"THE END"

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giovedì 26 settembre 2013

Il futuro attraverso l' intuito: è possibile?

La percezione intuitiva è stata sempre definita come un’attività derivante dal subconscio della mente che accede a precedenti esperienze passate ormai dimenticate.

Tale teoria è stata ormai superata da diversi studi recenti, che mettono in evidenza la capacità di diversi organi/sensori di captare i segnali che provengono dal mondo esterno (soprattutto quelli che hanno una grossa rilevanza emozionale) che danno luogo all’intuizione sempre associata ad una sensazione positiva/negativa di un evento che sta per avvenire.

Al fine di evidenziare queste capacità del nostro corpo cerco di sintetizzarvi un studio recente (1) che ha messo in evidenza la capacità dell’ uomo di poter avvertire alcuni eventi emozionali prima che essi si verifichino realmente.

La ricerca presentata in due parti aveva lo scopo di replicare ed estendere studi precedenti che dimostravano che il corpo può rispondere ad uno stimolo emozionale diversi secondi prima che esso venga sperimentato in maniera reale (Bierman, 2000; Radin 1997b, 2003; Spottiswood and May 2003, Don et al…, 1998, McDonough et al.., 2002).

Riporto in sintesi l’esperimento, i risultati e le conclusioni che se ne possono trarre.

Partecipavano allo studio 26 adulti, 11 maschi e 15 femmine di età compresa tra i 28 e i 56 anni.

Venivano testati in due condizioni:

1) Condizione psicofisiologica normale di base senza l’ utilizzo di alcuna tecnica meditativa (1*).

2) I partecipanti attuavano la tecnica Hearth Lock In che induceva una coerenza fisiologica (2*).

Ad ognuno di loro venivano fatti vedere 45 fotografie su un monitor di cui solo 15 provocavano uno stimolo emozionale; la fig.1 ci fa vedere le modalità di presentazione delle fotografie.



Come si può vedere dalla fig..4 ci sono differenze significative nella condizione 1*, cioè 4,5 secondi prima che appaia l’immagine sul monitor cominciano a divergere le variazioni % della velocità del battito cardiaco, caratterizzata appunto da una decelerazione accentuata nel caso di prestimolo emozionale.


(fare click sull'immagine per ingrandirla)

La fig.5 ci fa vedere come il cuore e il cervello rispondono anticipando l’evento emozionale.








Due cose risultano evidenti:

a) La curva di decelerazione del battito cardiaco in risposta al prestimolo emozionale comincia a divergere 4,8 sec. prima dell’evento, confrontato al prestimolo neutro, mentre il segnale ERP, ricavato dall EEC in risposta al prestimolo emozionale mostra un aumento circa 3,5 secondi prima del verificarsi dello stimolo (comparsa della fotografia- es.un serpente): questo shif-positivo nell’ ERP significa che il cervello conosce la natura del futuro stimolo.

b) la differenza tra i due eventi dimostra che il cuore riceve l’informazione circa 1,3 secondi prima del cervello.

Questo studio ha permesso di evidenziare:

1) le donne dimostrano una significativa risposta HRV al prestimolo emozionale al contrario dei maschi nel caso (2*).

2) Donne ed uomini mostrano una significativa risposta HRV (decelerazione del battito cardiaco) al prestiamolo emozionale nei confronti di un prestimolo neutro (1*).

3) Le femmine appaiono processare il prestimolo più frontalmente, mentre i maschi più nelle regioni posteriori del cervello.

4) Le donne quando si trovano in coerenza fisiologica sono più sintonizzate con le informazioni che provengono dal cuore.

5) Il sistema cuore-cervello avverte un evento futuro emozionale almeno 4,8sec. prima che l’evento si verifichi realmente.

Conclusioni

a) Alcuni indicatori elettrofiologici rispondono a stimoli emozionali che vengono dal futuro, prima che possano essere sperimentati consapevolmente.

b) Il nostro apparato percettivo continuamente fa lo scanner del futuro.

c) Risulta chiaro che una significativa decelerazione del battito cardiaco si ha in risposta a un prestimolo emozionale.

d) Questi studi non precludono la possibilità che altri organi o sensori del corpo umano possano rispondere al prestimolo emozionale prima che tale stimolo venga sperimentato consciamente, come evidenziato per il cuore e il cervello.


Prof. Ezio Gagliardi
Biochimico Specialista
in Genetica Medica
Scienza dell’Alimentazione


fonte

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