"THE END"

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martedì 15 aprile 2014

"SCIE CHIMICHE DI PRIMAVERA"... (NESSUNO LE VEDE A PARTE IL MAESTRO E UN BAMBINO PICCINO)...

Questa mattina decido di tornare ai giardinetti Margherita per rilassarmi dopo una nottata di lavoro. C'è il sole e fa caldo, sembra di essere in Giugno, di Domenica, pare sia festa... I ragazzi giocano a calcio, le sbarbine divorano i loro Iphone e prendono il sole, qualche umarells si gode la primavera, le immancabili carrozzine piangenti solcano i prati, una coppia di rumeni con lui in canotta, palestrato e lei appresso, vivono attimi di gioia, preparando un brunch campestre a base di birre calde da discount...
Insomma, tutto fila liscio ed a guardarlo, pure il cielo sembra sereno ed accogliente...
SEMBRA SERENO, ed io ingenuo mi siedo vicino alla fontanina rotta, quella sui sassoni che recintano il laghetto putrido e me la godo con lo sguardo rivolto verso l'alto...
Stacco la mente, ci provo, ma seppur distratto, la mia attenzione si focalizza su improvvise e persistenti scie dense a bassa quota che partono da dietro i colli...
Poi realizzo, mi giro con lo sguardo sempre rivolto verso l'infinito e noto altre scie, ma a guardarle bene si intrecciano, ed allora ruoto la testa a 360° e mi accorgo che i reticolati sono formati da almeno 8 SCIE DI CONDENSA consecutive...

Formano delle intersezioni perfette, matematiche, ma la cosa buffa è la loro persistenza nell'aria, durano troppo, misuro il tempo ma rimangono sospese almeno 15 minuti fino a dilatarsi, gonfiarsi e mescolarsi con le altre e formare una sorta di cupa foschia, un muro di gas che dopo mezz'ora, OSCURA COMPLETAMENTE IL SOLE, almeno nella zona dove stavo io...


Ma la cosa grottesca è che nessuno se ne accorge, guardo la gente indaffarata nelle proprie vite, tutti con lo sguardo rivolto verso il basso a cercare formiche rosse...
Ad un certo punto, giunge a me un bambino molto piccino, avrà avuto 4 anni, la mamma era intenta a relazionarsi con l'Iphone, mi guarda, mi sorride e punta il dito verso il cielo, un po' come per condividere un'estraneità percettiva rispetto alla gente comune. Lui, ingenuo e contento, annuisce come per dire: " Io e te lo sappiamo, il cielo è cambiato, ma nessuno ci caga"...
Stringe un'assonante alleanza con me ed io, soddisfatto, pronuncio la fatidica frase, che sicuramente non avrà colto, ma mi piace pensare l'abbia almeno sentita: "MEMENTO MORI"...
Mi saluta e saluta un cielo oramai grigio e corrotto...
cit.
http://maestrodidietrologia.blogspot.it/2014/04/scie-chimiche-di-primavera-nessuno-le.html?showComment=1397544788022#c3340077164372861877

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