"THE END"

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domenica 13 aprile 2014

SE NON SAI MANGIARE NON SAI PENSARE

Per sapere in anticipo se ciò che abbiamo posto in essere oggi, produrrà domani buoni frutti, dobbiamo agire, non solo in buona fede e secondo coscienza, ma attenendosi a quell’impianto etico che abbiamo avuto in dote al momento della nostra venuta al mondo, e in virtù di quella conoscenza pratica che abbiamo attinto dalla nostra esperienza diretta sul campo della vita sostenibile.
Così agendo, si evitano rimpianti e sensi di colpa, e il rischio di tramandare ad altri (figli e nipoti) convinzioni errate, ed empirici giudizi.
Non è vero dunque che siamo quello che mangiamo. Noi siamo ciò che pensiamo – che pensiamo di mangiare. Tutto inizialmente parte da un ragionamento mentale, che solo in seguito diventa azione (scelta).
Gli individui moderni sono oggi privi di quei parametri di riferimento necessari e indispensabili al fine esprimere un giudizio oggettivo sulle cose, e ogni loro azione non è, che l’automatismo riflesso (condizionato) di quel piano di propaganda mediatica attraverso il quale il Sistema intende manipolarci, e omologare le coscienze alle sue perverse logiche di profitto.
Non possiamo pertanto definirci persone intelligenti, in grado di analisi e di capacità critica, se ci alimentiamo con cibo contaminato, intrugli chimici e gassati, hamburger, surgelati e merendine industriali - se non siamo in grado di distinguere il buono dal nocivo, l’originale dalla contraffazione, e il biologico dall’OGM.
Comprendere questa differenziazione di merito, è alla base di ogni comportamento di buon senso; cardine sul quale si fonda tutta la conoscenza umana positiva/evolutiva. La sua assenza, si riflette sulla nostra quotidianità rattrappendo l’intuizione, annullando i personalismi, relativizzando così le nostre conclusioni (qualunque sia la loro natura) e indebolendo lo spirito di autoconservazione.
La tanto esaltata “modernità” (un calderone di congetture e di menzogne), rappresenta in pieno il concetto da me espresso sul valore etico dell’alimentazione, dove tutto quel Luna Park di scoperte, invenzioni, e beni di consumo, ritrae le sabbie mobili dentro le quali l’umanità sta affondando e affogando.
Ergo, se l’uomo di quest’epoca ha perso la naturale capacità di discernere ciò che è buono da ciò che lo uccide, non distinguerà per logica conseguenza il falso dal vero e la libertà dalla licenza. Un individuo senza radici, dunque, che come un albero si abbatterà al suolo al primo forte colpo di vento.


Oggi, tutto è ribaltato e brancoliamo dentro il buio di un mondo al contrario fatto di contraddizioni, illusioni, debolezze e becere dipendenze. Anche il famoso motto di Giovenale “mens sana in corpore sano”, (Satire, X, 356), si scontra, in maniere stridente, con la realtà di una società di individui squilibrati e smarriti, tale da capovolgerne il senso e il suo significato ultimo. Per tanto, la salute mentale, non è più la risultante di un corpo sano, ma l’esatto contrario

“un corpo sano in una mente sana”.
Nell’uomo di questo secolo maligno, si è estinta l’osservazione, la percezione e la capacità di discernimento avendo, noi, delegato al Sistema Bestia, ogni responsabilità oggettiva, personalismo e giudizio critico.
Tutto ciò che, in realtà, acquistiamo e consumiamo meccanicamente al mercato del Grande Malfattore, non è, che la contraffazione sistematica di qualcosa che assomiglia vagamente alla sua forma originaria, ma che, nella sostanza, è un concentrato di estrogeni, ormoni, fertilizzanti, antiparassitari, antibiotici, “migliorativi”, pesticidi, aromi sintetici, coloranti, conservanti e tossine concentrate.
La profonda consapevolezza di ciò che ci circonda e la capacità di immaginare una realtà diversa e opposta da quella che siamo soliti vivere, è la sola opzione che ci consente di decifrare i fatti della nostra esistenza, di analizzarli nella loro oggettività, prenderne atto, e decidere per la giusta scelta.
E’ la salute, ciò a cui dobbiamo aspirare! Lei, il dono dei doni, una condizione di totale appagamento fisico, spirituale e sensoriale, che prescinde da ogni status, cultura e spazio temporale. Si, la salute, Lei, dispensatrice di gioia e creatività, fonte di solidarietà e di pace, forza generatrice di un progresso compatibile con i bisogni della comunità, sinonimo di libertà e di tolleranza, di volontà e di speranza - intrinsecamente moderna nel suo significato più corretto, rivoluzionaria, liberatoria, ascetica e divinatoria. L’esatto contrario, delle nostre “moderne” società, malate e in cancrena, oppresse e frustrate da quella persistente sofferenza esistenziale e corporale che ci preclude ogni barlume di vera felicità, alimentando l’odio, il rancore negli uomini e la loro sete di vendetta.
GJTirelli
http://caneliberonline.blogspot.it/
In tema consiglio questo: Eraclito e l'alimentazione
http://alimentazioneegliilluminati.blogspot.it/2014/02/eraclito-e-lalimentazione.html

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