"THE END"

"THE END"
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sabato 14 settembre 2013

LE RIVOLUZIONARIE SCOPERTE DEL DR. RYKE GEERD HAMER


“Noi confessiamo più facilmente i nostri errori e peccati morali che non quelli scientifici. Ciò deriva dal fatto che la coscienza è umile e si compiace addirittura di essere umiliata. Invece l’intelletto è altezzoso e, se è costretto a smentirsi, cade in preda alla disperazione. Da ciò deriva che le verità rivelate vengano prima ammesse in segreto, poi si diffondano a poco a poco, finchè ciò che si era ostinatamente negato non possa da ultimo apparire come qualcosa di affatto naturale”. Johann Wolfgang Goethe

All’alba del 18 agosto 1978, su uno yacht ancorato al porto di Cavallo in Corsica, scoppiò un violento litigio tra il principe Vittorio Emanuele di Savoia ed il medico romano Niki Pende durante il quale il principe sparò due colpi con la sua carabina per la caccia all’elefante ed una pallottola penetrò nello scafo di una imbarcazione adiacente, ferendo gravemente il giovane Dirk Hamer che stava dormendo. Dirk lascerà il suo corpo fisico il 7 dicembre successivo.


I suoi genitori, Ryke Geerd e Sigrid Hamer, medici, scoprirono, dopo pochi mesi da quegli eventi, di avere entrambi un tumore. Il padre al testicolo e la madre al seno. Compresero che le loro cellule non erano impazzite per caso .Erano certi che esisteva una relazione con il grave trauma psichico vissuto per la morte del loro figlio. Da subito si chiesero perché fossero interessati proprio gli organi riproduttivi. R.G. Hamer scrive che inizia a ricercare aiutato anche da continui ripetuti sogni durante i quali il figlio trapassato lo consiglia e lo sprona a perseverare, nonostante le numerose difficoltà. (subì anche il carcere perché non volle ritrattare le sue teorie).

Hamer, che a quel tempo era primario di ginecologia presso la clinica universitaria di Tuebingen, fu aiutato, nel corso di un decennio, dai racconti/testimonianze di migliaia di pazienti e scoprì che tutti , prima della diagnostica delle loro malattie, avevano vissuto un trauma psichico. Sintetizzò le sue successive rivoluzionarie scoperte nelle seguenti cinque leggi biologiche:

1a legge. Ogni shock biologico (DHS = sindrome di Dirk Hamer) estremamente grave, acuto, drammatico, inaspettato e vissuto in un senso di isolamento, genera nel corpo un Programma Speciale Biologico e Sensato (SBS) che si verifica contemporaneamente sui tre livelli: Psiche-Cervello-Organo e decorre in modo sincrono sugli stessi

.2a legge – L’andamento del programma speciale segue un decorso bifasico, per cui dopo uno shock inizia una fase definita del “conflitto attivo” (CA) simpaticotonica, seguita dopo la soluzione del conflitto, da una fase definita di “riparazione”, vagotonica.

3a legge – Gli organi del corpo umano sono ripartiti funzionalmente secondo l’appartenenza ai tre foglietti embrionali: endoderma, mesoderma ed ectoderma, correlati rispettivamente nel cervello al tronco cerebrale, al cervelletto/midollo e alla corteccia cerebrale. Nella fase di conflitto attivo, gli organi collegati al tronco cerebrale e al cervelletto producono un aumento di funzione e quindi una proliferazione cellulare, mentre gli organi collegati al midollo e alla corteccia cerebrale, producono una riduzione di funzione e quindi una necrosi o un’ulcera. Nella fase di soluzione gli organi collegati al tronco cerebrale e al cervelletto producono una riduzione di funzione, mentre gli organi collegati al midollo e alla corteccia cerebrale producono una rigenerazione e normalizzazione di funzione.

INTERVISTA AL GENERALE DEI GESUITI SULLA QUESTIONE SIRIANA: "Un attacco militare mette in dubbio il patrimonio cristiano degli Stati Uniti "

INTERVISTA AL GENERALE DEI GESUITI SULLA QUESTIONE SIRIANA: "Un attacco militare mette in dubbio il patrimonio cristiano degli Stati Uniti "

Perché, hanno patrimonio cristiano quelli che hanno sterminato un popolo e tutt'oggi fanno la stessa cosa? 
hahaha, per non dire di peggio!

‘L’infelicità è distruttiva, la felicità è creativa.


‘L’infelicità è distruttiva, la felicità è creativa. Esiste una sola creatività: quella dell’estasi, dell’allegria, della gioia. Quando sei felice vuoi creare qualcosa: un giocattolo, una poesia, un dipinto, una cosa qualsiasi. Ogni volta che sei pieno di gioia, quando la gioia della vita diventa straripante, cerchi un modo per esprimerla, crei qualcosa, qualsiasi cosa, ma quando sei infelice, vuoi schiacciare e distruggere. Vorresti diventare un politico, un soldato; vorresti creare una situazione in cui poter essere distruttivo.
Ecco perché, di tanto in tanto, da qualche parte sulla Terra scoppiano delle guerre. E’ una malattia grave. Ma tutti i politici continuano a parlare di pace: preparano la guerra e parlano di pace. Di fatto, dicono: “Prepariamo la guerra per proteggere la pace”. Piuttosto irrazionale! Se stai preparando la guerra, come puoi proteggere la pace? 
Per proteggere la pace, bisogna preparare la pace.’

(Osho – “Con te e senza di te”)


fonte

CORRADO MALANGA: UNIVERSO, UOMO, ALIENI

Da una intervista a Corrado Malanda, tratta da TheXPlan.net:
(...) Secondo quello che risulta dalle ipnosi [per molti anni Malanga si è occupato di ipnosi regressiva con soggetti “addotti”] in realtà non ci sarebbe un ruolo dell’uomo nell’Universo, ma ci sarebbe l’Universo che ha un ruolo, di cui l’uomo è una parte, forse una parte privilegiata. Tanto tempo fa si pensava che l’uomo fosse al centro dell’Universo; poi si è scoperto che la cosa non era così e l’uomo è stato visto alla stregua di una formica in un formicaio gigantesco.

Ora, se le cose che vengono fuori dalle ipnosi sono vere, l’Uomo torna al centro dell’Universo. Allora la Chiesa aveva ragione, quando dice che la creazione è univoca e presente solo su questo pianeta? Se solamente l’Uomo ha l’anima, al di là del fatto che l’uomo sia solo o no su questo pianeta, è chiaro che noi siamo al centro dell’Universo un’altra volta. Sembrerebbe che l’uomo fosse una creatura migliore, dal punto di vista tecnico.

Cancellare i ricordi.


È solo non pagando i propri conti che uno può sperare di vivere nella memoria dei commercianti.
Oscar Wilde

Ora te lo vengono anche a dire direttamente:

un gruppo di scienziati americani ha scoperto un modo per cancellare selettivamente i ricordi negativi senza compromettere tutti gli altri. I ricercatori sono riusciti a condizionare, agendo sul sistema nervoso, la funzione della memoria legata alla metamfetamina. Il risultato scientifico, sperimentato su ratti e topi, potrebbe essere decisivo per gli ex tossicodipendenti e per le persone che soffrono di disturbi da stress post-traumatico.
Link

Così come possono cancellare i ricordi negativi, possono cancellare anche quelli “positivi”, per cui il motto è:

ti posso cancellare i pensieri, dunque, la memoria.

Premesso che quando ti dicono una cosa, la ricerca è già due “isolati” avanti… significa che questa “tecnica” è in verità datata e già stata utilizzata nel passato.

Ad esempio, il ricordo lontano dell’"antichità" è ciò che rimane di un’area di memoria cancellata, il cui “sentore” tuttavia permette di percepire un "alone di strana nostalgia, mistero e persino timore”, come vivendo in una giornata di nebbia intravedendo un bel panorama naturale.

IL LIBERO ARBITRIO? FORSE NON ESISTE NEMMENO

... lasciarvi il post di Zret, bell'articolo, però prima metto il commento, elaborato a post, che ho lasciato sull'argomento, parla sempre di causalità. Il collegamento all'articolo di zret e del titolo lo trovate in fondo e leggetelo perché è molto bello, leggetevi prima quello e poi il resto, dovete avere tempo! E leggetevi anche L'Illusione della scelta, altro bel articolo.
La legge dell'attrazione (quarta parte)
C'è da riflettere, anche se io al libero arbitrio non credo quasi più, prendo questa tua frase: "Si delinea dunque, ogni volta in cui si prende una deliberazione, un bivio". Io dico: In realtà abbiamo in ogni istante altroché bivio, quante strade possiamo prendere in ogni momento? Tante, tantissime, ma stai tranquillo che quella giusta se non la prendi ci si metteranno tutti i cataclismi per fartela infilare e ci finirai perché è li che dovevi essere (Samarcanda di Vecchioni, la ricordi che bella?), comunque se non lo capisci di primo impulso qual'è la tua strada verrai aiutato, dagli angeli diciamo noi, ha un buon angelo. Essere al posto giusto nel momento giusto, vale anche il contrario ovviamente, è la cosa fondamentale della vita. Guarda solo da chi nasci e dove nasci, albero genealogico e paese. "Tutto dipende da dove sei nato, diceva un grande saggio. E, per quanto mi riguarda forse il saggio ci ha proprio azzeccato". 
La tua vita dipende tutta da li, se ci pensi bene, inizialmente l'idea e le sensazioni del mondo le apprendi da chi ti sta vicino, famiglia, scuola e primi amici e tra gli amici di xxxx e gli amici di Milano differenza ce n'è molta. Guarda sto leggendo questo bel libro: La famiglia, un tesoro e un tranello: Le nostre mete e il clan famigliare... e se lo leggi non puoi che riflettere ... e poi vogliamo parlare di scelta? 
Grazie al libero arbitrio sono nate le religioni. Sai se domani ammettessimo, o scoprissero che tutto è già predestinato al 100%? Cosa accadrebbe di tutti gli ego io mi sono fatto da solo? hahahahaha
Io sto leggendo e mi voglio sempre più informare per accrescere il mio sapere ma sopratutto per prendere delle posizioni nella vita. Sulla scelta che esiste, da qualche parte, dico, si, forse prima di entrare nel "gioco" abbiamo scelto, ma qui non si sceglie niente più, qui tutto deve accadere, il programma è scritto. 
Noi abbiamo l'illusione di scegliere, ma è dimostrato che ogni nostra azione nasce qualche millesimo di secondo prima nel cervello, poi sposto il braccio, ma prima si deve accendere quella parte di materia grigia, il pc più potente che conosciamo! Fai una ricerca se non l'hai mai approfondito. 
E da dove proviene quell'impulso? Il pensiero adesso vado a fare la spesa, strada, traffico e investo un bambino e lo uccido, succede, giusto? E se avessi dimenticato le sigarette, o gli occhiali, così tornavo indietro e perdevo dieci secondi che si sono rivelati "fatali"? 
E' anni che pongo sempre questo esempio, dovrò cambiare. 
Vedi che tutto è programmato nei minimi dettagli, come facciamo noi, di solito e sembra proprio che siamo in un frattale quindi ... il gioco è tanto grande e ricco di variabili siamo solo noi, reduci da un'educazione castrante, che ancora dobbiamo capire che il pianeta è vasto e c'è abbondanza. E con questo non dico stai seduto, (anche se lo consiglio ai più, ma far niente è la cosa più difficile al mondo, chi lo diceva?), ma, il mondo, il sistema, farà tutto da solo, perché da solo ha messo in moto tutto. Certo, sulle nostre spalle di stupidi creduloni e quindi abbiamo pagato, o paghiamo. Ma solo togliersi da questo sistema è conveniente, peccato che abbiamo una manica di cerebrolesi attorno a noi, hanno fatto di tutto per renderli idioti, e ci sono riusciti!

Uomini robot microchippati temiamo che il NWO faccia?
Perché, non lo siamo già?!? 


Amore è il frutto dell’amore, non c’è altro che questo

Caro Paolo.
Ieri sera, 13 settembre 2013, il discorso di Gramellini, al Festival della filosofia di Modena, è stato una piacevole sorpresa. Perché credevo che parlasse dell’Amore (tema del Festival della Filosofia) secondo la sua propria visione e la sua esperienza. Ci ha messo anche di quello ma era essenzialmente un racconto- commento del Simposio di Platone, che io, ovviamente, nella mia ignoranza, non conosco. Ora lo leggerò, dato che ce l’ho anche in casa.
L’Amore secondo diverse sfaccettature… ma che è Eros, l’Amore? Il soggetto dell’Amore, quello che lo sostiene, è l’Amante, più dell’Amato.
E allora mi sono ricordata di certi discorsi che abbiamo fatto tempo fa noi due e di quando mi dicevi che tu, con me, sei felice (non so come altro esprimere il concetto) perché MI AMI. Ed io sono felice perché Ti AMO (e non solo perché tu ami me).
L’Amore è la molla per la creazione, quello fisico senz’altro è il motore per la creazione di un figlio, quello spirituale anche lui è creativo e ad ampio raggio di azione, ne può scaturire un’opera d’arte, ad esempio, ma anche la propria stessa vita, con l’Amore, può diventare un’opera.

Caterina Regazzi

Mia rispostina: “Amore, sagge considerazioni ed anche giuste…. Stavo pensando di pubblicare uno scritto di Osho sull’amore e questa tua mi sembra una bellissima introduzione…”

………………………..

Fare l’amore… un’esperienza sacra!

Il metodo più semplice per gli amanti è questo: mentre fanno l’amore dovrebbero farne un’esperienza sacra. Tutte le religioni hanno distrutto la sacralità dell’amore; l’hanno condannato in quanto peccato, e il condizionamento è sceso così profondamente nella mente dell’essere umano, che la gente fa l’amore con una fretta incredibile, come se volessero finire il prima possibile. Naturalmente, se è un peccato, è meglio finire al più presto: i loro cuori sono pieni di senso di colpa, la loro mente è totalmente vittima del peccato.

Se gli amanti vogliono trasformare l’amore in un’esperienza meditativa, come prima cosa devono abbandonare l’idea che sia un peccato, che sia qualcosa di sbagliato: è qualcosa di infinitamente bello, un incredibile dono della natura, dell’esistenza. Qualcosa per cui non ci si dovrebbe sentire in colpa: ci si dovrebbe sentire riconoscenti, e per mostrare questa riconoscenza si dovrebbe creare un luogo speciale per l’amore.

La famiglia, un tesoro e un tranello: Le nostre mete e il clan famigliare

Meta: Essere Felice
Tranello: L'albero porta con se una profonda tristezza, magari numerose depressioni tenute nascoste. E' il terreno adatto per rapporti sadomasochistici, il suo motto potrebbe essere "La vita è sofferenza".
Tesoro: Trovando un modo personale per essere felice, vale a dire saper festeggiare in ogni momento la gioia di essere vivi, il miracolo, il consultare porta all'albero un'informazione di grande importanza: La vita è gioia e non sofferenza.

Meta: Esser ricco
Tranello: l'albero non trasmette nessun valore spirituale, e considera la realizzazione materiale come l'unica possibile. Ma nel loro stesso tempo divenire miliardari, e nessun membro dell'albero c'è mai riuscito, è fonte di angoscia e di senso di colpa perché sarebbe un tradimento nei confronti della povertà che affligge la famiglia da generazioni.
Tesoro: I soldi sono soltanto il simbolo completo di uno scambio di energia. Ripristinando l'amore per i soldi nell'albero genealogico, il consultante in fondo ripristina il rispetto per l'energia vitale e l'abbondanza.

Meta: Vivvere in una santa povertà
(come San Francesco d'Assisi o Buddha che provenivano da famiglie ricche)
Tranello: La famiglia non ha trasmesso la gioia dell'umiltà, della semplicità; il giovane rampollo che ha un ideale di povertà lo contrappone all'eccessivo materialismo della famiglia e considererà la povertà come un valore in se, il solo in grado di convocare il divino all'interno dell'esistenza umana.
Tesoro: Assaporando l'abbondanza nel cuore semplice della povertà, il consultante scopre una ricchezza fondamentale (l'eneriga vitale stessa) che trascende i concetti di ricchezza e povertà e impara a riconoscere l'abbondanza in tutte le sue forme

Meta: Riuscire a guadagnarmi da vivere con un mestiere che mi piace
Tranello: L'albero trasmette forti preoccupazioni economiche, il lavoro è vissuto come un duro dovere, forse più come sacrificio. La concezione del lavoro e del denaro inculcata al consultante lo terrorizza e stimola il suo infantilismo, invece di fungere da sostegno.
Tesoro: Scoprendo un modo di agire nel mondo che gli dia soddisfazione, il  consultante riesce a superare la dicotomia restrittiva lavoro\piacere, e sa abbandonarsi alla gioia di agire sia a quella di riposare.


Meta: Essere utile
Tranello: L'albero genealogico è egoista. Ha sottovalutato il consultante, il quale ha dovuto guadagnarsi ogni piccolo gesto d'affetto o attenzione dimostrando di valere qualcosa. Ma per quanti sforzi egli faccia si sentirà sempre vuoto perché non gli sono stati riconosciuti il suo spazio, ne il suo vero valore.
Tesoro: Scoprendo la gioia di servire il consultante potrà leggere sotto un altro punto di vista la massima cristiana ama il prossimo tuo come te stesso e provvedere alla propria crescita personale. Uscirà così dal ruolo di vittima sacrificale e darà gioia e sollievo a chi intorno, divenendo l'essere spiritualmente maturo, gioioso e luminoso.

Burocrazia: come spegnere l’iniziativa personale e avere automi addestrati


Autore Alberto Medici

Scena #1


La famiglia trafelata arriva al check-in: un incidente in tangenziale ha bloccato il traffico, e l’orario massimo è già stato superato. Però l’aereo è ancora lì: partirà fra 20 minuti. Disperati, implorano: vi pregiamo, fateci imbarcare, non sappiamo come fare altrimenti. Ma l’impiegata è irremovibile: non si può, non rischio il mio posto. Chiamano la caposala. La caposala viene chiamata; con calma, con una lentezza esasperante, si avvicina, ascolta brevemente, e poi chiude il discorso: “Niente da fare. Il check-in è chiuso. Siete arrivati oltre il tempo massimo“. Nonostante l’aereo sia ancora lì. Nonostante i posti siano liberi. La regola ha prevalso sul buon senso.

Scena #2


Serata avanzata, ormai notte. All’autonoeggio ormai nessuno. Un ultimo cliente si avvicina per ritirare l’auto che è stata prenotata. Al moneto di controllare la documentazione, si accorge che manca la patente. cerca dappertutto, ma niente da fare: deve essere rimasta in un’altra giacca. Non ci sono altri mezzi, la settimana prima la stessa persona aveva ritirato un’altra auto a noleggio con la stessa società, possono avere registrato il ritiro, se aveva la patente la settimana prima ce l’avrà anche adesso… ma l’impiegato è fermo: “Io ci credo che lei ce l’ha una patente. Ma le regole sono regole. E non voglio rischiare il posto di lavoro“. Fine della storia.

Scena #3

Il funzionario pubblico che ha accompagnato la squadra di estirpatori a casa di Rick Simpson, in Nova Scotia, Canada, è una giovane donna cordiale. Dice a Rick: “Io credo a tutto quello che lei dice (*). Ma il mio dovere è controllare che vengano estirpate tutte le 1200 piante di Marijuana”. E Rick, allibito: “Ma non pensa a tutte le persone malate di tumore che si potrebbero curare? Non pensa alla disperazione dei malati che sto curando e non potranno essere più curati?” Nessuna risposta. Il funzionario fa il suo dovere, non è pagato per pensare.
(*) Rick Simpson è un canadese che, dopo aver curato con il suo olio di estratto di canapa numerosi malati, gratis, ha dovuto scappare dal suo paese per evitare l’incarcerazione, nonostante le numerosissime guarigioni avvenute grazie al suo olio.

venerdì 13 settembre 2013

Il disagio della civiltà by Sigmund Freud

Nel saggio "II disagio nella civiltà" (1929) sono passate al vaglio della decifrazione analitica tutte le istituzioni della cultura umana - non solo la religione e la fede (come avveniva in L'avvenire di un'illusione del 1927). La teoria della civiltà che Freud propone vede nella cultura l'imposizione di un compromesso senza vie d'uscita. L'uomo è assediato dai suoi bisogni inconsci, dalle sue violente pulsioni; le istituzioni sociali tengono a freno i suoi istinti, ma sono anche fonti inevitabili di disagio. L'uomo non può vivere senza civiltà, ma nella civiltà non può vivere felice. L'equilibrio nelle relazioni tra l'individuo e la civiltà è precario, messo continuamente a rischio dal conflitto inconscio interno a ogni individuo, dal sentimento di colpa che esso produce e dall'aggressività distruttiva che ne risulta. Un "libro tragico", elaborato in circostanze personali e storiche eccezionali e tragiche, che il ricco apparato esplicativo ricostruisce e approfondisce con precisione e chiarezza. link

IL DISAGIO DELLA CIVILTA' (1929)
Opere vol. 10 pp. 555 -630


1.

Scritta nell'intervallo tra le due Guerre Mondiali, allorché il mondo si trovava in uno stato d'instabilità politica, economica e psicosociologica molto elevato, quest'opera mette la psicoanalisi alla prova sul terreno della sociologia. L'intento di Freud è da ricondurre al volere dimostrare ciò che nel primo capitolo è espresso en passant: "nella vita psichica il passato può essere conservato e non necessariamente va distrutto". Ora il passato arcaico è legato alle pulsioni, che continuano a funzionare secondo la logica loro propria dell'appagamento, e la Civiltà si definisce come una struttura di controllo, di repressione e di canalizzazione delle pulsioni. Il conflitto perenne e insormontabile tra natura e cultura è il tema centrale del saggio.

NON CAPIRO’ MAI I MIEI SIMILI

I tempi sono maturi: dall’anno 2011 “essi si sono rivelati”. La “selvaggia bestia politica” si prende gioco delle sue prede.. e i popoli nonostante ciò la sostengono appoggiandola, riponendo in “essa” fiducia col voto; popoli che si prostrano volontariamente di fronte ai loro carnefici. Il popolo ancora non ha capito il “suo potere”: basterebbe abbandonare la tavolozza su cui pende il fumoso falsario sistema politico.Cade un impero, cade il potere di colui che si ritrova solo…

Se hai capito il senso di questa vignetta: hai riconosciuto il tuo potere!

Mariella

Il bilancio dell’anima

«In questo momento la maggioranza dell’umanità terrestre è profondamente scossa alla base, in tutti i suoi schemi di funzionamento, anche molti di voi lo sono ma in modo diverso.

Ogni anima umana verrà posta di fronte a tutte le sue esperienze presenti e passate. Avendo assunto un corpo, ogni anima durante questo tempo finale dovrà fare un serio bilancio, una sintesi, una sorta di compito finale sul suo apprendistato in questo mondo, su tutte le varie esperienze che ha vissuto, su tutte le gioie, i dolori, le sofferenze, le paure, su tutte le rinunce, su tutto ciò che plasma e fa sbocciare l’anima in evoluzione.

La sperimentazione è preziosa! Certo qualche volta vi sembra difficile, ma è comunque inestimabile! Non esiste nell’universo evoluzione senza sperimentazione. Ogni cosa evolve a modo suo, perché la sperimentazione che vivete qui è completamente diversa da quella che vivono i vostri fratelli su altri mondi.

Ogni vita che si esprime evolve automaticamente. Non esiste niente che possa rimanere statico o privo di espressione! Affinché la vita possa perpetuarsi, è necessario che si esprima, e questa legge vale per ognuno di voi. Ogni esperienza deve essere vissuta completamente.

Il problema degli esseri umani che si incarnano in un corpo materiale è che vivono le loro esperienze senza ricavarne la lezione, il profitto, la quintessenza. È per questo motivo che la loro vita a volte è molto penosa! Più in fretta capirete ciò che vi viene chiesto e meno avrete bisogno di sperimentare!

Ognuno di voi ha una o più sfide da raccogliere, per poterle superare e trascendere.

In quest’epoca attuale, alle persone che veramente lo vogliono viene data la possibilità di far emergere tutto ciò che devono superare. Più procederete verso la fine del ciclo e più le sperimentazioni che avete vissuto bene, meno bene o in modo terribile, riemergeranno in voi come dei grandi vapori, delle grandi nebulosità, e questo sia per quanto riguarda le esperienze di questa esistenza che di quelle vissute durante le incarnazioni di migliaia di anni fa.

Questo è un gioco.


Il danaio che si spende è sterile, e quel che si gioca è fruttifero.
Pietro Aretino

Ogni regola del gioco è affascinante. Un gioco, non è che questo, e il delirio del gioco, il piacere intenso del gioco proviene dalla chiusura nella regola.
Jean Baudrillard

I tratti essenziali di ogni gioco: la simmetria, le leggi arbitrarie, il tedio.
Jorge Luis Borges

Il mondo è come un tavolo da gioco predisposto in modo tale che tutti quelli che entrano nel casinò devono giocare e tutti a lungo andare devono perdere, chi più chi meno, anche se di quando in quando possono realizzare una vincita provvisoria.
Samuel Butler

La freddezza di un giocatore che perde quasi sempre, diminuisce il piacere del vincitore.
William Congreve

Il contrario del gioco non è ciò che è serio, bensì ciò che è reale.
Sigmund Freud
Citazioni tratte da Aforismario.

Dunque, che cosa abbiamo tra le mani quest’oggi?
Sembrerebbe qualcosa che ha a che fare con il cosiddetto “gioco”:

Sincronicità

Autore dell'articolo Umberto Carmignani

« La causalità è solo un principio, e la psicologia non può venir esaurita soltanto con metodi causali, perché lo spirito vive ugualmente di fini. »

Carl Gustav Jung

Sincronicità è il termine introdotto per la prima volta da Jung nel 1950 per descrivere una connessione fra due o più eventi diversi che avvengono in modo sincrono, cioè nello stesso tempo, e tra i quali non vi è una relazione di causa-effetto ma una evidente comunanza di significato.

Il principio di causalità nasce dall'idea che i fenomeni si susseguano unicamente in un processo di causa-effetto, e dove non si riesce a individuare, esplorare e dimostrare il nesso causale, ossia l'effettivo e macroscopico legame tra causa ed effetto, si ricorre semplicisticamente al "caso" (o al caos).

L'osservazione empirica è il metodo inventato da Galileo Galilei di interrogare la natura mediante gli esperimenti e ci guida nell'individuazione dei nessi causali che sottostanno ai fenomeni che osserviamo.

Attraverso l'analisi delle cause dovrebbe essere possibile (secondo la visione scientifica) comprendere i meccanismi di funzionamento del mondo ed essere in grado di predire qualunque effetto.

Il metodo di indagine sperimentale della natura porta inevitabilmente ad un'interpretazione deterministica della realtà: cioè alla convinzione che riuscendo a conoscere lo stato di un sistema sia possibile conoscere anche quale sarà l'evoluzione temporale di quel sistema.

Questa affermazione sarà tanto più vera quanto più si riuscirà a isolare e confinare l'oggetto dello studio da influenze esterne, ma è concettualmente e praticamente impossibile separare l'osservatore dal fenomeno osservato.

Se la legge di causa-effetto funziona nel mondo delle medie dimensioni, le cose cambiano quando abbiamo a che fare con la struttura invisibile e infinitamente piccola della realtà, la fisica delle particelle, campo di indagine della Meccanica Quantistica.

Il principio di indeterminazione di Heisemberg ci dice che non possiamo conoscere con precisione assoluta lo stato di un sistema e che questo non dipende dall'inadeguatezza degli strumenti impiegati la è la caratteristica intrinseca della realtà:il mistero.

Il concetto d’inconscio collettivo: gli archetipi

Uno dei motivi di maggiore interesse per quanto riguarda l’opera di Jung, è senza dubbio l’introduzione del concetto d’inconscio collettivo. Con l’introduzione di tale concetto, Jung, opera un superamento della nozione d’inconscio com’era intesa da Freud; quest’ultimo sosteneva che l’inconscio non era altro che il punto dove convergevano i contenuti rimossi o dimenticati1. Jung chiama questo, inconscio personale, sostenendo che esso poggia su di uno strato più profondo, che non proviene dalle acquisizioni di natura personale, ma che è innato nell’uomo2. Questo strato più profondo è l’inconscio collettivo, e, deriva dalla possibilità di funzionamento che la psiche ha ereditato, cioè dalla struttura cerebrale ereditata3. Questo patrimonio comune a tutti gli uomini è il fondamento d’ogni psiche individuale.

L’inconscio, sostiene Jung, è precedente alla coscienza, ne costituisce il dato originario dal quale emerge la stessa, la quale non si edifica che secondariamente sull’attività dell’anima e quest’attività risulta dal funzionamento dell’inconscio4. Per Jung è indiscutibile come non sia la coscienza quella che regola principalmente l’attività dell’uomo, proprio perché una buona parte della nostra vita la passiamo in uno stato d’incoscienza. Jung chiama “collettivo” questo strato più profondo dell’inconscio poiché, esso è di natura universale e cioè ha contenuti e comportamenti che sono gli stessi dappertutto e per tutti gli individui5.

In questi contenuti è rappresentato il deposito dei tipici modi di reagire dell’umanità in situazioni di natura genericamente umana, indipendentemente da quali siano le differenziazioni etniche, storiche o di qualsiasi altro genere6. E’ dunque presente e sostanzialmente identico in tutti gli uomini, un sostrato psichico comune, di natura sovrapersonale.

I contenuti dell’inconscio personale sono principalmente i cosiddetti “complessi a tonalità affettiva”, mentre i contenuti dell’inconscio collettivo sono invece gli “archetipi”7 Jung così li introduce: 

il concetto di archetipo, che è un indispensabile correlato dell’idea d’inconscio collettivo, indica l’esistenza nella psiche di forme determinate che sembrano essere presenti sempre e dovunque.
Inizialmente, Jung li aveva definiti Urbilder , ovvero immagini primordiali, a tale definizione che risale al 1912 si aggiunge quella definitiva del 1919, archetipo appunto.8 Jung è indotto nella scelta del termine dalle “idee principales” di Sant’Agostino poiché esse contengono in forma chiara il contenuto e il senso: “… Les idees principàles (idee originarie) sono forme stabili e immutabili […] che non sono state create e perciò sono eterne e si presentano nello stesso modo, e che sono contenute nell’intelligenza divina…”9

giovedì 12 settembre 2013

Karma - Il potere dell’élite globale giunge al capolinea, ora debbono pagare il conto!


Arriva il momento del pagamento karmico per l’élite... ed a grande velocità. Mentre i Poteri Oscuri si muovono verso una sconfitta devastante dei loro piani di guerra per la Siria, stanno emergendo segnali che il loro dominio sull’umanità sta rapidamente diminuendo.
Negli ultimi dieci anni l’élite globale è stata in una folle corsa per consolidare il proprio potere sul mondo. E’sempre stato il loro piano come il malvagio nemico dei fumetti, ma dopo l’11 Settembre, il piano è andato in overdrive e poi ha messo il turbo durante la crisi finanziaria del 2008.
Eppure il loro piano è destinato a fallire perché gli esseri umani sono destinati ad essere guidati dalla loro spontanea volontà, non controllati come bestiame. Quanto più l’elite cerca di controllare l’umanità, tanto più l’entropia si verifica. Entropia, per chi non lo sapesse, è la mancanza di ordine e prevedibilità; un graduale declino nel disordine.
Anche se l’elite gode ancora di un vantaggio di ricchezza enorme sulle masse, ora devono rassegnarsi a comportarsi come i tiranni per mantenere il controllo. Questo, a sua volta, mette in evidenza il loro lato oscuro che è stato celato per secoli. Non più.
Le persone si stanno svegliando a frotte, almeno alla stessa velocità alla quale l’élite può costruire il loro carcere matrice a spettro completo. Che ci provino. Parafrasando Victor Hugo, ”Nessun esercito può fermare un’idea il cui tempo è arrivato.”
Ecco dieci segni che le élites stanno perdendo il controllo sulle persone:
1 . Le bugie ufficiali non sono più efficaci: Le bugie che raccontano semplicemente non funzionano più. C’è stato un tempo in cui le bugie ufficiali, in particolare sulla guerra e la pace, erano credute. Perché, dopo tutto, quanto malvagio sarebbe mentire su queste cose? Generalmente le persone vogliono credere che venga detta la verità quando la vita e la morte è in gioco. Il ragazzo che gridava al lupo al lupo ha gridato una volta di troppo. Anche se dicessero la verità a questo punto, molto pochi li crederebbero.

Il Nostro Passato : I NOSTRI CREATORI

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Facciamo ora un grande salto indietro nel tempo, esattamente a circa 400.000 anni fa, alla scoperta dei nostri creatori. Quanto state per leggere vi potrà sembrare assurdo, lascio a voi ed alla vostra fantasia discernere quanto segue. 

Cercheremo ora di assemblare le teorie di Thot e di Zecharia Sitchin. Sitchin è convinto che nel nostro sistema solare ci sia un'altro pianeta, chiamato Suberian Nibiru, che ha un'orbita ellittica simile a quella di una cometa. Suddetto pianeta per compiere un'intera orbita intorno al sole impiegherebbe 3600 anni. la popolazione di questo pianeta, chiamata Nefilim, venne sulla Terra 400.000 anni fa. Thot non sa il perchè, ma Sitchin dichiara che avevano bisogno di oro per la loro atmosfera.

Sul suo libro intitolato la Genesi, Sitchin asserisce che sul loro pianeta Nibiru gli Anunnaki/Nefilim stavano affrontando una situazione che presto capiterà anche noi sulla Terra: un deterioramento ecologico che rendeva la vita sempre più insostenibile. Avevano bisogno di proteggere la loro atmosfera e l'unica soluzione sembrava quella di sospendere particelle d'oro sopra di essa come uno scudo.

Giunti quindi sulla Terra per estrarre l'oro, attività che fecero fare a dei minatori da loro portati e resi in schiavitù, ma che, dopo 200.000 anni si ribellarono e smisero di fare quel lavoro sottomesso. A quel punto i Nefilim decisero di creare una razza sottomessa (cioè noi) per estrarre l'oro al loro posto. E' interessante notare che in Sud Africa nelle più antiche miniere d'oro conosciute, gli archeologi hanno trovato le ossa di Homo Sapiens e manufatti che risalgono ad un periodo che va dal 100.000 al 50.000 avanti Cristo. Secondo Sitchin siamo stati creati dai Nefilim circa 300.000 anni fa, ma Thot è molto più preciso, afferma infatti che fummo creati esattamente 200.209 anni fa. (Calcolando questa data dal 1994).

Maschilismo, patriarcato, femminicidio

I nostri governi continuano a considerare la violenza contro le donne una questione di ordine pubblico o causa di “allarme sociale” invece che un problema culturale.
Nadia Somma, Fatto Quotidiano

Egli propone una soluzione finale del problema, la divisione dell’umanità in due parti diseguali. Una decima parte riceverebbe la libertà della personalità e un diritto illuminato sugli altri nove decimi. Questi dovrebbero perdere la personalità, trasformarsi come in una specie di gregge e per mezzo di una illuminata obbedienza raggiungere, attraverso una serie di rigenerazioni, l’innocenza primordiale, qualcosa come il paradiso primordiale, dove, tuttavia, dovrebbero lavorare.
Dostoevskij, “I demoni”

Cinque millenni di leadership patriarcale, in particolare per quello che attiene la guerra, indicano che la psiche maschile resiste tragicamente ai processi di maturazione psicologica. Purtroppo i danni non sono limitati al genere maschile adulto, ma all’intera umanità ed all’ecosistema. Poteva forse essere utile nelle ere glaciali, quando la competizione era brutale, ma la tecnologia contemporanea rende superflua la competizione e agevola la collaborazione, se la buona volontà e l’interesse generale prevalgono.

Il patriarcato è, odiernamente, una patologia anacronistica, perché l’umanità si è evoluta al punto in cui abbiamo tutte le risorse a nostra disposizione e c’è solo bisogno di maturità psicologica, conoscenze scientifiche e tecniche, collaborazione, creatività, compassione e la sincera volontà di sviluppare una strategia di più equa ridistribuzione delle abbondantissime risorse.

La verità vi renderà meno schiavi


Uno dei segreti del buon giornalismo è di porre le questioni in modo problematico e lasciare che sia il lettore a darsi le risposte. Nel nuovo film di Massimo Mazzucco, sull’abbattimento delle torri gemelle, alla fine di ogni esposizione dei singoli aspetti della questione, c’erano sempre una o più domande dalla logica inoppugnabile, che portavano gli ascoltatori alla conclusione che la versione ufficiale fornita dal governo non regge.
Non reggeva quella volta, non regge oggi che abbiamo molti elementi in più. Non ricordo dopo quanto tempo la commissione governativa ingaggiata per far luce sul disastro di New York abbia pubblicato le migliaia di pagine del suo rapporto, ma la deposizione del deputatoNorman Mineta c’è stata due anni dopo, nel 2003. Il funzionario disse ai membri del Congresso che lo interrogavano, che un giovane militare chiedeva reiteratamente conferma aDonald Rumsfeld se gli ordini erano sempre validi, man mano che un aereo non autorizzato si avvicinava a Washington. Rumsfeld alla fine gli rispose stizzito: “Certo che sono sempre validi!”, lasciando intendere che prima ancora che l’aereo puntasse sulla capitale qualcuno si fosse messo d’accordo su come dovevano andare le cose.
I deputati inquisitori vennero poi a sapere chi fosse il militare petulante, ma non ottennero nessuna informazione perché si rifiutò di aggiungere alcunché. Quando poi nel film si vede Rumsfeld che va sulla scena del disastro, dopo che “qualcosa” aveva colpito il Pentagono, per aiutare a portare una barella, Mazzucco, qui in foto, fa notare che quello è più il comportamento di un turista per caso che non quello di un ministro della difesa che dovrebbe stare al posto di comando. Sembrava che non gliene importasse molto di farsi trovare in ufficio, dove sicuramente lo avrebbero cercato per sapere cosa fare in quei momenti di emergenza.
E il comportamento anomalo del ministro non è stato l’unico, quel fatidico giorno. Altri pezzi grossi dell’esercito o non erano in servizio o avevano messo dei sostituti pivellini al loro posto. Per non parlare delle massicce esercitazioni dell’aviazione programmate proprio quel giorno, fonte di confusione e di equivoci tra i controllori radar sparsi sul territorio.

SCIE CHIMICHE: INQUINAMENTO, MALATTIE E MORTE


Italia (estate 2013): scie chimiche – foto Daniel De Min

di Gianni Lannes

C’era una volta il cielo blu, quando gli aerei militari non nebulizzavano l’aria a bassa quota con veleni che fanno ammalare le persone, aggrediscono le piante e provocano terremoti.
Non c’è più il futuro di una volta, quando si bombardava alla cieca, senza accortezze chirugiche, scaricando bombe dirompenti ma convenzionali. Nel tempo elettronico dei pacifinti predomina il cinismo, ma più ancora l’ipocrisia politicamente corretta, buonista. Si colpiscono indistintamente alleati, nemici e perfino i propri concittadini. Vero mister Obama? Le prime vittime sono i bimbi, e almeno per una volta nella storia della disumanità, chi comanda il destino altrui, non fa distinzioni di pelle. Irrorazioni chimiche per tutti, addirittura gratuite (anche se non richieste).     ...continua

NON PRENDERO' MAI PIU' PSICOFARMACI: GRAZIE BLOG DI PIETRO BISANTI LETTERA

Ho letto la sua risposta nel blog, ed è molto esaustiva e chiara e mi ha risollevato molto dalla mia ansia più che altro in questa fase delicata di recupero della mia persona, mi ha dato coraggio per il futuro e per la mia ripresa e consapevolezza di quello che ho preso e che viene somministrato con estrema facilità.
Avvertivo che mi devastava poichè avevo preso 20 kg in un anno, cosa anomala per un essere umano che non riuscirebbe ad ingrassare tanto neanche cambiando dietra in una extracalorica.
Era solo una reazione di disagio del mio corpo che non tollerava questa sostanza......solo la mente riusciva a tollerarla, ma come dice lei questo è il dramma, che le sostanze sono create per eludere la reazione della mente.
Ho deciso che qualsiasi cosa accada in futuro non riprenderò psicofarmaci, curerò la mia persona secondo i suoi consigli e avrò cura della mia mente, comunque sia, qualsiasi sia il problema, a qualsiasi prezzo non riprenderò psicofarmaci perchè non sono caramelle.
Il dramma è che è fin troppo semplice intontire le persone con medicine anzichè coccolarle e amarle e dedicare tempo ad esse e curare la loro anima. 

Ma cosa ci vogliamo aspettare?
In realtà ogni diversità è stata sempre combattuta a livello sociale, poichè il diverso non è gestibile, il malato di mente è qualcuno che fatica ad adattarsi a questo mondo, ma ci chiediamo è il malato che deve essere curato o questo mondo?
Ovviamente è più facile intontire il malato che magari vive fuori dalla righe e non accetta lo squallore, ma se tutti i "malati" vivessero fuori dalle righe le masse non sarebbero più gestibili, il matto non è matto, dietro ad un matto si nasconde un genio o una creatura particolarmente sensibile, comunque è speciale e unico, ma scomodo.
 ...nota: E sapete perché è scomodo? Perchè inizia a dare esempi nuovi, novità signifca cambiamento e c'è il rischio che gli lo imitino, i parassiti come vivono senza matti che lavorano per loro? Ponetevi questa domanda e rispondetevi anche!!! ndr

Ogni diversità è stata combattuta e perchè non farlo con il malato?

Perchè non c'è nessun benchè minimo interesse nel curarlo, ma nel gestirlo, poichè tutto è finalizzato a gestirci e annichilirci e lo psicofarmaco è uno dei tanti mezzi per controllare le persone, e quindi non ha nulla di accettabile umanamente perchè siamo stati creati tutti diversi e tanto tra di noi perchè le nostre diversità ed anche debolezze siano utili ad altri e far diventare tutti come zombie e uguali non è certo una soluzione per migliorare il benessere del singolo.
Io ho capito che gli psicofarmaci sono manicomi chimici, non ci rinchiudono più fisicamente, ma ci limitano con sostanze chimiche.
Viviamo l'elettroshock chimico.
Poi se ci si uccide l'uno con l'altro? Pazienza, ci si lava le mani con estrema facilità, meglio distruggerci l'uno con l'altro che interferire con il sistema che deve scorrere sempre e a favore di pochi e potenti.
Siamo già lobotomizzati con i mezzi di comunicazione e dalle pubblicità, fuorviati da ciò che è la vita vera, ma spinti a rincorrere il nulla, gli psicofarmaci sono la massima espressione di questa tendenza.
Finché ci sarà qualcuno che impiegherà il proprio tempo ad aprire gli occhi agli altri e risvegliare le loro coscienze siamo salvi......
Quindi grazie per il suo blog, se desidera pubblicare il mio messaggio può farlo senza alcun problema ma le chiedo di farlo in maniera anonima.......
grazie

Un sincero saluto


RISPOSTA


Grazie a Lei.
Se anche una sola persona deciderà, in maniera consapevole, di intraprendere la vera strada verso la guarigione dai cosiddetti "disturbi mentali", senza assumere psicofarmaci e andando quindi a risolvere il vero problema alla base, significa che tutte le mie notti passate a rispondervi hanno avuto un senso.

Marra: Fukushima, ecco perché, ad oggi, 5.9.2013, non la fermano, e perché costituisce la ‘grande sveglia’ che sta per cambiare il mondo..


Perché — ad oggi 5.9.2013 — ancora continuano a non fermare il disastro di Fukushima?

Ebbene, il motivo non è certo che si preoccupano delle centinaia di miliardi di euro o di dollari che occorrono per fermarlo, visto che, anzi, ogni volta che qualcuno spende c’è qualcun altro che incassa, e questo piacerebbe molto a tutti, perché sarebbe un modo di incrementare il business.

Il motivo è invece che le enormi cifre e la mobilitazione planetaria che occorreranno per fermarlo provocheranno un sommovimento e un terrore tali che implicheranno la fine, in un momento, non solo delle centrali atomiche, ma delle concezioni consumistiche di cui esse sono espressione, per cui comincerà l’era umanistica.

Quella cioè basata sulla fine dello strategismo e l’inizio dell’era dell’intelligenza intesa come capacità di svilupparsi passando attraverso lo sviluppo degli altri. Un passaggio culturale senza il quale l’umanità non si può più salvare.

La ‘grande sveglia’ sta insomma per suonare, e inizierà a suonare entro qualche settimana o qualche mese: l’umanità sta per accorgersi nel modo più drammatico di avere leso il pianeta, e le dinastie bancarie e gli gnomi massoni che lavorano al loro servizio stanno per rendersi conto che nemmeno loro hanno un pianeta di riserva sul quale rifugiarsi..

L'unico modo per uccidere il Leviatano


Fonte: Gianfranco Corsi

Roberto Corsi, commerciante di Montalto Uffogo (CS), butta lo Stato italiano fuori dal suo negozio, toglie il registratore di cassa e non batterà più nessuno scontrino!

Non ho più nessuna intenzione di pagare le tasse a questo Stato in mano a politici ladri e criminali. Da oggi chi entrerà nel mio negozio avrà lo sconto del 21%. Quel 21% che lo Stato abusivamente mi chiede. Sono stanco di essere vessato e ricattato da persone che dovrebbero tutelarci e che non lo fanno. Sono stanco di non sapere per che cosa e per chi ho pagato le mie tasse in tutti gli anni della mia attività. Voglio che lo Stato mi dica come ha speso finora i miei soldi. Sono stanco di Equitalia e di tutte le vergognose leggi fiscali, che sono dei veri crimini verso il popolo sovrano. Sono stanco di questo Stato che elargisce stipendi e pensioni d'oro a gente che non ha mai lavorato, e che sono il frutto di leggi scritte e approvate da politici sicari al servizio dei poteri forti e criminali. Io devo, in primo luogo, proteggere, e dar da mangiare, ai miei figli e alla mia famiglia.  link

nota: basterebbe il 10% di gente così e un'altro dieci che si siede, vorrei vedere le facce che fanno!

mercoledì 11 settembre 2013

12 strani segni visti da Google Earth + SCOPERTA UNA COSTRUZIONE ALTA 5 MIGLIA CON GOOGLE MARS

Il nostro pianeta non finisce di stupisce. E nemmeno Google Earth che, con il suo occhio sempre attento e vigile, continua a catturare scorci della Terra dal sapore insolito. Da un capo all’altro dei continenti, infatti, strani luoghi giacciono spesso nascosti all’occhio umano. Eppure, se scovati, sono sorprendentemente belli. Ecco quelli più strani scelti da Livescience.
Isola fantasma

VI SIETE MAI CHIESTI PERCHE’ SIAMO CIRCONDATI DALLA TECNOLOGIA?


Domanda: La tecnologia di cui siamo circondati: smartphone, tablet, internet, tv al plasma, portatili notebook, videogiochi, il resto aggiungetelo voi… tutto questo rende la vostra famiglia più unita o vi isola dalla famiglia? Cosa ne pensate?
Mentre ci pensate, leggete anche questo post: Canada, ritorno al passato. Personalmente, mi ha fatto riflettere e mi sono fatta anche una idea.

Cosa può distruggere l’unità, la struttura della famiglia? Se si distrugge la famiglia, si distrugge la nazione. Famiglie deboli, nazioni deboli strutturalmente. Per i manipolatori del nuovo ordine mondiale, occorre liberare le persone dai confini imposti da questa struttura. Come? Un modo o un mezzo per isolare i componenti dalla solida struttura familiare è proprio l’allettante uso di ogni forma di tecnologia, non notate che sembra che ognuno stia per conto suo preso da un tablet o da uno smartphon? La comunicazione nella famiglia sembra essere cessata e sostituita dai social network . Ricordate che uno tra i vari punti del delirante piano massonico di instaurare un nuovo ordine (caos) mondiale, è quello di “disgregare” le famiglie.

Alcuni punti del delirante piano:

Volete essere felici? Uno studio rivela che è necessario fare discorsi profondi

... visto che il tema verità è sempre ricercato, almeno in ambito di benessere, 
Fare discorsi profondi e ricchi di significato rende le persone decisamente più felici, mentre parlare solo di temi «leggeri», commentando magari le ultime imprese di vip e stelline di cinema e tv, ha l'effetto opposto. Lo rivela uno studio americano condotto dai ricercatori della Washington University di St. Louis (Wusl) e dell'University of Arizona, pubblicato sul «Journal of Psychological Sciences».

Insomma, con buona pace delle riviste specializzate, i livelli di felicità diminuiscono se i discorsi si fanno banali o si riducono a meri pettegolezzi. Non solo, anche la quantità di tempo che una persona passa da sola è un chiaro indicatore del livello di felicità per la propria vita. Lo studio è durato 4 giorni e ha monitorato 79 giovani uomini e donne, tutti studenti di college. Gli scienziati hanno registrato gli argomenti delle conversazioni, a caccia di una correlazione fra i temi delle chiacchierate e i livelli di felicità di ogni partecipante.

Dalla ricerca è emerso che il silenzio magari sarà anche d'oro, ma non è alleato della felicità. In generale, infatti, «conversare di più, indipendentemente dai contenuti, è associato a un maggior senso di felicità tra le persone coinvolte», spiega Simine Vaziredella Wusl.
Nello specifico, però, «i più felici sono risultati proprio i giovani che più spesso degli altri parlavano di cose importanti e ricche di significato». Mentre al lato opposto della classifica «troviamo i coetanei che si concedevano solo gossip e chiacchiere brevi e leggere», prosegue Vazire, dopo aver passato al setaccio i contenuti di 20 mila registrazioni audio.
I suoni sono stati raccolti a caso, attraverso registrazioni che scattavano ogni 12,5 minuti. In particolare, la ricerca ha anche rivelato che fra i più felici c'erano anche i ragazzi meno inclini a passare il tempo da soli. Nel 70% dei casi, poi, questi giovani si dedicavano a conversazioni interessanti e profonde con un interlocutore.
«Insomma, le interazioni con gli altri sono importanti per il benessere, ma soprattutto sembra esserlo uno scambio di idee che sia profondo e ricco di significato. Ma - avverte Vazire - potrebbe essere vero anche il contrario: la felicità rende più inclini ad aprirsi agli altri e a parlare di argomenti interessanti». Ecco perché, conclude, occorrono ulteriori studi in materia. [Fonte].
fonte


Diventare Essenziale Fa Bene al Cervello

L'uomo si interroga: la domanda esistenziale sul senso della vita

ARCHETIPI: Carl Gustav Jung Gli Archetipi dell'Inconscio Collettivo


Gli Archetipi dell'Inconscio Collettivo - Libro

fonte: Informazioni aggiuntive
Editore: Bollati Boringhieri
Data pubblicazione: Gennaio 1977
Formato: Libro - Pag 92 -

Aggiornato in data 11 Settembre 2013 - Questo testo, avente titolo Gli Archetipi dell'Inconscio Collettivo - Libro, il cui ideatore è Carl Gustav Jung puoi trovarlo nella categoria Psicologia e approfondisce l'argomento Manuali di psicologia. Prodotto da Bollati Boringhieri e stampato nel mese di Gennaio 1977 , è attualmente in "Disponibilità: 2 giorni". Il costo è € 11,00.
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Descrizione di Gli Archetipi dell'Inconscio Collettivo - Libro

"Un certo strato per così dire superficiale dell'inconscio è senza dubbio personale: noi lo chiamiamo "inconscio personale". Esso poggia però sopra uno strato più profondo che non deriva da esperienze e acquisizioni personali, e che è innato. Questo strato più profondo è il cosiddetto "inconscio collettivo"."
"Il concetto di archetipo, che è indispensabile correlato dell'idea di inconscio collettivo, indica l'esistenza nella psiche di forme determinate che sembrano essere presenti sempre e dovunque."


APPROFONDIMENTI

L' INCONSCIO è una situazione incontrollabile che in qualsiasi momento può straripare ed impadronirsi delle persone. La vita è infatti dominata per ¼ dal conscio e per i restanti ¾ dall'inconscio, un mondo misterioso che sfugge al nostro controllo e di cui noi siamo agenti inconsapevoli, ma la cui dimensione si attiene alla nostra vita.

Più nel dettaglio possiamo concepire l' INCONSCIO come una sorta di "magazzino" sia PERSONALE che COLLETTIVO.

INCONSCIO PERSONALE

È un deposito personale (riguarda la nostra vita), in cui si ripone ciò che non si è voluto portare con sé: situazioni rimosse della nostra infanzia. Si manifesta nell'insicurezza (timidezza o aggressività) o tramite il sogno, in quanto lì non ha né vincoli né limiti o cesure sulla nostra vita. I propri contenuti sono i COMPLESSI.

Questo concetto è anche la filosofia ed il pensiero di Freud, che indica appunto col termine INCONSCIO, la situazione di contenuti dimenticati o rimossi.

Sfumatura e sue verità.


A proposito di “verità e sue sfumature” ecco un’utile citazione, che lega i due Termini/Mondo tramite poche combinazioni lessicali:

la verità sta nelle sfumature
Charles Bukowski

Le “sfumature” sono l’equivalente artistico della Natura, una tecnologia basata sulla “Fuzzy Logica”:

la logica fuzzy o logica sfumata o logica sfocata è una logica in cui si può attribuire a ciascuna proposizione un grado di verità compreso tra 0 e 1…

Il termine d'origine estera "fuzzy" fu introdotto nella lingua giapponese con un nuovo e diverso significato:

  • intelligente. 
Molte altre aziende elettroniche seguirono le orme della Panasonic e lanciarono sul mercato, tra l'altro, aspirapolvere, fornelletti per la cottura del riso, frigoriferi, videocamere (per stabilizzare l'inquadratura sottoposta ai bruschi movimenti della mano) e macchine fotografiche (con un autofocus più efficace). Ciò ebbe come risultato l'esplodere di una vera mania per tutto quanto era etichettato come fuzzy:

tutti i consumatori giapponesi impararono a conoscere la parola "fuzzy", che vinse il premio per il neologismo dell'anno nel 1990.

I successi giapponesi stimolarono un vasto e serio interesse per questa tecnologia in Corea, in Europa e, in misura minore, negli Stati Uniti, dove pure la logica fuzzy aveva visto la luce…
Link
continua 


Verità e sue sfumature.


“Siamo qui per dire la verità”.

Enrico Letta

Pinocchio non è solo "bugiardo", è anche un "burattino"...

Verità.
Con il termine verità… si indicano una varietà di significati, che esprimono un senso di accordo con la realtà, e sono in genere collegati con il concetto di onestà, buona fede e sincerità. Per la varietà degli ambiti a cui il termine può essere applicato, non è possibile fornire una definizione univoca su cui concordino gli studiosi o la maggior parte dei filosofi di professione, pertanto varie teorie e punti di vista della verità continuano ad essere discussi…
Link


La verità non può essere posseduta da nessuno, poiché la verità è quello che è utile in un momento ben definito, in un luogo definito e per un essere definito. ndr

A quale “versione della verità” si è riferito il Presidente del Consiglio?

Non tocca a SPS esprimere "la propria verità sul tipo di verità" espresso da Letta, infatti, SPS si limiterà a porre in evidenza lo status energetico nel quale “ti muovi”:

una varietà di significati, che esprimono un senso di accordo con la realtà
varie teorie e punti di vista della verità continuano ad essere discussi.
Cioè, “ti muovi” come un orso in un negozio di porcellane. Nessun dato di fatto. Nessuna verità inamovibile. Nessuna certezza… Per questo motivo “qualcuno/qualcosa” ha pensato bene di “orientarti” nello spazio circostante:

In Grecia si muore di fame, ma nessuno ne parla.


di Quotidiano Giovani -


Crisi, 11% italiani senza beni di prima necessità: dal riscaldamento alla carne


Una percentuale pari al doppio rispetto a Regno Unito, Francia e Germania. Mentre sul fronte sanitario, nonostante le difficoltà economiche, l’Italia esce a testa alta dalla relazione di Bruxelles
Un italiano su dieci in condizione di “gravi privazioni materiali”. E’ quanto afferma un rapporto della Commissione europea, secondo cui l’11% della popolazione non ha accesso a beni di prima necessità, tra cui il riscaldamento e la carne. Questa percentuale, relativa al 2011, è pari al doppio rispetto alle altre grandi nazioni dell’Unione come Regno Unito, Francia e Germania. Nonostante le rassicurazioni del governo sui miglioramenti della nostra economia, appaiono quindi critiche le condizioni di vita di una fetta considerevole della popolazione.  segue 
http://www.nocensura.com/2013/09/crisi-11-italiani-senza-beni-di-prima.html


SCIENZIATO RUSSO FOTOGRAFA L'ANIMA QUANDO LASCIA IL CORPO DOPO LA MORTE

L’esatto momento in cui l’anima lascia il corpo sembra essere stato catturato dallo scienziato russo Konstantin Korotkov, direttore del Research Institute of Physical Culture di San Pietroburgo, che avrebbe fotografato una persona con un dispositivo bioelettrografico nel momento esatto in cui è deceduta.

Korotkov ha scattato la foto con la tecnica Kirlian: il metodo, adottato dal Ministero della Salute russo ed utilizzato da oltre 300 medici in tutto il mondo come forma di monitoraggio per malattie come il cancro, è stato perfezionato da Korotkov con tecnica GDV (Gas Discharge Visualization) che ha poi applicato su una persona in punto di morte. L’alone azzurro nell’immagine a sinistra rappresenta il momento in cui, secondo lo scienziato, l’anima sta abbandonando il corpo che, una volta spirato il soggetto, diviene rosso.

martedì 10 settembre 2013

Gli ingredienti della cucina naturale: la menta


La menta (genere Mentha) è una pianta erbacea perenne che si declina in molte specie, e quelle più diffuse sono la piperita, romana, mentuccia e acquatica. Ha un sapore leggermente piccante e un forte aroma.

Nota fin dall’antichità, questa pianta trova un largo uso sia in cucina, per scopi alimentari, che per le sue proprietà terapeutiche.

Ippocrate ne faceva uso come afrodisiaco, mentre i Greci e i Romani la usavano come profumo. Grazie all’azione leggermente cicatrizzante, nel passato se ne ricavava una pasta da apporre sulle ferite, mescolandola con olio d’oliva. Oggi ha anche impiego contro l’influenza e il mal di pancia, combatte il meteorismo ed i disturbi gastrici, oltre alla nausea e al vomito, insonnia, mal di testa, mal di denti, disturbi epatici e digestivi.

Composta prevalentemente da acqua, fibre, ceneri, proteine e carboidrati, la menta presenta una buona concentrazione di sali minerali, in particolare potassio, magnesio, rame, manganese, sodio e fosforo; discreta è anche la quota di vitamine, soprattutto quelle del gruppo A, B, C e D.

Le proprietà della menta dipendono dalla presenza di un alcoolestratto dall’essenza di menta, il mentolo, che è molto utilizzato per preparare cosmetici, profumi e medicinali per il suo potere rinfrescante e per le proprietà spasmolitiche; inoltre ha un’azione antisettica che la vede impiegata anche nella realizzazione di caramelle e per alleviare il mal di gola.
Il mentolo è pure un analgesico pur limitandone l’uso per gli effetti collaterali sul sistema nervoso.


The Manchurian candidate


Non bisogna leggere The Manchurian candidate, pellicola per la regia diJohnatan Demme, solo come un rifacimento dell’omonima produzione risalente al 1962: la cosiddetta Guerra fredda è archiviata, con la sua in gran parte fittizia contrapposizione tra “buoni” e “cattivi”. 

Johnatan Demme e gli altri autori descrivono in modo realistico il candidato alla vice-presidenza degli Stati Uniti d’America. E’ l’ex sergente Raymond Shaw, “eroe” di guerra. Grazie alla madre (Meryl Streep), donna spregiudicata ed ambiziosa, ma soprattutto in quanto sostenuto da un influente think tank internazionale, Shaw è eletto. Un “provvidenziale” attentato al neo-presidente gli potrebbe spianare la strada verso la Casa Bianca...

Come non vedere nel candidato, il classico W.A.S.P., una figura, un’anticipazione di Baldrak Obama? Shaw è una marionetta manovrata dalla “Manchurian global”, una società leader nel settore dei microprocessori ad uso militare. La mente di Show è controllata attraverso micro-impianti cerebrali, come quella dei soldati che in un finto Iraq massacrano i loro commilitoni, in vece che inesistenti “jihadisti” .

Il lungometraggio, pregevole soprattutto per l’incalzante montaggio e la caratterizzazione dei personaggi, non è tanto un thriller quanto una denuncia del controllo mentale, di una “politica” spettacolarizzata i cui attori sono succubi di potenti e sinistri figuri avvezzi ad agire dietro le quinte. Shaw è quasi del tutto inconsapevole di essere soggiogato: non sa che i suoi ricordi ed il suo passato non gli appartengono, poiché essi sono un coacervo di false memorie.

Jung tra mito e archetipo

Secondo Jung le fiabe sono "l'espressione più pura dei processi psichici dell’inconscio collettivo e rappresentano gli archetipi in forma semplice e concisa ".

La storia raccontata in una fiaba è ancora qualcosa di più importante:
è la storia della psiche che, attraverso una serie di eventi, a volti pieni di rischi e pericoli, raggiunge una meta, un traguardo, un obiettivo. La fiaba diventa la metafora della storia della vita della psiche: narra le vicende, le peripezie, i tormenti, i dolori attraverso i quali la psiche giunge infine alla sua piena maturazione, liberandosi dai complessi che l'avvolgono e la mettono a dura prova, e nutrendosi della forza degli archetipi che, invece di distruggerla, finiscono con il fortificarla, riportandola a vita autentica.
Ogni cosa può funzionare da simbolo, ma alcuni simboli hanno una ricorrenza universale, questo rimanda all'esistenza di quelli che Jung chiama archetipi, cioè letteralmente modelli.
Gli archetipi non sono idee, ma possibilità di rappresentazioni, ossia disposizioni a riprodurre forme e immagini virtuali, tipiche del mondo e della vita, le quali corrispondono alle esperienze compiute dall'umanità nello sviluppo della coscienza. Essi si trasmettono ereditariamente e rappresentano una sorta di memoria dell'umanità, sedimentata in un inconscio collettivo , non puramente individuale, ma presente in tutti i popoli, senza alcuna distinzione di luogo e di tempo: la mia vita è la storia di un'autorealizzazione dell'inconscio , afferma Jung [1].
Gli archetipi lasciano le loro tracce nei miti, nelle favole e nei sogni, che contrariamente a quanto pensava Freud, non sono appagamento di desideri puramente individuali legati alla sessualità infantile, ma espressioni dell'inconscio collettivo. Un'analisi comparata di questi materiali è in grado di portarli alla luce, ogni individuo li avverte come bisogni e li può esprimere in modo storicamente variabile, secondo le diverse situazioni etniche, nazionali o familiari.
A proposito dell'inconscio collettivo, dice Jung in una conferenza tenuta nel 1936:
L'inconscio collettivo è una parte della psiche che si può distinguere in negativo dall'inconscio personale per il fatto che non deve, come questo, la sua esistenza all'esperienza personale e non è perciò un'acquisizione personale. [...] l'inconscio personale consiste soprattutto in "complessi"; il contenuto dell'inconscio collettivo, invece, è formato essenzialmente da "archetipi". Il concetto di archetipo, che è un indispensabile correlato dell'idea di inconscio collettivo, indica l'esistenza nella psiche di forme determinate che sembrano essere presenti sempre e dovunque”.

Papa Francesco, se le armi sono legali, è legale anche la guerra?

Fin dall’elezione di questo papa si è parlato con entusiasmo di un nuovo corso in Vaticano, di importanti novità che avrebbero cambiato il volto della chiesa cattolica, di una sorta di rivoluzione che avrebbe dovuto riportare la cristianità vicina ai suoi valori originali. Non sono particolarmente interessato alle questioni che riguardano la fede e, ancor meno, la religione, ma è un fatto innegabile che ciò che avviene nello stato più piccolo del mondo ha delle conseguenze anche al suo esterno, e particolarmente in Italia, per cui un minimo di attenzione è opportuno mantenerla. E devo dire che finora quello che si è visto di Bergoglio può essere valutato positivamente. Certo, è abbastanza stupido aspettarsi una rivoluzione, che da quelle parti certe dinamiche sono sempre piuttosto lente, però i segnali visti finora offrono una prospettiva incoraggiante; la prendo per buona e aspetto di valutarla nel lungo periodo.



Poi è arrivata la crisi siriana. No, non è vero, la crisi siriana è cominciata almeno due anni fa, però negli ultimi mesi è peggiorata. O forse non è neanche peggiorata, che era una carneficina da tempo, ma la stampa ce l’ha presentata come se lo fosse. Quale che sia la verità, negli ultimi mesi si è parlato sempre di più della guerra civile in Siria e della strage che si sta compiendo. E il papa si è fatto sentire. E oltre alle consuete preghiere per la pace si sono sentiti appelli in stile “No alla guerra”, che tu ti chiedi “ma chi è che parla, il papa o miss Italia?”

L’ingenuità di certe espressioni è infatti tale da far dubitare della loro autenticità; invece no, sono proprio parole del papa. Voglio pensare che siano il frutto di un nuovo stile di comunicazione, più adatto ai tempi: uno stile che fonda la sua efficacia sulla brevità, la semplicità e l’immediatezza dei concetti. Uno stile “twitter-like”, una sorta di enciclica da 140 caratteri. Magari sul web funziona. Poi tanto, per gli interessati e per chi non usa Twitter, domenica c’è l’Angelus, e lì non ci sono limiti al numero di caratteri che può utilizzare. Io però l’Angelus non lo sento, per cui posso solo sperare che in quell’occasione dica qualcosa di più significativo.

Altri scienziati si schierano con noi glacialisti

SCIE CHIMICHE E TERZA GUERRA MONDIALE

ITALIA (ESTATE 2013): SCIE CHIMICHE - foto DANIEL DE MIN

di Gianni Lannes

Tutto previsto e preventivato anche nello Stivale: basta ri-leggersi la direttiva ministeriale per la guerra del 2013, rilasciata a fine dicembre 2012 a firma del ministro della difesa (si fa per dire) ammiraglio Di Paola.

Mentre sta per scatenarsi la terza guerra mondiale con il focolaio in Siria, a cui partecipa anche l'Italia senza autorizzazione del Parlamento nonostante i proclami del ministro degli Esteri Bonino, il Belpaese è già sottoposto da anni ai bombardamenti dell'aerosolterapia bellica. Si tratta di una guerra silenziosa, in sordina, a bassa tensione, invisibile ai media intruppati dal sistema di potere dominante.

Che fare? A mio avviso attualmente non ci sono altre soluzioni per evitare simili attentati continui e prestabiliti contro la vita, soprattutto dei bambini, se non uno sciopero generale ad oltranza, pacifico e nonviolento, tale da indurre il governo Letta, il presidente Napolitano alle immediate dimissioni, nonché allo scioglimento delle Camere ed all'istituzione di una nuova Costituente.

I vertici dello Stato stanno calpestando da troppo tempo le vite di un intero popolo 


(mai sovrano se non sulla carta), violando impunemente ogni giorno la Costituzione repubblicana. Ma che Stato è quello che alimenta il gioco d'azzardo per schiavizzare milioni di persone, e non fa pagare 98 miliardi in euro sonanti di multe ai gestori del gioco d'azzardo? Ma che Stato è quello che investe in armamenti inutili e costosi (il cacciabombardiere F35) e taglia la cura della salute, distrugge la scuola pubblica, abbandona gli anziani e dimentica i giovani? Sicuramente un sistema di potere per conto straniero che ha fatto il suo tempo.
SU LA TESTA!

Pubblicato da Gianni Lannes 


L’universo come manifestazione esteriore della psicologia dell’individuo


Il mondo è la mia psicologia

Riporto i tratti salienti della mail che mi ha scritto una ragazza: “Lavoro in un centro commerciale, vendo prodotti per 36 ore settimanali e guadagno 850 euro al mese. Sono frustrata, perché tutta la mia vita è impegnata dal mio lavoro, ma nonostante questo guadagno a malapena i soldi sufficienti a mantenere la casa e la macchina, che possiedo solo in quanto mi servono entrambi per il lavoro. Infatti potrei tornare a vivere da mia madre, non pagare più l’affitto e vendere la macchina e non avrei più bisogno di lavorare 36 ore a settimana. [...]
Sono laureata... come molte delle mie colleghe. [...]
Il responsabile del mio settore guadagna più di 3000,00 euro al mese; però le ore che lui trascorre a vendere sono meno di dieci in una settimana, per il resto sta chiuso nel suo ufficio. [...]
Lui è diplomato. Qualche hanno fa ha seguito uno di quei corsi di PNL che io definisco “per esaltati”, che però a quanto pare nel suo caso sono stati soldi spesi bene. [...]
Brizzi, io faccio un lavoro su di me, cerco di osservarmi, ma mi chiedo che senso ha tutto questo; dov’è la giustizia in tutto questo? È una società impazzita. Mi rendo conto di essere una schiava moderna, una schiava con l’IPhone. È possibile che sia l’unica a rendersene conto? [...]”
Annamaria

Di situazioni simili ce ne sono tante; e anche di più gravi, come chi mi scrive (anche piuttosto arrabbiato): “Brizzi...hai voglia tu a dire che bisogna essere monaci guerrieri, che il lavoro lo devi creare e non lo devi mendicare... tu che sei a malapena diplomato e fai lo scrittore... mentre io sono laureato in lettere, non faccio né lo scrittore né il giornalista e sono pure disoccupato! Non voglio darti la colpa di nulla, ci mancherebbe, mi stai simpatico e i tuoi libri mi hanno cambiato la vita; ma penso che quella che viviamo oggi sia pura e semplice ingiustizia, e non c’è lavoro su di sé che tenga. [...]”
Loris
Bene. Direi che abbiamo materiale a sufficienza per inquadrare il problema.
Innanzitutto confermo il quadro della situazione tracciato da Annamaria: oggi ci sono gli schiavi come al tempo dell’antica Roma, solo che non hanno più la percezione di essere tali, se non in alcuni, brevi, momenti di lucidità, sempre più rari proprio a causa degli orari di lavoro massacranti che non lasciano spazio ad altro... nemmeno al pensiero riflessivo. I pensieri più ricorrenti riguardano le bollette da pagare.


Questa situazione di schiavitù moderna travestita da democrazia (siamo tutti uguali solo perché siamo tutti nella merda fino al collo) è stata studiata a tavolino e devo dire, con ammirazione, che rasenta la perfezione. 

LKWTHIN

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