stato a corso legale” (emissioni “Aretusa” e “Mercurio”). Questa moneta di stato tra l’altro aveva l’importante funzione di immettere denaro senza debito che rendeva solvibile – almeno in parte – il sistema usuraio poiché serviva per pagare gli interessi per i quali il sistema bancario NON emetteva moneta e strozzava il paese (come invece ora fa). Fu Giovanni Leone a firmare l’ultimo DPR con cui si emettevano le 500 lire. Sia Moro che Leone non ebbero gran fortuna e sappiamo come vennero ringraziati da Bankenstein..Comunque, in seguito all’assassinio di Moro e alle dimissioni anticipate di Leone, l’Italia smise di emettere cartamoneta di Stato. La bancocrazia ci aveva anche provato prima a ricattare lo Stato, emettendo i famosi miniassegni per erodere il signoraggio che lo stato guadagnava con la propria moneta, ma poi, non essendo la “misura” sufficiente, ricorsero ai mitra e bombe. Ricordatevi che il terrorismo in Italia inizia con due attentati dinamitardi negli anni ‘60 contro due banche di Stato (all’epoca): Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano e BNL a Roma… Oggi lo Stato guadagna decisamente spiccioli con il conio delle monetine, dove i margini e la quantità di signoraggio sono niente rispetto all’emissione di cartamoneta e denaro virtuale, proprio una mancia per salvare le apparenze. Se recuperassimo le logiche dell’economia fascista o l’idea di Aldo Moro di emettere biglietti di stato a corso legale senza bisogno di chiedere banconote in prestito via Bankitalia-Bce, potremmo assolvere i vari bisogni del popolo italiano.

venerdì 29 giugno 2012

Il Tasso del Miele: Spuntino al veleno!


Il tasso del miele o mellivora o ratele (Mellivora capensis) è un mammifero della famiglia dei mustelidi. È l'unica specie del genere Mellivora e della sottofamiglia Mellivorinae. È diffuso in gran parte dell'Africa, in Medio Oriente e in India. In inglese si chiama honey badger o ratel, termine preso dall'afrikaans; il nome swahili è nyeg(h)ere.
Descrizione fisica
Il tasso del miele è lungo circa 1 m (di cui un quarto circa di coda), alto 30 cm al garrese, e pesa fino a 13-14 kg. Ha una corporatura estremamente robusta e muscolosa, che gli consente di confrontarsi con animali di taglie molto più grandi. Ha una grossa testa con un muso simile a quello di un bradipo, ma con una dentatura che ricorda di più il cane; ha zampe corte e piccole orecchie rotonde. Ha pelo nero e irsuto nella parte inferiore del corpo, mentre il dorso è argenteo dalla corona fino alla coda. Il corpo è leggermente inclinato in avanti, con le reni poco più alto delle spalle.


Habitat e alimentazione
Il tasso del miele predilige la savana e la foresta; è assente nelle regioni estremamente aride o estremamente umide. Pur essendo onnivoro, è innanzitutto un predatore, e si nutre di piccoli mammiferi, uova, insetti, rettili, o persini piccole antilopi. È noto per la sua abilità nell'uccidere serpenti, e si nutre persino di quelli velenosi. Oltre alla carne, si nutre anche di frutta e altri alimenti vegetali; deve il suo nome alla passione per il miele. Per procurarsi questa delizia ha evoluto un rapporto di collaborazione simbiotica con un uccello noto come "indicatore del miele" (Indicator indicator); l'uccello lo conduce all'alveare, aspetta che il tasso l'abbia aperto, e si nutre delle larve che vengono esposte.
Comportamento
Il tasso del miele è un animale schivo, difficile da osservare e da avvicinare. Vive solitario o in coppia, con i cuccioli. Se si sente in pericolo reagisce attaccando, e sono stati registrati attacchi anche molto violenti di tassi del miele contro esseri umani. Quando aggredisce, anche per difesa, è estremamente efficace, e può arrivare ad abbattere grandi erbivori come bufali o gnu lacerandone la carne e provocandone la morte per dissanguamento. Egli non esita a lottare con licaoni o leopardi per tenere il cibo
... che dire, una mangusta moltiplicato 5 !!!

fonte Wikipedia

Controllo delle masse? Ecco come lavorano gli Illuminati

A cura di Lorenza Veronese per www.disinformazione.it

Spesso accade a coloro che cercano informazioni in rete, di incontrare articoli, resoconti o documentazioni sul cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale” o sugli “Illuminati”.
Capita così di frequente che ho deciso di approfondire tale argomento, cercando di rispondere ad alcune domande: ma chi solo gli “Illuminati”? Da dove provengono? Fino a che punto compenetrano la nostra realtà, la nostra storia? E a che scopo?



                         Sigillo degli Illuminati, stampato nei dollari statunitensi 

Analizzando superficialmente i messaggi che ci provengono dalla realtà esterna, si può già intravedere l’accenno di una risposta a tali quesiti. E’ un dato di fatto per cominciare, che i mezzi di comunicazione più comuni (televisione, cinema, quotidiani, libri e riviste) diventino giorno dopo giorno più scadenti, uniformando e appiattendo le informazioni (soprattutto tivù e giornali), passando una realtà sempre più squallida e sovvertendo – in maniera non casuale, come vedremo in seguito - la scala di valori che ogni individuo equilibrato con un po’ di cultura, buon senso e rispetto per la vita, avrebbe come saldo punto di riferimento nella propria esistenza.
Per dirla in parole povere risulta difficile da accettare che un matrimonio tra vips possa diventare notizia di apertura di un serio TG che abbia la pretesa di informare la gente. E ancora mi è difficile accettare che tale TG si riduca a 20 minuti con pubblicità per poi lasciare spazio alla tanto attesa e sospirata ricetta di cucina a cui, pare, gli italiani non sappiano rinunciare.
Per non parlare dei reality che tanto hanno preso piede nel nostro paese ma che - a detta di Maurizio Costanzo - sono ancora più diffusi all’estero, o che dire dei programmi dove la gente si rinnova grazie alla chirurgia plastica, rendendola una pratica talmente normale che, come riportato poco tempo fa su tutti i quotidiani, persino le teenagers inglesi a Natale o per il compleanno chiedono ai loro genitori di rifarsi il seno. Oppure pensiamo ai pianti e alle disgrazie in TV dove si vedono solo comuni cittadini che mettono in piazza i loro problemi familiari, abituandoci sempre più all’idea che ci possa essere qualcuno (o qualche milione di telespettatori) che ci osservi e conosca anche i nostri fatti più intimi.

LA FABBRICA DEL CONSENSO E L'IPNOSI DI MASSA

Cari amici, tutti noi pensiamo che uno stimolo
sensoriale esterno venga recepito dal nostro sistema percettivo ed elaborato a livello centrale producendo una sensazione e successivamente una forma pensiero, un'idea. In realtà i percetti derivanti dall'ambiente divengono proteine e strutture fenotipiche ed ora vi spiego come accade. Non pensiate che siamo cosi' diversi da un comune computer con un hardware ed una serie di software, un sistema operativo centrale e una memoria piu' o meno capiente. Bene, pensiamo ad esempio all'informazione dei media che immancabile ci perviene dai giornali, dagli schermi televisivi, dalla radio ecc. L'informazione, da in- formare e cioè "dare forma" alla mente è in realtà una de-formazione cognitiva, ma anche strutturale. Noam Chomsky, linguista filosofo e teorico della comunicazione, professore al MIT (Massachusetts Institute of Technology) parla di grammatica generativa e di strutture innate nel linguaggio naturale e l'operato del grande scienziato va bene al di là della filosofia e della psicologia e diviene politica e scienza della comunicazione. Chomsky è sempre stato contro le lobbies e l'imperialismo delle amministrazioni USA da Roosvelt in poi. Ha parlato di una " fissazione di priorità", cioè di una gerarchia di notizie e di struttura delle notizie prodotta dai mezzi di informazione che de-formano il messaggio giungendo ad un condizionamento di massa, cioè come lui dice ad una edificazione di una "Fabbrica del Consenso".
Chomsky afferma che per comprendere il funzionamento di una lingua è limitativo definirne i codici, i rapporti. Non basta classificare e l'analisi della struttura linguistica non è esaustiva della comprensione delle potenzialità del linguaggio. I parlanti possono produrre e comprendere frasi inedite, mai pronunciate precedentemente. Esiste cioè una "creatività", un libero arbitrio generativo per cui vengono prodotte nuove frasi che comunque seguono regole strutturali ben precise.
Le grandi società di capitale condizionano l'informazione obbligando la massa ad una fruizione passiva, una sorta di continuo marketing della comunicazione finalizzato all'obbligo di un'azione pilotata dall'alto. L'esecutore è inconsapevole dell'esistenza del mittente e crede di scegliere liberamente, ma la "creatività" dell'individuo è un pericolo per i padroni della fabbrica e la dittatura della comunicazione teme la spontanea espressione del singolo.
Un sistema di propaganda martellante ci condiziona le scelte, i pensieri, il libero arbitrio in un orientamento di globalizzazione del consenso. Bill Gates sa perfettamente che l'uomo è una macchina da programmare come un computer e lo vedo molto interessato a generare microchip e vaccini di controllo di massa che altro non sono che software di programmazione umana. Ma c'è dell'altro. L'informazione non è soltanto etere, codice immateriale, ma struttura proteica, fenotipo, biochimica, proteina. Ogni percetto esterno viene assimilato come "informazione biochimica", voglio dire che il messaggio recepito diviene struttura biologica, radicale libero, enzima, DNA. L'informazione produce un coinvolgimento epigenetico, cioè un orientamento del nostro sistema percettivo alla lettura o meno di geni, porzioni del nostro DNA. Questi geni producono proteine, neurotrasmettitori cerebrali, enzimi e cioè struttura che ritroviamo integrata nel nostro fenotipo, cioè nella nostra personalità, emotività, scelta e comportamento. Comprendete come la propaganda politica sappia perfettamente che con l'appropriazione dei mezzi di comunicazione e il quotidiano bombardamento di immagine e di promesse si possa facilitare epigeneticamente quel gesto di consenso, quella crocetta che poi compare sulla scheda elettorale. Tutta l'informazione è de-formata e condizionante un consenso obbligatorio che è divenuto fenotipo, atto politico contrario al libero arbitrio del singolo. Ogni forma di libertà, di creatività, di espressione individuale è percepita come pericolosa dalla fabbrica del consenso e quindi il messaggio e l'informazione devono risultare non informanti, non destanti la coscienza di massa. La politica di questi attuali partiti politici è una forma di anestesia epigenetica del libero arbitrio dell'individuo e quindi l'unica via d'uscita è di renderla inefficace, di decondizionarci dall'orientamento epigenetico della fabbrica del consenso. La politica degli attuali partiti (e non la politica in generale) è una nociva ipnosi di massa che obbliga l'individuo ad una scelta acritica condizionata da una corrente di pensiero epigeneticamente commerciale. Bene fa un Beppe Grillo a non entrare nella politica dei partiti e credo sia l'unico modo per vederli finalmente implodere su se stessi, sulla loro finta rappresentanza. Evitate quindi di utilizzare i media, e non assegnate loro alcuna valenza informativa. Cercate sulla rete opinioni molteplici e poi strutturate un vostro libero convincimento.
Recuperate coscientemente la vostra autonomia, la vostra "creatività" linguistica, intellettuale, artistica, spirituale, politica (nel senso di amministrazione del bene comune).
Solo in questo modo il vostro fenotipo rimarrà immune dai virus della fabbrica del consenso. Buona Vita Angelo Bona

Pubblicato da Angelo Bona

LA TEORIA DEL COMPLOTTO: UN ESEMPIO


IMPRESSIONANTE


"LA" FORNERO: UNA SPREGEVOLE DONNA

Ma che si può scrivere su un ministro della Repubblica Italiana, che rinnega la Costituzione? Tutto il nostro apprezzamento, perché forse è l’unica spregevole donna che se ne fotte del perbenismo di circostanza e dice la verità.
... e nelle catene d’oro che ama mostrare peggio di una
Maria Antonietta con meno classe e più supponenza ... 

 a venire a parlarci di carestia e sacrifici, proprio lei che ne deve aver fatti tanti,
 proprio per il merito è dove si trova, certamente, ha la faccia ... chissà suo figlio se lavora per 5 euro all'ora e fa sacrifici come la mamma predica ...

Quel che posso fare oggi non è indignarmi, ma parificarmi alla loro arroganza, arrogandomi anche io dei diritti che in un paese normale o civile, non mi sognerei mai di avere. Il diritto di disprezzare le istituzioni e la feccia che da tempo immemorabile ha smesso di rappresentarle. Il diritto di non ritenermi parte integrante di questo stato.Il diritto alla mia NON partecipazione al voto, e il diritto – caso mai si presentasse l’opportunità – di rendere tutti gli sputi in faccia che ho preso negli ultimi vent’anni della mia vita da gente che, oggi, se avessi un bel paio di baffi, spedirei in Siberia a cavare carbone a piedi nudi.

Però, terrei a ricordare a lei, signora fornero, che negare il diritto al lavoro è uguale a negare il diritto alla vita. Vorrei dirglielo ancora una volta, quanto lei possa essere una merda, non solo indegna di rappresentare le istituzioni, ma indegna per qualunque tipo di lavoro lei creda di aver meritato. Così, da disoccupata oltraggiata, da persona che a morsi è riuscita a ritagliarsi il diritto di scrivere quello che pensa, in completa autonomia e totale libertà, quel che le posso augurare è di scordarsi una notte di togliere uno dei collari d’oro che ostenta di giorno, e di restarci strozzata.

Sarebbe bello e umano che lei si vergognasse, ma non è contemplato in questo nostro tempo in cui nessuno, alla fine, le taglierà la testa come la storia insegna e la civiltà – la nostra e non la sua – proibisce. Se le fosse una donna, un essere umano o una persona, con la memoria dei morti che il vostro sterminio ha mietuto e miete quotidianamente, andrebbe in un supermercato a guardare la gente che guarda gli scaffali; le donne che prendono in mano un prodotto e lo ripongono, pensando che in fondo si può fare a meno anche degli spaghetti, illudendosi che al fine se ne avrà agio dimagrendo ...

La Costituzione Italiana, è rimasto un vetusto simbolo a memoria dei sogni perduti. Una foto sbiadita di quel che avrebbe potuto essere, se avessimo avuto la coscienza e il rispetto della storia. E le nostre lacrime odierne, hanno perso anche il gusto di sale che una lacrima ha.
Che ha detto di così abominevole, quella faccia da mummia incarognita, che si discosti dalla realtà? Che il lavoro (o l’impiego) non è un diritto, ma qualcosa che si deve meritare. Forse su questa seconda cosa potremmo obiettare, ma per il resto potremmo anche smettere di perdere del tempo prezioso e soprassedere. Perché in Italia, il lavoro, ha smesso di essere un diritto molto tempo fa, o forse nemmeno lo è stato mai.

continua ...
Il futuro degli italiani si riempie di prospettive e diritti ... mica possono suicidarsi tutti! E poi sinceramente perché dovrebbero farlo? Perché quelli si permettano l'oro e le guardie del corpo? Questa si presenta come la scelta più dignitosa, prenderli a chi ne ha tanti ... non è rubare, è mangiare! Mangiare è istinto di sopravvivenza, se lo negate, aprite i campi di concentramento, almeno siete coerenti, così smetterete anche di dire una stronzata al giorno e offendere l'intelligenza come fossero tutti ebeti come lo siete VOI.


La Scemata Quotidiana: Informazione per allocchi

In coda altro materiale proveniente dal Sole 24 Ore e video.
Articolo di Redazione Il Fatto Quotidiano

“Usa, la riforma sanitaria è costituzionale Sentenza storica della Corte suprema

I giudici (con 5 voti a favore e 4 contro) confermano la legittimità della norma sull’obbligatorietà della copertura assicurativa contenuta nella legge voluta da Obama. Il presidente: “Una vittoria per tutto il popolo americano”
La riforma del sistema sanitario degli Stati Uniti voluta da Barack Obama ècostituzionale. Oggi la Corte Suprema con 5 voti a favore e 4 contrari ne ha promosso il “nocciolo”, ossia l’obbligo per tutti i cittadini di acquistare una polizza assicurativa medica entro il 2014″……

Voilà, volete un esempio di stampa per allocchi? Ebbene andate a leggervi tutto l’articolo de il Fatto Quotidiano sopra citato.

L’eroe nero o il papa nero, l’uomo di banche e assicurazioni, Obama, risale le classifiche di popolarità in seguito all’approvazione di una presunta riforma sanitaria. Si candida così alla rielezione.
Ovviamente il Fatto dà largo spazio alla polpetta, con tanto di grassetto, evidenziando che è una sentenza storica. Bene, il mangime per polli è stato sparso e i tanti simpatizzanti sinistri e destri del presidente guerrafondaio Usa, premio Nobel per la pace, sono li a gongolare ed il Fatto con loro.

Recita Obama: “Con questa sentenza, è prevalso il principio che la gente che si può permettere l’assicurazione sanitaria avrà ora la responsabilità (dovere ndr) di acquistarla”.
Si scopre quindi sul Fatto che: “per ogni cittadino c’è l’obbligo di acquistare una copertura sanitaria individuale. Chi non lo fa rischia una multa di 750 dollari o pari al 2 per cento dei redditi. Le aziende con 50 o più impiegati devono contribuire alla spesa per l’assicurazione, se è a carico dei dipendenti. Le assicurazioni non potranno più negare una polizza a chi abbia patologie croniche o revocarla arbitrariamente a chi si ammali. Viene ampliato il servizio per i cittadini indigenti fino a coprire chiunque guadagni meno del 133 per cento della soglia di povertà (29mila dollari l’anno per una famiglia di quattro persone).”
La banche proprietarie delle assicurazioni e le case farmaceutiche ringraziano.

LA CHIESA CATTOLICA E LA CASA EDITRICE EROTICA

La Chiesa non rinuncia all'erotismo. La casa editrice Weltbild, posseduta al 100% dalla chiesa cattolica tedesca, non sarà messa in vendita


La Chiesa non rinuncia all'erotismo. La casa editrice "Weltbild", posseduta al 100% dalla chiesa cattolica tedesca, infatti, non sarà messa in vendita, nonostante la pubblicazione di numerosi romanzi erotici. 
Come ricorda Der Spiegel, i titoli a luci rosse venduti da Weltbild avevano creato un grosso scandalo in Germania l'anno scorso dal momento che la società è interamente in mano alla Chiesa cattolica, con tanto di vescovi o loro incaricati in consiglio di amministrazione o di sorveglianza.
Alcuni gruppi di cristiani di orientamento conservatore avevano gridato allo scandalo perché la commercializzazione di questo materiale è in netto contrasto con la morale cattolica. La Conferenza episcopale tedesca aveva poi deciso di vendere Weltbild, per liberarsi dalle sue "scandalose" attività".
Dopo alcuni mesi però tutto è cambiato. Il caso Weltbild non occupa più le prime pagine dei giornali tedeschi, e l'associazione tra Chiesa ed hard letterario è ormai finita nel dimenticatoio.
Le partecipazioni azionarie di Weltbild delle varie diocesi sono state fatte convergere in una fondazione che perseguirà obiettivi benefici ispirati dalla morale cristiana. I soci di Weltbild rinunciano così ai profitti ricavati dalla vendita di un gruppo editoriale da quasi 2 miliardi di fatturato annuo, e la fondazione sarà la sola responsabile della casa editrice. 



Fonte: Leggo.it

INTERCETTAZIONE: "COCAINA A BARALE E COSTANZO"



Si parla di droga, tanta cocaina: due etti e mezzo per l’esatezza, che sarebbe stata ben pagata dai consumatori


Si parla di droga, tanta cocaina: due etti e mezzo per l'esatezza, che sarebbe stata ben pagata dai consumatori. Nell'ordinanza è precisato che i personaggi pubblici di cui si parla nelle intercettazioni non sono stati oggetto di rilievi penali e le conversazioni riportate potrebbero essere solo "chiacchiere da bar" secondo quanto "si sottolinea in ambienti del Palazzo di Giustizia milanesi e i personaggi del mondo vip non sono stati sentiti dagli inquirenti", riporta l'Ansa.
Si tratta di una vasta operazione antidroga, quella coordinata dal pm della Direzione distrettuale antimafia di Milano Antonio Sangermano con 22 arresti eseguiti. Il Corriere della Sera fa il nome di un uomo che avrebbe rifornito tre lavoratori di Mediaset di droga. Tutta cocaina, che si facevano consegnare per poi spacciarla ancora dentro l'azienda. Si incontravano, si scambiavano la "partita", anche grossa, ognuno poi prendeva la sua strada: chi a rifornirsi ancora, chi a spacciare.
Si tratta di una serie di intercettazioni durante le quali alcuni dei personaggi di spicco dell'indagine, tra cui quello che sarebbe considerato al vertice dell'organizzazione, Marco Damiolini, 35 anni, parlano tra loro di una serie di cessioni di cocaina a presentatori e gente di spettacolo legata a Mediaset, un filone che era già stato trattato in un altro procedimento, il 2 novembre 2011, denominato 'Molle Domenico più altri' e aveva portato all'arresto di tre dipendenti della società di Cologno Monzese (Milano).
In particolare, in un passo delle circa 900 pagine dell'ordinanza, il 29/09/2009 Marco Damiolini parla con Raffaele Laudano, 47 anni, un altro degli arrestati.


Damiolini: mo' ti dico una cosa, guarda che Mediaset....se ti blindano se la cantano. E' normale. Lo rivelano"

Laudano: se la smazza poi lui.

Damiolini: non gli puoi neanche dare dell'infame. L'amico mio ha preso 12 anni di galera perché lavorava con Maurizio Costanzo. Davide Caffa. lui gli dava la barella...(cocaina) alla Barale, a Costanzo, ad ogni Buona Domenica...(trasmissione in onda su canale cinque)....gli dava due etti e mezzo. gliela pagavano profumata proprio.....è successo....(inc)...e ha preso dodici anni.

Chi Comanda a Questo Mondo? (XII)

di TNEPD

Questo è il dodicesimo ed ultimo capitolo.
Il primo è qui.

Agli stolti non si può insegnare;
ai pavidi ed agli increduli si può
provare ad essere d’esempio.


Dopo tanto peregrinare siamo arrivati a inquadrare con sufficiente nitidezza il rapporto servo-padrone su cui si basa il gioco in cui siamo immersi.
L’atteggiamento del servo nei confronti del sistema in cui è inserito può essere fondamentalmente di tre tipi: collaborazione, sopportazione, rifiuto.
Ormai conosciamo a menadito i collaboratori del sistema, i servi ricchi, le pecore scaltre, gli alpinisti delle piramidi della paura, gli iniziati in cappuccio e grembiulino, i banksters senza scrupoli, gli elegantoni con gli armadi pieni di scheletri, le facce di tolla, i marchettari. Vanno incontro al loro destino a lunghe falcate.
Al contempo possiamo dolerci ma non adirarci della condotta della maggioranza,ossia di chi pensa di risolvere la propria vita sopportando. Lo abbiamo fatto anche noi per anni, fino al momento in cui abbiamo avuto il privilegio di trovare la forza di mettere in dubbio la realtà come ci veniva descritta, la realtà di tutti gli altri.
Guardandoci indietro non possiamo che ammettere di essere stati buoni servi per una parte della vita.

Proprio qui sorge il problema. Lo siamo ancora. Consapevoli di esserlo – e per questo meno buoni – ma pur sempre servi. Se dopo aver analizzato la situazione e ponderato le opzioni, scopriamo che il sistema non fa per noi, che non ci va di essere né servi né padroni, allora non possiamo incrociare le braccia ed aspettare che le cose cambino da sé. Si tratta di passare dalle parole ai fatti, altrimenti dopo un pò ci si scopre a grufolare nella greppia di quelli che sopportano il meno peggio e a pigolare in un corteo del PD.
L’anelito alla libertà che pervade i pensieri dei servi che non amano la propria condizione merita di essere tradotto in fatti tridimensionali, palpabili. Studiare, analizzare, criticare, comprendere van bene. Comunicare, informare e stimolare gli altri vanno benissimo. Ma, come detto, non bastano.
Abbiamo visto come il sistema sia infrangibile se si adottano strategie tradizionali, al che nasce spontanea la domanda: “Come si può combattere chi detiene il monopolio dei sei poteri su cui si basa la struttura della società?”
Il sistema non è rivoluzionabile dall’interno, non lo si può affrontare e vincere, ma almeno si può evitare di perdere e quindi di alimentarlo. A tal proposito, oltre un anno fa scrissi un post ‘Se volessi diventare famoso’ che chiudeva così: “Questa società gioca una strana partita. L’unico modo di vincere una mano pare essere d’astenersi dal giocare.”
Ebbene, il rifiuto del sistema – per non restare mera teoria – può essere tradotto nella pratica nei termini di una astensione dal sistema. Qualcosa di diverso da una fuga e diverso da una resistenza passiva. Uscire dal sistema, a ben vedere, non è vietato, è soltanto caldamente osteggiato.
Qual è il torto più grande che un servo può fare al suo padrone? Rubargli in casa? Riempirlo di botte? Mettergli il lassativo nella minestra? Trombargli la figlia? No.Smettere di servirlo.
Il bello è che, nel nostro caso, dipende solo dal servo. Chiunque può sciogliere i propri legami, tutelarsi dal sistema senza correre alcun rischio e con buone probabilità di successo. L’obiettivo individuale che ogni servo può porsi per vincere la battaglia per la propria libertà è quindi l’uscita volontaria, senza compromessi, dal rapporto servo-padrone. Sembra difficile soltanto perché gli altri, intorno a te, non lo fanno.
Concludo dunque questo breve pamphlet con una manciata di consigli pratici che mi auguro possano stimolare all’azione gli spiriti più virtuosi. Consigli, tra l’altro, utili a risparmiarsi imbarazzi nel rispondere alla domanda: “E tu, cosa stai facendo per cambiare le cose?”
Ecco cosa fare:
Smetti di lavorare. Come? Semplice. Non vai a lavorare. Hai bisogno di tutto il tuo tempo, non puoi sprecare energie ed ore preziose. Molla il lavoro, anche se ti piace (poi scoprirai che non ti piaceva affatto). Tanto ti licenzierebbero comunque a breve.
Vendi tutto il vendibile. Elettrodomestici inutili (praticamente tutti tranne il computer, il rasapeli e i vibratori), veicoli, abbigliamento, etc. Insomma, vendi tutta la roba accumulata in scellerati anni di consumismo. Alla fine dovresti restare con un buon gruzzoletto e al massimo tre valigie. Scoprirai così che gran parte dei mobili che hai comperato non servono a una mazza e venderai pure quelli.
Riduci le spese all’osso. Come? Sii parsimonioso. Spendi soltanto per cibi e vizi sani, anche se sei ricco. Anzi, soprattutto se sei ricco. Comperare cose è l’attività più idiota che esista, soprattutto se parliamo di servi che comperano cose inutili destinate ad essere accumulate ed infine abbandonate. Meno roba hai, più sei libero.
Se stai con l’acqua alla gola non darti fuoco, ma smetti di pagare. Tasse, multe, rate, abbonamenti, etc. Smetti di pagarle tutte. Ovviamente prima svuota il conto in banca e nascondi i contanti in un luogo sicuro. Poi dimenticati dei debiti, rimuovili dai tuoi pensieri. Non ritirare più le raccomandate e se citofona gente che non conosci, non rispondere. Se ti convocano in tribunale non ci andare. Passeranno gli anni ed è probabile che archivino. Se non archiviano, alla peggio ti giudicheranno in contumacia e poi citofoneranno. Tu non rispondere. Torneranno. Tu non rispondere. Dopo un pò smetteranno di romperti i coglioni, fidati. Non possono farti più di tanto. Se ti prendono prima della prescrizione, dichiarati instabile politico e perseguitato psichico. Ci cascano sempre. Se non ci cascano, manda una mail a Paolo Franceschetti. (Puoi ridurre drasticamente lo stress trasferendoti in Sud America o in Africa dopo aver completato i primi tre punti, anche se non hai l’acqua alla gola.)
Impara la gratuità nel chiedere e nell’offrire. Se chiedi qualcosa in prestito, rendilo meglio di come l’hai ricevuto. Se presti qualcosa, non aspettarti di riceverlo indietro.
Leggi, pensa e tromba, leggi, pensa e tromba. Finché ce n’è. Poi fatti uno zabaione e ricomincia.
Tra l’altro, una volta vaporizzati – o almeno ridotti al torsolo – i legami col sistema servo-padrone, una volta liberi insomma, risulta molto più intuitivo trovare una propria risposta responsabile alla domanda che titola questo saggio e decidere, infine, chi comanda a questo mondo.

Agli stolti non si può insegnare; ai pavidi ed agli increduli si può provare ad essere d’esempio.


E, talvolta, si deve.

Articolo pubblicato sul sito TNEPD
Link diretto:
http://www.tnepd.com/2012/chi-comanda-a-questo-mondo-xii

L’industria della salute

La produzione su scala industriale di farmaci è un fenomeno relativamente recente. Con l’imporsi della teoria dell’origine microbica delle malattie, con Louis Pasteur e Robert Kock, nella seconda metà dell’Ottocento, e la comparsa dei primi farmaci relativamente efficaci [come la mitica Aspirina per febbre e dolori, messa in produzione dalla Bayer nel 1899, e il Salvarsan contro la sifilide, inventato dall'immunologo tedesco Paul Ehrlich ai primi del Novecento], decolla anche l’industria del farmaco.
E’ la fase eroica della medicina moderna. Finalmente, non solo si potevano descrivere le malattie, ma anche trovarne una causa in un agente patogeno e utilizzare una “pallottola magica” che lo sopprimeva. Il cerchio era chiuso. Il paradigma forte e compatto.
Certo, non per tutte le malattie si poteva risalire a una causa e poche ancora si potevano curare con le pallottole magiche. Ma era solo una questione di tempo, di accumulo di conoscenze scientifiche. In questo quadro, i produttori di pallottole magiche svolgevano un ruolo centrale.
Ma è solo con la messa in produzione della penicillina, scoperta da Alexander Fleming nel 1929, iniziata a essere prodotta su larga scala dal 1941, che l’industria decolla. Nei due decenni successivi, battezzati dagli storici l’età dei farmaci, c’è una vera e propria esplosione nella scoperta e nella produzione di farmaci, tra cui certamente rilevante è il cortisone, nel 1949.
Negli ultimi decenni, la salute diventa uno dei più floridi e profittevoli settori economici nei Paesi ricchi.
Il motore dell’industria della salute è ovviamente quella del farmaco. Solo in Europa, queste attività danno lavoro a più di mezzo milione di persone. Per stare a casa nostra, solo nell’area milanese operano più di tremila aziende, con oltre cinquantamila addetti e un giro d’affari che supera i dieci miliardi di euro.
A livello mondiale, il settore conosce una forte concentrazione in poche mani: un piccolo gruppo di supercolossi, che gli angloamericani chiamano “Big Pharma“, con fatturati vertiginosi.
Tanto per fare un esempio, la Pfizer da sola detiene più del 10% del mercato mondiale, con oltre 48 miliardi di dollari. Negli ultimi anni questa tendenza alla concentrazione monopolistica è talmente cresciuta, che ha portato il numero delle attuali grandi aziende da trenta a dodici. I margini di profitto diventeranno sempre più elevati.

Si potrebbe quindi obiettare: e allora? … E’ normale che chi produce, soprattutto in un campo che richiede grandi investimenti per la ricerca, punti a realizzare profitti.
Dove sta il problema? … Il problema non sta nella ricerca del profitto, sta nella rete che l’industria ha teso per garantire la massimizzazione del profitto.
In proposito, di solito si pensa all’informatore farmaceutico che corrompe il medico prescrittore con regali e benefici [la Corte di Cassazione ha sentenziato che si commette non solo "comparaggio" ma vera e propria "corruzione in atti d'ufficio"], oppure al dirigente d’azienda che mette sul conto svizzero di un primario la tangente per l’acquisto, da parte dell’ospedale, di kit e macchinari diagnostici. Certo, tutto questo è documentato ed è anche stato sentenziato in via definitiva dalla Corte di Cassazione, dal famoso caso Poggiolini e De Lorenzo [ex Ministro che prese tangenti per rendere obbligatorio il vaccino anti-epatite B che, in sostanza, è somministrato illegalmente!] in avanti, e ha sicuramente effetti di distorsione dell’intervento medico, ma non sembra l’aspetto principale della questione. Infatti, la corruzione è un fenomeno che si verifica a valle.
A monte c’è la sistematica distorsione della conoscenza. E’ questo l’aspetto più preoccupante e pesante come un macigno.

La manipolazione delle conoscenze
“Si possono fare molti soldi, dicendo alle persone sane che sono malate“. Così inizia un citatissimo articolo scritto per il British Medical Journal da un giornalista scientifico, un medico di base e un professore di farmacologia clinica, il cui titolo esplicita l’argomento: Vendere le malattie: l’industria farmaceutica e il mercato della malattia.
Gli autori dimostrano, con numerosi esempi, che c’è una costante azione, da parte dell’industria farmaceutica, di medicalizzazione della società, al fine di allargare il mercato.

giovedì 28 giugno 2012

TEOSOFIA


“Avere tutto del mondo o nulla
nulla in te cambia
come poggiassi a un'asta invisibile
e l'asta è diritta e stabile
non oscilla a mediare libertà”.

Si tratta di una riflessione sul secondo frammento de “La Voce del Silenzio”, testo di H. P. Blavatsky tra i più conosciuti della tradizione teosofica, del quale Blavatsky stessa, nella prefazione alla prima edizione inglese, ci fornisce in proposito precise spiegazioni: “L’opera, dalla quale io traduco, forma parte della serie da cui furono tolte le Stanze del Libro di Dzyan, testo fondante de La Dottrina Segreta”.

Patrizia Moschin Calvi

La voce del silenzio
I due sentieri
Livia Lucchini

Il piccolo libro è composto di estratti e frammenti scelti dal Libro dei precetti d'oro. La Signora Blavatsky stessa nella prefazione dice che in Oriente tali insegnamenti si pongono in mano a studiosi di misticismo.
Queste massime si ritrovano anche nel mistico insegnamento di Krishna ad Arjuna nella Bhagavad-Gita.
Si tratta di un'etica molto elevata e, a meno che non si perseveri seriamente nella ricerca della conoscenza di sé, non si darà mai volentieri ascolto a tali consigli: “Uccidi il desiderio di vivere”; “Uccidi la sensazione”; “Considera egualmente il piacere e il dolore, il guadagno e la perdita, la vittoria e la sconfitta”; “Uccidi ogni ricordo di passate esperienze”; “Non guardare addietro o sei perduto”.
La Blavatsky - che ha il merito di aver portato all'Occidente l'antico insegnamento mistico dell'Oriente, patrimonio dei grandi saggi - era però fiduciosa; e qui si rivolge ai pochi veri mistici della Società Teosofica.
Era l'anno 1889, due anni prima della sua fine terrena: questo prezioso volumetto racchiude e culmina la sua fatica, il suo messaggio.
In altre parole la ricerca del Sé si riallaccia alla massima greca: “Uomo conosci te stesso”, ma va oltre: “Uomo diventa te stesso, un essere spirituale”.
Dalla conoscenza intellettuale, l'insegnamento indica il sentiero per diventare il vero uomo spirituale, superando la parte animale che ancora persiste.
Forse l'insegnamento non è per tutti, ma uno sforzo tutti lo possono compiere sul sentiero evolutivo.
Si tratta di sperimentare, non solo di sapere. Sperimentare porta crescita.
Se una teoria о un insegnamento sono troppo astratti e non aderenti alla realtà, difficilmente ci possono interessare; non abbiamo elementi su cui discutere, invece un insegnamento metafisico può interessare e sollecitare l'intelletto a comprendere.
La metafisica spesso precorre la fisica.
Per questa riflessione è stata scelta la parte centrale del libro: il frammento II – “I due sentieri”.
Non perché gli insegnamenti siano qui più facili da praticare, ma perché s'avvicinano alla nostra psicologia, a noi che da tempo studiamo Teosofia.
Alcuni di questi insegnamenti sono stati assimilati dalla mente e, anche se non praticati, fanno però parte del nostro sapere.
Subito qui viene messo in rilievo e si parla della “Dottrina del Cuore” e della “Dottrina dell'Occhio”.
Ciò che viene chiamato “Cuore” è il vero sé dell'individuo, il suo archetipo, che egli deve conoscere per realizzare.
L'“Occhio” è la mente, ciò che esce dalla testa, dal cervello.
L'individuo sul sentiero della ricerca spirituale privilegia la “Dottrina del Cuore”- detta anche sigillo della verità.
“Come si può raggiungere la perfezione?” chiede il discepolo - ci chiediamo noi così frastornati dal mondo. Pare impresa impossibile.
“Sii puro di cuore - dice il maestro - prima di incominciare il viaggio; che non vi siano secondi fini calcoli. Fai ciò che ritieni giusto, anche se ciò ti può danneggiare sul piano dell'opinione pubblica, o della tua propria situazione esistenziale. Puro di cuore è colui che è veritiero e che ottiene il dono inestimabile della verità, della retta percezione delle cose”.

Quando si dice informazione di alto livello ...


Quando si dice informazione di alto livello ... giuro.


Trafficanti di droga in Mediaset Tra i clienti due noti presentatori


Trafficanti di droga in Mediaset
Tra i clienti due noti presentatori

carabinieri droga
Un'operazione del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Milano ha portato all'arresto di 22 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti e alla fabbricazione e detenzione di armi. Portavano in città quintali di cocaina e haschish da Olanda, Ecuador, Marocco e Spagna. E' la seconda parte dell'inchiesta dopo l'arresto di tre dipendenti Mediaset. Secondo l'accusa, la droga veniva venduta negli uffici di Cologno. I presunti acquirenti sarebbero due noti presentatori di Mediaset. LEGGI LE INTERCETTAZIONI





Fonte

ITALIA - INGHILTERRA 4 - 2 E VAIIIIII VINCEREMO IL CAMPIONATO


HERMANN HESSE FRASI

Si ha paura di migliaia di cose, del dolore, dei giudizi, del proprio cuore; si ha paura del sonno, del risveglio, paura della solitudine, del freddo, della follia, della morte. Specialmente di quest'ultima, della morte. Ma sono tutte maschere, travestimenti.
In realtà c'è una sola paura: quella di lasciarsi cadere, di fare quel passo verso l'ignoto lontano da ogni certezza possibile... c'è una sola arte, una sola dottrina, un solo mistero: lasciarsi cadere, non opporsi recalcitrando alla volontà dell'Esistenza, non aggrapparsi a niente, né al bene né al male. Allora si è redenti, liberi dalla sofferenza, liberi dalla paura.


Hermann Hesse


INDAGINE SU DIO

CADE A PUNTINO questo articolo che inevitabilmente ci riconduce a quello di stamani, siamo ancora  uomini del medioevo


Queste riflessioni sono scomode sia per i credenti sia per gli atei, ma rappresentano l'unica strada possibile per scoprire l'esistenza di Dio. La vera indagine su Dio ha molto a che vedere con la Sicurezza. Abbiamo bisogno di sentirci al sicuro e il pensiero dell’uomo tende a cercare di colmare questa paura rifugiandosi in un credo, ma anche in un metodo, o in delle personali conclusioni. Finché siamo impauriti e spinti a cercare di colmare questo dolore ogni nostra convinzione sarà inquinata. Bisogna essere onesti: L'esistenza o la non esistenza di Dio potrà essere scoperta solamente se chi fa l’indagine è tranquillo e non sta cercando di salvarsi la pelle annaspando in un mare di fretta e sofferenza. Per questo è molto delicato parlare di Dio. Qualunque cosa si possa dire su Dio c’è sempre una parte di popolazione che si sente offesa nelle proprie convinzioni, e quindi minacciata, nessuno escluso. Sia che si dica che Dio non esiste, ma anche se si dice che Dio esiste. Da sempre le persone si sono raggruppate in credi e anche uccise fra loro per questi motivi. Parlare di Dio però è indispensabile, quindi chi per primo ne vede la verità con estrema chiarezza e accetta il rischio e la responsabilità di mettersi in gioco deve svegliare gli altri.

In un’indagine seria dovrebbero lasciare l’aula tutti quelli che non sono imparziali. Fuori dalla scuola tutti i paurosi che vogliono rimanere legati ai propri idoli immaginari. Dovrebbe rimanere solo chi è pronto ad accettare il rischio che la Realtà sia anche molto distante dal modo in cui uno se la rappresenta. Nel passato le Divinità più popolari avevano la barba ed erano autoritarie e vendicative, oggi il problema più diffuso è di carattere opposto. Gli idoli più gettonati del nostro tempo invece sono la scienza, il denaro, l’egocentrismo, la bellezza e la nostra personale esperienza. Ci sentiamo sicuri finché loro vengono assecondati ma se qualcosa li mette in discussione allora diventiamo insofferenti. Viviamo sotto ricatto, essi ci dominano e non ci permettono un’indagine disinteressata, aperta serena e calma.

PAGATE LE TASSE ... VOI

Cominciamo con Christine Lagarde, la zoccola-barbie rinsecchita presidente dell'associazione a delinquere FMI.
Quella che diceva ai Greci di pagare le tasse.
Beh, veniamo a sapere che questa lampadata peracottara, non paga una ghinea di tasse.
Riceve circa 400 mila euro di stipendio esentasse, pure dalle imposte locali.
I redditi derivanti dal Fmi non sono infatti tassabili...ovviamente in nome dell'equità fiscale...
Motivazione ufficiale: assicurare indipendenza totale nelle sue funzioni.
Incontenibili risate sugli spalti, alcuni vomitano dallo schifo, altri invocano fulmini inceneritori, altri ancora la garrota.



Passiamo alla seconda zoccola che piange prima dei misfatti,il ministro della disoccupazione Fornero.....già premiata come chiagnefottara dell'anno.
Premio speciale della giuria Bilderberg, per aver meglio sodomizzato i peones esondati...tra una lacrimuccia e un mo' v'aggiusto io...
Gli esondati,i fuori onda,color che stan sospesi,oxfordianamente gli inchiappettati.
Manco sanno quanti sono...i grandi tecnici...! 

Vaticano, l’ultima monarchia assoluta




Dario Ferri

Il Vaticano è l’ultima monarchia assoluta della Terra
, e con il papato di Benedetto XVI è stata introdotta una svolta ancora più conservatrice. Da quando l’ex teologo di Giovanni Paolo II è asceso al soglio della Santa Sede, le riforme sono state messe in un cassetto, per rafforzare il clero e la gerarchia vaticana. Un progetto ora messo in dubbio dallo scandalo Vatileaks.

ULTIMA DITTATURA – Il Papa è il capo di Stato della chiesa cattolica. Questa frase, apparentemente contraddittoria, pronunciata da un politico tedesco, Alois Glück, che voleva difendere la visita di Benedetto XVI al Bundestag, spiega bene per Die Zeit l’essenza del Vaticano. La Santa Sede è l’unico soggetto di diritto internazionale personificato da una singola persona.
Quando un presidente o un primo ministro parla a nome di uno Stato, in quel momento è solo un rappresentante dell’autorità riconosciuta dalla comunità internazionale. Il Papa è invece, egli medesimo, quell’autorità. Il Vaticano infatti vuole essere di più di una semplice chiesa, più di una singola confessione, e anche qualcosa di oltre rispetto ad uno Stato.
La Santa Sede è il luogo, che porta nel tempo l’idea dell’occidente cristiano. Probabilmente è per questo, che è spesso così conservatore, intimorito e negazionista. In questo senso la Santa Sede rimane l’ultima monarchia assoluta del mondo, unica Nazione dove nessuno può mettere in discussione la parola del Capo di Stato...
Il papato di Ratzinger ha inoltre dato una sterzata ancora più netta all’impostazione assolutista della Chiesa cattolica, ribadendo come propri principi l’assolutismo conservatore e la gerarchia ecclesiale come ultima corazza per la difesa della fede. La chiesa però appare in questi giorni in pericolo, non solo per colpa delle rivelazioni di Vatileaks o per il caso Gotti Tedeschi, la sorprendente ed inusuale cacciata del banchiere che guidava lo Ior, tradizionale alleato di Joseph Ratzinger.
Il pericolo avvertito è forse ancora più minaccioso di quanto stia realmente accadendo, perché li due scandali evidenziano la porosità della gerarchia e la scarsa solidità della Santa Sede, una contraddizione evidente della missione di Benedetto XVI.

IL MONDO BENEDETTO – L’idea stessa del Vaticano come roccaforte del cattolicesimo nasce nel XVI secolo, quando la riforma protestante mise in discussione le fondamenta della Chiesa cattolica. Ecco perché all’interno della Santa Sede si trova il più antico servizio diplomatico del mondo, che nel 2004 è riuscito perfino ad ottenere il diritto di partecipazione per il proprio Stato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. In quel consesso il Papa può parlare non solo come l’anacronistico reggente di una Nazione grossa mezzo chilometro quadrato, ma come la guida di un miliardo di cattolici, la più grande comunità della terra.
Il potere vaticano è visualizzabile dai suoi fedeli e anche da tutti gli altri cittadini, visto che ancora oggi ha propri palazzi, proprie banche e monete, e perfino prigioni distinte da quello dello Stato italiano. La Chiesa ha dunque creato il suo mondo, e lo difende con i denti stretti da oltre cinque secoli.
L’evoluzione della democrazia ha imposto numerosi cambiamenti, in primis il riconoscimento della molteplicità delle convinzioni religiose e della libertà di pensiero, svolta avvenuta con il Concilio Vaticano II. Allora fu messa in discussione il dogma di San Tommaso d’Aquino, che recita come “accettare la fede è un atto di libertà; mantenerla un atto di necessità”.
Solo i lefreviani ora mantengono questa impostazione, ed anche per questo godono di molte simpatie nel Vaticano di Ratzinger. Fonte

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