"THE END"

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venerdì 15 febbraio 2013

Tony Blair chiede una Guerra permanente che duri una generazione

Fonte: www.movisol.org

8 febbraio 2013 (MoviSol) – In un’intervista alla BBC il 3 febbraio, l’ex Primo ministro britannico Tony Blair ha chiesto una “generazione di guerra” contro Al Qaeda e altri gruppi jihadisti in tutto il mondo. Egli ha paragonato la guerra globale contro il terrorismo attualmente in corso ai 45 anni di guerra fredda con l’Unione Sovietica e ha tessuto lodi sperticate a favore del Presidente francese Francois Hollande per aver mandato le truppe in Mali. Blair però si è guardato bene dal ricordare che sia la Gran Bretagna che gli Stati Uniti sono stati alleati di Al Qaeda e di altri gruppi radicali appoggiati dai sauditi in Libia e sono tuttora alleati con gli stessi gruppi nel tentativo di rovesciare il governo di Assad in Siria.

I nostri lettori ricorderanno che Blair è l’autore dell’infame dottrina di guerra permanente in un mondo “post-westfalico”, e cioè un mondo in cui le sovranità nazionali siano state abolite, e ha una forte influenza sul Presidente Obama per conto della Corona britannica.

Le deliranti affermazioni di Blair sono rimbalzate alla riunione sulla sicurezza di Monaco, dove il segretario generale della NATO Rasmussen lo ha scimmiottato dichiarando che l’alleanza atlantica deve intervenire in tutto il mondo laddove i suoi interessi siano minacciati. Rasmussen ha tracciato un “arco di crisi che si estende dal Sahel all’Asia Centrale”, aggiungendo che la missione futura della NATO, a seguito del ritiro dall’Afghanistan, dovrà avere un ambito globale e dispiegare forze speciali, forze di reazione rapida e sistemi di difesa antimissile per assicurare la propria dominanza.

Ciò detto, alla conferenza di Monaco c’è stato un vero e proprio assalto contro Russia e Cina, accusati di voler sostenere il governo di Assad. Nella sessione serale del 1 febbraio, Kenneth Roth dell’Human Rights Watch (una pedina di George Soros), ha accusato il governo russo di essere responsabile della morte di 60 mila civili in Siria a causa dell’appoggio ad Assad. Il giorno successivo, in un dibattito sulla sicurezza in Europa, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha attaccato la banda della guerra permanente asserendo che le uniche azioni militari legittime sono quelle approvate dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, e ha correttamente indicato che l’occidente sta sostenendo le reti terroristiche in Libia e Siria.

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