"THE END"

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venerdì 23 agosto 2013

MASSONERIA E CHIESA


Caro Elia,
Cerchiamo di comprendere codesti rapporti per mezzo della storia (vera, non la raccolta di pie favole passata per tale nelle scuole).
Quello che sta facendo Paolo Ferraro oggi è pura inquisizione, cioè cernita di coloro che fanno il doppio (o triplo) gioco da coloro che mantengono i valori tradizionali. E si vede che rischi sta correndo.
Ferraro però è isolato, non protetto da organizzazione alcuna. Gli inquisitori da 800 a 200 anni fa erano impegnati nello stesso, identico processo. Anche loro rischiavano, e un buon numero di costoro perdettero la vita, come Pedro de Castelnau (1209), assassinato non appena arrivato ad Albi come legato di Papa Innocenzo III, o Pedro de Arbués, ucciso a fil di spada nella cattedrale di Saragozza nel 1485. Non è difficile identificarne altri avendone tempo e voglia.

I Domenicani chiesero al papa di esimerli da tanto rischio, ma il papa declinò.
La causa era sempre la stessa: 60 anni prima di Castelnau si era recato ad Albi Pietro il Venerabile, abbate di Cluny. Vi trovò migliaia di cattolici giudaizzati da una propaganda martellante di decenni. Professavano una religione manichea, facendosi chiamare Catari (i puri). Le sue esortazioni caddero nel vuoto.


Quando si convertì al catarismo il Conte di Tolosa Raimondo VI, il pericolo divenne estremo. All’assassinio di Castelnau seguì la mobilitazione dei mille cavalieri di Simone di Montfort, che nel 1213 affrontarono un esercito forte di 100mila uomini ma disorganizzato. Lo sgominarono dopo una sola carica di cavalleria diretta al centro. Ne seguì un massacro, che se non giustificabile è per lo meno comprensibile.
L’Inquisizione Regia impedì alla Spagna di soffrire le guerre di religione, e ritardò gli effetti della Rivoluzione di due secoli.
Quando l’istituzione venne abolita nel 1823, le infiltrazioni giudeo-massoniche nel clero si intensificarono dappertutto. Tra i prelati massonici del 19° secolo campeggia Tayllerand, ex-vescovo di Autun, ma vi si può annoverare il vescovo Michele Caputo, che avvelenò Ferdinando II di Napoli. Segretario di Stato di Leone XIII fu Mariano Cardinale Rampolla, quasi eletto papa nel conclave del 1903, ma impeditone grazie al veto dell’imperatore Francesco Giuseppe. Quando Rampolla morì nel 1913, Papa Pio X fu orrorizzato nello scoprire che il buon Cardinale era massone.

Nel 20° secolo alle infiltrazioni massoniche si aggiunsero quelle comuniste. Se leggi l’inglese, metti AA-1025 in un motore di ricerca. Leggerai la storia di uno di codesti infiltrati, il cui diario fu trovato e pubblicato dall’infermiera che ne curò gli ultimi momenti in seguito a un incidente automobilistico mortale nel 1972. La sigla AA vuol dire Anti Apostolo, e il numero era quello suo di reclutamento. Quanti ne seguirono? Non lo so.
Per i cattolici appiedati (come noi) la sfida consiste nell’identificare i preti genuini. Tre indizi sono sufficienti: 1. Ostentano o nascondono la condizione clericale? 2. Pregano, specialmente la Messa, con unzione? 3. Sono disponibili per amministrare i sacramenti su richiesta? Se la risposta è affermativa alle tre domande, ci si può fidare.
In breve, il giudaismo talmudico ha ideato tanto la massoneria quanto il comunismo con il preciso scopo di scristianizzare: le elites la prima, le masse il secondo.
A risentirci.

Silvano Borruso

http://perchiunquehacompreso.blogspot.it

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