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martedì 7 gennaio 2014

Lotta al gioco d'azzardo con il gioco sociale - "Cercasi bar slot-mob"

La felicità non è la fortuna al gioco, perché ci vuole tempo e fatica per costruire la propria fortuna nella vita. Esiste una differenza molto importante tra “beni di comfort” e “beni di stimolo”: ovvero il fatto che nella vita esistono scorciatoie attraenti che portano verso il nulla e strade in salita che richiedono applicazione e fatica ma ci danno realizzazione e serenità nel medio termine. I bambini e gli adolescenti, esposti a tutti i venti delle pubblicità, sono infatti i primi a rischio di dipendenze da beni di comfort (troppa televisione, troppo internet, bulimie) mentre bisogna cercare di dargli il gusto più lento e difficile del coltivare beni di stimolo (la fatica dello studio, l’apprendimento di uno sport, la crescita umana e spirituale).
Il tema del gioco d’azzardo legalizzato in Italia ne è un esempio. Lo Stato, nel corso degli ultimi dieci anni, ha capito che con Slot machines, Gratta e Vinci e altri giochi può incassare miliardi di Euro (sono stati 8 nel 2012) in maniera facile, perché il business del gioco è anticiclico per definizione: quando l’economia non gira, le persone che per disperazione tentano la fortuna sperando in una vincita miracolosa che possa risolvere per sempre i propri problemi aumenta a dismisura e gioca sempre di più, spesso finendo per diventare un Giocatore d’azzardo Patologico. E quando un prodotto crea dipendenza, ossia è un bene di comfort, la domanda è assicurata.

Come al solito ci troviamo di fronte a delle politiche miopi e concentrate sul breve periodo: a fronte di incassi facili per l’erario, abbiamo dei costi sociali enormi: la cura a carico delle Asl degli oltre 800.000 giocatori a rischio patologico, costi sociali enormi derivanti dalle famiglie distrutte che perdono tutto, fino ad arrivare al mercato dell’usura e della criminalità organizzata che campa di rendita sfruttando queste situazioni drammatiche. Intanto le società concessionarie e i gestori macinano miliardi. La storia è sempre la stessa: profitti privati, perdite sociali.
La campagna Slotmob nasce da questo, da una forte indignazione per un fenomeno che non si può tollerare. Promotori tre professori di Economia Civile, supportati da oltre 90 tra Associazioni e Movimenti, per cercare di accendere dei riflettori su un problema che sta dilagando.
L’idea è semplice: in ogni città si cerca un bar che ha tolto le slotmachines (o che no le ha mai messe), e ci si va a fare colazione o aperitivo in centinaia per votare con il protafogli, ossia per premiare come consumatori chi opera sul mercato facendo scelte etiche addirittura anche anti economiche, perchè rinunciare a 3 Slot machines significa per un bar perdere 2.000 Euro al mese.
In fondo che senso ha lamentarsi di un mercato che pensa solo al profitto se poi, quando qualcuno adotta dei comportamenti virtuosi, come consumatori, non ci attiviamo per riconoscere questa scelta? Siamo noi che dobbiamo chiedere bar senza slot, iniziando da subito a dare i nostri soldi solo a chi ha deciso di non istallarle. E se iniziamo a farlo in massa, il problema si risolverà rapidamente: quale barista sarebbe disposto a mettere sul mercato un prodotto che non ha domanda?
L’altro aspetto fondamenta dello Slotmob è riportare il gioco ad una dimensione relazionale: durante l’evento si gioca, a qualunque cosa, purchè sia un gioco sano che obblighi a relazionarsi con l’altro e non a spegnersi davanti a delle luci. Bigliardino, giochi da tavola, tiro alla fune ecc…
La campagna è iniziata il 27 settembre a Biella con 700 persone a ringraziare la signora Giuliana per aver bonificato il suo bar dalle macchine mangiasoldi. Ne sono seguiti altri otto in altrettante città in tutta Italia, e ce ne sono in programma altri 20, per chiudere a Maggio a Roma con una manifestazione di carattere nazionale.
Ma lo Slotmob in realtà lo facciamo tutti i giorni: ogni volta che scegliamo dove prendere un caffè.
Leonardo Becchetti e Gabriele Mandolesi
Fonte: http://comune-info.net/2013/10/slotmob-fermare-il-gioco-dazzardo/
Per informazioni e per sostenere il progetto: http://www.nexteconomia.org/slots-mob

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