"THE END"

"THE END"
http://www.romafaschifo.com

sabato 14 aprile 2012

Perché in Italia …


-Perché in Italia abbiamo un ministro del Welfare, (la Frignero), che piange per i sacrifici che gli italiani dovranno fare e dopo poche settimane utilizza quattro macchine blu e dieci guardie per acquistare un paio di scarpe in centro Torino?
-Perché in Italia abbiamo la televisione di stato che utilizza due canali, (Ballarò, Rai 2 e “Zerbino” Vespa Rai 1), per mostrare un partito xenofobo e razzista che dopo aver rubato i soldi dei cittadini va a piangere in prima serata? 
-Perché in Italia piangono sempre quelli che non dovrebbero piangere!!!!!??
-Perché in Italia non abbiamo un reddito minimo garantito come hanno tutti i paesi sviluppati?
-Perché in Italia il costo della manodopera è tra i più alti e chi lavora guadagna meno degli altri?
-Perché in Italia abbiamo i politici più pagati al mondo?
-Perché in Italia abbiamo più di 600 mila macchine “blu” mentre America o Inghilterra ne hanno 60 mila?
-Perché in Italia il Vaticano ha trovato il luogo ideale dove insediarsi?
-Perché l’Italia da quinta potenza industriale ora è messa come la Romania? Siamo i secondi per numero di migranti...
-Perché in Italia il numero di laureati è estremamente basso rispetto al resto d’Europa?
-Perché in Italia negli “internet point” non trovi gli over cinquanta come nel resto d’Europa?
-Perché il nostro deve essere sempre un paese di coglioni?
… già, perché?
Aggiungo su consiglio di un lettore, che a differenza mia, ho scritto in due minuti, ha pensato all'unico perché: le banche. 
Soffocate le banche come loro soffocano voi.
-Perchè vi piace essere pecore?
-Perchè gli italiani non si riprendono il loro potere?
-Perchè non togliete i soldi dalle banche? Già, perché? Crollerebbe tutto in 24 ore!
-Perchè non imparate a non pagare più niente?

Solo così li possiamo battere,siamo nati su questo pianeta e tutto è nostro x diritto di nascita.Siamo il 99%.Uscite da Matrix.Pillola rossa o pillola blu.

Se avete altri perché aggiungete nei commenti e li posterò assieme a questi, certamente li avrete.

Dioniso777

L'ho Sentito Dire... Quindi è Vero!



Veniamo tutti i giorni bombardati di informazioni di tutti i tipi. I media in periodo di tempo relativamente lungo, fanno molto più che fornire delle notizie, forniscono dei modi di interpretare il mondo che entrano nel senso comune.
DI VALERIO PASSERI

Siamo i 300 – siamo guerrieri sanguinari ed invincibili – da soli possiamo prevalere sulla moltitudine – siamo così forti perché investiti dall’autorità divina.


 Il 7 marzo 2007 prendeva inizio a Sparta (Grecia) una delle più brillanti operazioni di programmazione della mente collettiva globale, ultimo sviluppo contemporaneo dei progetti di programmazione mentale iniziati con l’MK-Ultra negli anni 50, perfezionati poi con il progetto Monarch nei decenni successivi e quindi (una volta costruita la rete mondiale di multisala HD surround, che permette di distribuire contenuti cinematografici su scala planetaria) confluiti nel settore dell’entertainment di massa.
Il 7 marzo 2007 veniva infatti lanciato, due giorni prima che sul territorio americano, il film 300, una produzione Warner Bros, storica major hollywoodiana del colosso editoriale Time Warner. Il film, tratto dalla graphic novel “300″ di Frank Miller e diretto dal regista Zack Snyder, è un capolavoro tecnologico che fa uso estremo del Croma Key, delle tecniche di generazione digitale audio e video che, visto nelle sale certificate IMAX, garantisce un coinvolgimento sensoriale senza precedenti prima dell’avvento del 3D.
E la vicenda di cui parla, che culmina nella storica battaglia delle Termopili, in cui 300 valorosi guerrieri greci si opposero all’invasione dell’Oriente ad opera dell’immenso esercito persiano alla guida del re Serse I°, fornisce un addentellato a cui ancorare la dinamica emozionale che nel film si dipana con magnificente spettacolarità.
Il coinvolgimento sensoriale ed emotivo sono infatti i requisiti imprescindibili attraverso i quali è possibile porre in essere quel processo ipnotico che permette di innestare una istruzione nella mente – in questo caso collettiva – degli spettatori, senza che essi si rendano conto di cosa sta succedendo.
La massa della gente non sa come funziona realmente il proprio organismo, mentre i gestori dell’industria dell’entertainment, versione contemporanea delle agenzie di propaganda di regime, lo sanno perfettamente.

E chi pensa che questa materia sia dietrologica o cospirazionista si comporta tanto scioccamente quanto quel poveraccio che pretende che la sua porta blindata da mille euro possa resistere al campione mondiale di furto con destrezza.
Ma tornando al film 300, perché scegliere di distribuire globalmente proprio un soggetto del genere e realizzato in quel modo? Certamente per fare business, il film ha fruttato un mucchio di soldi, ma non dimentichiamo che Hollywood, il “braccio armato” della propaganda ha una linea editoriale precisa ed implacabile nel selezionare i messaggi che l’elite di potere desidera che arrivino alla popolazione.
Vediamo allora quale è il messaggio sotteso nel film, la sua essenza, che viene trasferita per via ipnotica attraverso il rituale cinematografico, e vediamolo scritto come fosse una stringa di programmazione da inserire in un software.

Siamo i 300 – siamo guerrieri sanguinari ed invincibili – da soli possiamo prevalere sulla moltitudine – siamo così forti perché investiti dall’autorità divina.

Questo è il messaggio, articolato attraverso l’uso sapiente di immagini archetipe che sono dei veri e propri attuatori con cui sollecitare i trigger del subconscio ed effettuare l’operazione “insert code”.
Come insegna la scienza della propaganda, per come è strutturata l’attività elettrica cerebrale della collettività, non è necessario che il messaggio sia inserito nella mente di tutti gli individui, ma è sufficiente una massa critica di persone che lo abbia ricevuto perché il codice si trasferisca anche nella mente di chi non ha subito l’inserzione.
Se monitorassimoed esistono tecniche per farlola presenza del messaggio anche nel database cerebrale dei familiari degli spettatori, ne troveremmo una copia anche se i familiari non hanno assistito al film in cui il messaggio è contenuto. Così funziona per tutti i prodotti cinematografici dell’industria Hollywoodiana, che a ondate regolari inseriscono istruzioni nel sistema operativo della mente collettiva. E, film dopo film, la gente si trova a pensare e fare quello che non avrebbe pensato e fatto se non avesse subito le reiterate sedute ipnotiche nei multisala.
Ma torniamo ancora una volta ai 300. Chi mai sono questi che inseriscono una tale stringa di programma nella mente collettiva, e perché?
Ebbene, nell’ambiente che i media controllati dal sistema definiscono spregiativamente “cospirazionistico” è da tempo che si conosce l’esistenza del cosiddetto Comitato dei 300, ossia la “cupola” del potere mondiale.
Uno dei primi a divulgarne l’esistenza su larga scala attraverso libri e conferenze fu David Icke.
Precedentemente oltre a vaghe illazioni, il fatto che non si sospettasse neppure dell’esistenza di una struttura così segreta, garantiva alla struttura stessa una operatività ed una blindatura totale. Ma in tempi recenti la luce si è posata in misura sempre crescente sull’attività riservatissima di questa elite, al punto che ora ne possiamo conoscere una credibile lista di appartenenti ed una agenda operativa.
Proprio negli anni precedenti l’uscita del film, le prime crepe nel potere assoluto cominciavano ad essere per il potere stesso un serio motivo di preoccupazione. I paesi non allineati portavano i loro primi attacchi agli interessi del Comitato: Il blocco orientale cresceva in potenza economica e strategica mostrando i muscoli e v’era qualche uomo coraggioso che rompeva pubblicamente l’omertà planetaria, come quando il 20 settembre del 2006 il presidente venezuelano Chavez, in un discorso all’assemblea generale dell’ONU definì il presidente Bush “il diavolo” e ricevette un applauso selvaggio.
A quel punto c’era la necessità di ribadire, senza dirlo a parole e senza mostrare il proprio volto, ma facendo arrivare con certezza il concetto a destinazione, chi fosse a guidare l’impero della Terra.
E venne usato l’ormai MK Ultracollaudato strumento della propaganda: il cinema. Ecco quindi il film 300 sbancare le sale, contrassegnato da un logo tracciato con il sangue che si imprime nella memoria ancestrale come pochi altri.
Ma chi non ha dimestichezza con la letteratura “cospirazionistica” cosa sa del Comitato dei 300?
Molti non ne hanno tuttora mai sentito parlare, ed allora è bene farlo in questo momento, perché è proprio a queste 300 persone che secondo il giornalista Benjamin Fulford, che cita fonti del Pentagono e della cosiddetta White Dragon Society (coalizione di poteri del quadrante orientale) è stato dato un ultimatum alla resa che è scaduto il 31 marzo scorso.
Di seguito esponiamo quanto ricavato dal sito Pseudoreality, che si è specializzato nel raccogliere materiale su questo soggetto, sito di cui riportiamo il link diretto:

Assolutamente fondamentale a questo punto è una premessa prima di leggere la lista, in cui abbiamo per comodità sottolineato in rosso i nomi italiani e in magenta quello di un… outsider.
La semplice lettura di questi nomi uno assieme all’altro, in una formazione che travalica nazioni, entità politiche, culture, religioni, fa sì che la nostra percezione della realtà venga totalmente rimappata. Alcuni sono molto noti, altri poco o nulla.
Insieme, attraverso riunioni riservate, teleconferenze e vari tipi di contatti, secondo John Coleman, ex ufficiale dell’intelligence britannica, autore del libro “The Committee of 300″, queste persone hanno pianificato tutte quelle operazioni che hanno condotto il mondo alla condizione attuale. E attraverso incontri pubblici di vertice in cui, dopo aver fatto le foto sorridenti con i giornalisti, decidevano a porte chiuse come demolire il mondo, mentre la stampa ci diceva quanto si fossero arrovellati per cercare di migliorarlo.
Ognuno di noi ha in un modo o nell’altro patito gli effetti delle loro decisioni. A loro si deve la costituzione del traffico globale di droga a causa del quale tuo nipote ha perso la vita per overdose, a loro il traffico di armi necessario a quel conflitto in cui tuo marito è rimasto vittima in una operazione militare, a loro si deve la creazione di quella raffica di crisi finanziarie per le quali la tua famiglia stenta ora ad arrivare alla fine del mese, e per le quali ancora il tuo vicino di casa, che aveva un’azienda i cui operai non riusciva più a pagare, ha deciso di impiccarsi.
Insomma a loro si deve lo stato di profonda distruzione morale e materiale in cui il mondo attuale versa. L’hanno lucidamente progettato loro, per le loro ragioni, che ora in verità fatichiamo a comprendere.
La Dissonanza Cognitiva infatti ci assale, e rifiutiamo di credere mai possibile che abbiano fatto proprio quello che hanno fatto, proprio non ce la facciamo ad accettarlo, ne va del nostra stessa identità, di tutto quello in cui abbiamo creduto finora.
E se, dopo aver letto i nomi, leggiamo la loro agenda operativa, ci accorgiamo che il mondo non si trova nello stato in cui è perché “qualcosa è andato storto” ma perché anzi tutto è andato come doveva, secondo progetti accuratamente studiati di governo globale, realizzati in tappe progressive perché la massa potesse “digerire” i cambiamenti al peggio.
Come fare allora a sopportare l’impatto emotivo di informazioni del genere?
Ci vuole tempo, certamente, ma l’atteggiamento migliore è avere profonda compassione per queste persone che, in quanto “maestri d’ombra”, ci hanno progressivamente spinto sempre più nell’angolo per insegnare a tutti noi come risvegliare la nostra essenza più profonda.
L’unico modo per insegnare all’umanità il Risveglio Totale è condurla sull’orlo del precipizio.
L’UNICO MODO, RICORDIAMOLO PER SEMPRE.
Già, questi distruttori terribili ci hanno insegnato e ci stanno ancora insegnando a costruire.
Perché il momento in cui ci sveglieremo dall’ipnosi in cui versiamo nella nostra vita quotidiana senza rendercene conto, e realizzeremo la profondità dell’orrore verso cui il mondo è ora diretto, avremo una tale forza di ricominciare, con le nostre mani, con le nostre idee, entusiasmi ed onestà, che nulla potrà ostacolarci nell’edificare il mondo luminoso in cui vivremo, tra non molto.
E quando l’avremo edificato saremo stupiti nel provare per loro un indefinibile debito di riconoscenza.
Questo è quello che accadrà alla fine del processo.
Ma adesso leggiamo la lista e l’agenda.

se io fossi ...


Questa è la tartarughina che ho incontrato per la seconda volta in aperta campagna. Ovviamente non l'ho portata con me, non è mica un oggetto.

Questa tartaruga si muove fra i rovi, e questo fatto ne denota l'intelligenza il suo essere integrata nel proprio ambiente.
Questo post è dedicato agli stolti che sono convinti dell'inferiorità degli animali e che magari li considerano stupidi.
Mettiamo caso che io sia una tartaruga, con questo non intendo dire che ora mi trasformo in una tartaruga e so tutto quello che ho imparato fino ad adesso. 
Con mettiamo caso che "io sia una tartaruga" intendo dire che nasco con un corpo da tartaruga e quindi con questo corpo sono impossibilitato ad imparare le cose che concernono gli esseri umani, ma non perché sarei inferiore, ma perché non mi interessano e non mi servono poiché non devo interagire con gli umani di cui non mi importa nulla e neanche me ne curo. Se io nasco tartaruga mi interesso delle altre tartarughe, del cibo e del mio ambiente così come fanno gli stessi umani che non hanno il bisogno di imparare ad essere tartarughe. 
Nel momento in cui io sarei tartaruga cambia la forma ma il soggetto resta uguale. Nella nostra società più che  dare importanza al soggetto, diamo stupidamente importanza all'oggetto che non ne ha sul piano universale. 
Soggetti di vita sono tutti gli esseri senzienti, in realtà gli esseri non sono "la loro forma" ma sono la loro percezione. Noi non siamo l'oggetto visto dagli altri, noi siamo soggetti, cosa che gli altri non vedono, ma cosa  più importante, anche gli altri sono soggetti, ed anche gli animali, e questa è la base dell'empatia.
Quando capita di vedere uno scarafaggio pensateci due minuti al fatto che lui non è la sua forma ma è un soggetto come noi, che ha paura, che vuole vivere e che sente, come noi sta percependo un mondo e nel suo mondo è perfettamente integrato ed è perfetto così com'è. Il terrore negli occhi di un animale non è diverso dal nostro, il terrore è terrore.
Se io come soggetto nascerei con il corpo di una tartaruga farei esattamente quello che fa lei, camminerei fra i rovi per aver maggior copertura e sicurezza e vedendo un essere umano resterei terrorizzato come è accaduto a lei, si potevano vedere le sue pulsazioni aumentare dall'oscillazione della sua testa. Se non so parlare agli umani, sarei inferiore? Bhe si sa, nella nostra cultura (!?!) se uno è ritenuto inferiore, l'essere umano si sente autorizzato a farli del male. 
Tuttavia cosa ci si può aspettare oggi dagli esseri umani che non valutano il soggetto ma solo la forma, definiscono la superiorità di un essere solo in base al livello di somiglianza con l'essere umano. 
Noi degli animali possiamo sapere ben poco, l'unica cosa che sappiamo è che sono soggetti di vita come noi, ma non facciamo l'errore di proiettare il nostro schifoso "io" in loro, non trasformiamoci in animali, ma rinasciamo da animali.  
Post letto qui: Hacker della mente

PS: Aggiungo Io: Ed ora, dopo questo articolo, molto “onesto”, abbiate il coraggio di guardare quattro minuti di filmato. Quanto lo mostro e mi sento dire:”Nooo, io non ce la faccio a vedere queste cose poverini …”, il frigo pieno di carne aggiungo … userei il mattatoio per la persona che ho davanti. Anzi, prima l’allevamento e l’ingrassamento a dovere nel recinto, poi il macello. Ah, vero mi dimenticavo … con la storia del superiore e inferiore lo stanno già facendo, ci hanno pensato già, i superiori che recintano, ingrassano e tosano gli inferiori. Poi si possono anche uccidere, tanto sono inferiori! Eccola la nostra cultura, non è proprio la parola adeguata … essere “Ignorante” è il primo e unico comandamento perché il sistema viva e si nutra, appena arriva un po’ di consapevolezza inizia la dura agonia ... del sistema.
Abbi il coraggio di guardare!

E poi, per morire prima si mangiano 92 Kg di carne all'anno. Guardate quante risorse vanno buttate via, risorse come cereali, ci fai il pane, acqua, devi bere, foresta ... questo mostra chiaramente che il nostro sistema può solo collassare su se stesso. Non può avere molto futuro uno stile di vita simile. I "saggi" del filmato non erano persone stolte. Valdo Vaccaro lo sa, cura le persone cambiandogli dieta. Studio "Oxford University"

PPS: Aggiungo un mio commento. Ecco cosa vedo: La penso come voi. PERCHE non ci arrivano gli altri se ci sono arrivato io? Eppure stupidi non sono, se tolgo loro il piatto di cibo e sono affamati sanno bene come riprenderselo, sopravvivere insomma!
Eppure ... di gente imbottita di cazzate, consumismo in genere, che vivono nella dimensione parallela a questa ne conosciamo tutti, troppe direi. IO SONO perché HO. Ho quella macchina, ho quella casa, ho quel vestito, ho quel telefono, ho tanti soldi, ho potere, ho le MIE idee e non le confronto, sono giuste, (MAGARI sono addirittura date di DIO, non so chi è, ma dicono tutti che è importante!), ... ed ho tanti, troppi, problemi legati a questo ... non posso pensare alla vita, devo pensare alle MIE cose.

Proviamo domani a togliere tutto a tutti. Che succede?
Un esempio è "Miracolo a Ground Zero" di Mazzucco

Sbaglio? I soldi, la proprietà privata ... perché tutti quelli che affrontano questo argomento seriamente e in modo critico vengono "esclusi" proprio dal pensiero umano? ....
hahaha mi sembra una società di ritardati. Uno che non ha mai letto Kant, Platone, Hume, Schopenhauer e potrei andare avanti con altri duecento nomi, come può capire bene la realtà se nel suo io "marcio" s'è insinuato dio con le sue regole a dir poco schizoidi?
Non dico che tutti devono essere filosofi, della vita però un idea te la devi fare!!! 

Un saluto a tutti e statemi bene. Non possedete nulla, nemmeno per un secondo ... sarebbe davvero una noia avere la perfezione, hai detto bene, se esistesse aggiungo (esiste solo nel nostro cervello e nemmeno tanto bene), senza errori non si imparerebbe nulla! Sbagliando si impara non è una cavolata. A che serve vivere allora? Troppi problemi per chiederselo, meglio pensare ad altro ... "non-mi-interessa-ho-altro-per-la- testa". Bellissimo articolo letto sul blog http://perchiunquehacompreso.blogspot.it

Dioniso777

venerdì 13 aprile 2012

33° Grado


Ho scritto questo post per gli amici del blog Anticorpi, su gentile invito di Viator che ringrazio dell’opportunità. By TNEP

“Siamo spiacenti, il percorso iniziatico che ha richiesto è esaurito.”

Dovrei amare di più, accettare di più, aiutare di più, vedere e far mio il lato buono di ogni opposto. Insomma, dovrei fare bene, meglio, benissimo. Dovrei sbagliare sempre meno, riconoscere gli errori e ridurli progressivamente fino a non sbagliare più.
E poi? E poi sarei perfetto, senza macchia. E senza scelta.
Perché quando si dice ‘migliorare’ si intende, in ultima analisi, mirare alla perfezione.
Ma la perfezione esclude gli sbagli, le sbavature, le alternative. La soluzione perfetta è una sola per definizione. Non possono esserci due risposte perfette e differenti alla stessa domanda, quindi la perfezione non concede libertà di scelta. Perché dunque mirare alla perfezione se essa è una condizione tanto stringente? L’uomo perfetto, per questa via, è un uomo che sveste volontariamente il proprio libero arbitrio. Non è allora meglio ‘sbagliare’ – e di brutto – così da sprofondare in un torbido pessimo? Lì c’è un sacco di scelta, se ne possono fare di cotte e di crude. La perfezione è ordinata – è una! – e monotona. Il suo opposto è caotico e ribolle di opportunità.
Non c’è dunque ragione che tenga. Scegliere di mirare alla perfezione è una fregatura pazzesca. Se ci si riesce, in definitiva, si perde la propria libertà di scegliere ‘che fare’ perché il ‘che fare’ perfetto è uno solo e tocca fare quello, per forza. Cheppalle. Meglio pararsi il culo e darsi alle gozzoviglie, agli intrallazzi, fottere gli altri prima che loro fottano te. Tanto puoi sempre scegliere di tornare sulla retta via, ad inseguire di nuovo la perfezione. E da una posizione privilegiata.
Ma in fondo, chi te lo fa fare?
Benvenuto al 13° grado

“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita”

Tolti gli orpelli ed il tradizionale alone di mistero, il percorso di iniziazione rituale (massonica e non) segue un canovaccio tutto sommato prevedibile.
Se l’iniziando non si è portato avanti da solo, viene spinto a fare cose che sarebbe meglio non fare, per isolarlo e renderlo più ricattabile. In genere reati o tradimenti.
Poi subisce il gioco del bastone e della carota, in un contesto spesso angosciante, per renderlo più condizionabile. Sottomissione e paura sono i bastoni; denaro e impunità sono le carote.
Dopo anni di condizionamento spesi facendo cose che era meglio non fare e sopportando cose che era più salutare non sopportare, all’iniziando viene svelato quello a cui su TNEPD (e presumo ANTICORPI) siamo arrivati senza compassi e grembiulini e senza svolgere ritualità sanguinolente di sorta, ossia che Dio sei tu e la vita è un gioco.
Massoni e anti-massoni tendono a definire queste due consapevolezze con una parola che a me piace poco: verità.
[La utilizzo comunque perché, in ultima analisi, è verità ciò che uno crede vero. Poiché mi interessa capire come gira il mondo, ossia come ragionano i più, devo accettare l’evidenza che da una parte e dall’altra sono tutti d’accordo che si possa essere persuasi che qualcosa può essere in effetti, realmente, per davvero, assolutamente, indubitabilmente vero. Io non ci credo (ancora?) ma potrei ricredermi, quindi non mi duole assumerlo come premessa di questo ragionamento. Pardon]
La consapevolezza di queste verità [ossia l’essere persuasi che esse siano tali, pardon] non è né benigna né maligna in sé.
Perché allora i leaders della massoneria sono, salvo rare eccezioni, degli spietati, cinici, avidi cospiratori – in una parola: dei cattivoni – con la frusta in mano, mentre i lettori di TNEPD (e presumo anche quelli di ANTICORPI) pur edotti delle medesime verità,  salvo rare eccezioni, sono delle anime innocue e tolleranti, in una parola: dei bonaccioni?
Perché i primi ci credono e i secondi no.
Chi intraprende un percorso di iniziazione massonica, pur di riuscire davvero a credere in qualcosa prima di morire, demanda ad altri la scelta della via verso le verità (e la natura delle stesse). Questo è un primo indizio sulla fallacia del meccanismo: vi si accede perché si alza bandiera bianca di fronte ad una propria “debolezza”, ossia ci si sente incapaci di arrivarci da sé. A rendere grottesca l’applicazione pratica, interviene poi la constatazione che – per i più – la motivazione che porta ad intraprendere un percorso di iniziazione massonica è del tutto meschino: la ricerca di una convenienza economica, di prestigio sociale. Nulla a che vedere con la ricerca di una qualche consapevolezza.
Qualora il percorso iniziatico muovesse da stimoli spirituali, esso potrebbe invece essere interpretato come un gesto d’umiltà poiché l’iniziando, tutto sommato, col suo agire ammette di non conoscere. Comprensibile ma non giustificabile, specie nel contesto attuale. Ci sono due considerazioni che saltano all’occhio. La prima riguarda chi, dopo mille inchiappettate, ha completato il percorso di iniziazione sputtanandosi l’esistenza per poi scoprire alla sua veneranda età che le grandi verità per le quali è sceso a tanti compromessi sono pubblicate in una moltitudine di blog. Come la prenderanno? Ne valeva la pena?
La seconda è che purtroppo, di questi tempi, affidarsi agli altri non sembra proprio la scelta migliore perché gli altri, disgraziatamente, sono tutti ammaestrati a fare il proprio egoistico interesse materiale. Così il percorso di iniziazione diventa un processo di rimodellamento dell’iniziando affinché interpreti le verità prossime venture come aggrada ai piani superiori. Non svuotamento, ma riempimento. Non rimozione, ma addestramento, persuasione.
“Dio sei tu”, a cottura ultimata, diviene ossessione di potenza e ragione dei tanti abusi che non possiamo non notare tutto intorno e dentro di noi.
“La vita è un gioco”, a quel punto, diviene la scusante di ogni malefatta, la vaselina della coscienza.
In fondo i grandi segreti della Massoneria altro non sono che le verità gratuite della blogosfera. E’ sempre lo stesso, affascinante gioco degli opposti di questa mente umana che ci impedisce di vedere la verità quando l’abbiamo davanti agli occhi e ce la fa desiderare spasmodicamente se essa ci viene celata.
Chi tira i fili non fa altro che utilizzare la cosiddetta psicologia inversa: vieta ciò che vuol far desiderare. Ovviamente i cattivoni non si pongono scrupoli sul metodo, cosa che invece io faccio.
A tal proposito, per come la vedo io, la vita in sé stessa è un percorso iniziatico – ossia il tragitto che può portare un’anima a credere in qualcosa tanto fermamente da considerarla verità – e tutti i percorsi iniziatici intermedi, mi si permetta, non sono altro che dei prologhi al successivo, tant’è che persino questa vita ha tutta l’aria di essere il prologo della prossima. Ogni certezza a cui ci si aggrappa in itinere è lì per essere superata, il prima possibile a mio parere. Un percorso che pretende di raggiungere la verità assoluta in corso d’opera, nel mezzo del cammino, non concede ulteriori margini di crescita. Se davvero conoscessimo la verità a trent’anni, saremmo spacciati! Per questo mi permetto di dubitare sulla scelta, sempre che di scelta si possa parlare, di un percorso iniziatico eterodiretto che promette verità.
Se quindi non possiamo parlare di percorso iniziatico giunto a compimento nemmeno quando parliamo dell’intero corso della nostra vita terrena, tanto meno possiamo considerare compiuto un percorso di qualche anno o decennio, pur avendone viste di cotte e di crude.
A maggior ragione se i percorsi iniziatici elaborati dai vertici per tenere sù le piramidi del potere sono tunnel di torture mentali senza sbocco. Eppure molti individui accettano di sottoporsi al condizionamento mentale altrui, un pò per convenienza economica, un pò perché da soli non riescono a credere a nulla, un pò per noia, un pò perché gli piace. Anche tu lo fai quotidianamente, se hai un televisore in casa. E’ un’epidemia di miopia spirituale. Una volta dentro, lo so per esperienza, è davvero dura uscirne.
Tirando le somme. Quello che conta, in ultima analisi, è il percorso o il punto di arrivo?
Parrebbe il primo, perché è individuale e concede libero arbitrio, mentre il secondo, il punto di arrivo, no. Cedere la regia del proprio percorso iniziatico a qualcun altro, in quest’ottica, mi pare un vero spreco. Ed ancor più se ciò consiste nel lasciarsi volontariamente soggiogare e trascinare nelle peggiori nefandezze. Questo sì è abdicare al proprio libero arbitrio.
Meglio far da sé. Chi fa da sé fa per tre.
Ciò detto, se mi si costringesse a ridurre la mia etica sociale, la questione del metodo, ad una ‘legge’ (altra parola che mi fa storcere il naso) in grado di costringere le masse inconsapevoli in una società pacifica, probabilmente sarebbe questa:
“Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”
Può sembrare banale, specie senza un percorso iniziatico alle spalle, ma ti garantisco che è tremendamente difficile seguirla se ‘sai’ di essere Dio e ‘sai’ che tutto questo è solo un gioco.

Benvenuto oltre il 33° grado della scala TNEPD.

La senti la brezza del mattino?
E’ il dolce ozio dell’astensione
che mitiga i vezzi insonni
del mio vagare nella corrente.

Finta Tolleranza. Perché?



Quando ho aperto questo blog, tutto ebbe inizio grazie al blog di Beppe Grillo che ho sempre seguito e preso con le pinze però, incontrai l’utente canelibero girando in rete, infatti è il primo che ha iniziato a seguirmi, lo ringrazio ancora oggi e lo seguo sempre. Quella mattina non sapevo che nome dare al blog, una persona mi consigliò Fintatolleranza. NON POTEVA darmi un nome più giusto di questo, accidenti! Quante volte lo penso …

Perché Finta tolleranza?
Parlavo stamani con una donna , e lei mi risponde che è “diplomazia” fingere di tollerare, capito, è normale sorridere e poi fare guerra. Lo è stato con Saddam, con Gheddafi, con Hitler, Mussolini, sempre è stato così. Capite? Normale, lo fanno tutti. Bene,  io non la penso proprio così, intanto diciamo che lo fa la televisione, è lei l’educatrice delle masse, la imitano e fanno tutto quello che vedono, comprano quello che si pubblicizza e si vestono, si gonfiano di silicone, si incravattano, fanno di tutto ma proprio tutto per assomigliare alla maestra televisione. L’industria delle finzioni, tutti bravi, tutti buoni. Fanculo. La diplomazia è accarezzare il cagnolino e dirgli caro vieni qua, finché non trovi un bastone, non ricordo chi lo scrisse, ma aveva capito cos’è la diplomazia, senza dubbio! Guardiamo le persone oggi. I nostri nonni stavamo meglio sotto tutti gli effetti, non avevano la macchina, petrolio, soldi e guerra, non serviva il cellulare, i vestiti, le scarpe alla moda, c’era il vestito della domenica e quello del lavoro, basta. Lavoravano, in campagna la maggior parte, ma non si lavorava otto ore al giorno per avere da mangiare e dormire, si, lavoravi anche dalle cinque di mattina alle dieci di sera quando il raccolto era pronto, ma quando la terra riposava riposavi anche tu, sono i cicli della natura che tanto vogliamo stravolgere. La vita è gratis, non è vero che si deve sgobbare, lasciate un campo incolto per anni, non troviamo le ricchezze della natura che sbocciano? La natura deve vivere e non la fermi. Noi oggi piantiamo tutte piante per “bellezza”, noi abbiamo il tarlo della bellezza, ma se piantassero piante da frutta, non avremo in molti da mangiare  dalla natura che è nostra artefice? Si parla di mangiare e “DIO” o “NATURA” chiamiamolo come vogliamo, non ha negato il cibo a nessuno. Guardavo stamani un piccione, ah, quanto mi piacciono, le amo quelle bestiole, amo tutte le bestie meno gli uomini perché hanno perso la loro natura, sono robot freddi e glaciali spesso e in pochi si salvano. Lo guardavo mentre pioveva un po’, doveva anche essere giovane perché le zampe e le penne erano di un bel colore vivo, lucidi come solo i giovani hanno.Allora vola, atterra vicino a me vede un pezzettino bagnato di pane, lui becca e mangia, poi vola via libero come prima.Il cibo era servito! E NOI dobbiamo essere inferiori ad un piccione?!?!?!? Nooooo.
Ci sono molti modi di uccidere ...
 Noi, o meglio, voi, oggi lavorate ogni giorno come asini per dare minimo il 55 e massimo il 75 per cento dei vostri guadagni, ad uno stato, oppure a una chiesa, cambia poco se cercate cosa significa “religo” … i quali investono nelle guerre, inutile che sorridete, vi truccate, vi vestite bene, siete sempre simpatici e sorridenti, (meglio avere il muso ed essere buoni che ridere ed essere diabolici!), fate tutto per “bellezza”, come le piante che piantate, ma non ricordate mai che oggi stanno ammazzando bambini, stuprando e sgozzando donne, sparano a civili e lanciano bombe all’uranio, giusto per avvelenare e far nascere figli deformi, rapinano e per finire conquistano per poi vendervi, a voi che avete “finanziato”, vi vendono quello che hanno rapinato e voi li avete pagati. VOI state pagando banche che fanno di tutto, dal diciottesimo secolo, perché nascano guerre dove entrambe le parti cercano soldi in prestito da loro, le banche finanziarono Hitler e l’America, sempre gli stessi; allora non pensiamo che se non fosse per loro saremo pacifici e sereni? E siete felici? Avete il coraggio di ridere? Danno una notizia al telegiornale, magari di cronaca, e poi ti guardano e sorridono? Ma che cazzo c’è da ridere! Una coscienza l’avete? Non credo, siete pecore con i denti da lupo, la scrisse giusta Victor Hugo: immanis pecoris custor, immanior ipse, andate a cercare cosa vuol dire e mi darete ragione almeno qui, come ho fatto io. Una volta … Certo, non si mangiava nemmeno come oggi, ma è un bene mangiare come oggi? Io mangio una volta al giorno e non mangio nemmeno carne se posso, spendo poco e sono contento perché chi non consuma soffoca il sistema. Almeno qualcosa faccio … Nel 1900 i tumori erano in proporzione 1 su 16 persone. Oggi stiamo arrivando a 1 su 3 quasi, maledizione. Si, viviamo meglio, e chi l’ha detto che siamo più felici o sereni? Chi l’ha detto la televisione? Andate per strada e vediamo quanti sereni trovate … E qui mi viene in mente Fioreselvatico, un blogger che conosco da un po’ di tempo, ieri mi scriveva: lo sai che quando non faccio un cazzo e mi metto tranquillo io sono estasiato. Ha ragione, è questa la vita, essere felici, perché si dovrebbe vivere male, vi sembra che vivano male i vostri pastori? 
E' perché il signore ci ha dato una croce? Noi che siamo il paese del signore ...
Ma se abbiamo una vita che è un miracolo, accidenti!!! La natura è una meraviglia tale che nessun miracolo può essere paragonato ad essa, godiamocela. Vivere di campagna, in mezzo alla natura, vivere di niente, tutto l’eccesso che possiede un uomo lo rende solo schiavo sempre di più, le cose che possiedi ti possiedono alla fine! Io, purtroppo, la terra non ce l’ho, devo vivere in altri modi, ma se trovassi qualcuno che mi chiede o cerca braccia da lavorare, per mangiare e vivere ovviamente non per fare soldi, (lo sterco del diavolo mi schifa e non me ne faccio nulla, mette solo gli uni contro gli altri, sempre, i poveri sono migliori dei ricchi, sempre anche questo si può dire. Meglio una pagnotta da un povero con amore che caviale da un ricco con astio o rancore, ho fatto anche la rima!), bene, ci andrei domani, immediatamente. Abbandonare la campagna è stata la cazzata più grande di tutta la storia dell'essere umano. 
Le industrie, ci schiavizzano e avvelenano, che affarone. Il coraggio manca, siamo pecore codarde e vili spesso. Questo manca, il coraggio di morire per le proprie idee. Ezra Pound scrisse:”Se un uomo non lotta per le sue idee, o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui”. Penso avesse ragione, come aveva ragione ottanta anni fa, sulle banche. Lavorare per vivere, non lavorare per uccidere, la differenza c’è. Per questo se una persona si rilassa e chiude gli occhi non riesce ad avere la pace, l’estasi … sapete che avete ucciso e non è vbello avere la coscienza sporca, lo sappiamo perché dentro il nostro lato umano non lo ammazzeremo mai, MAI.

Questa è “Finta Tolleranza”

Dioniso777

giovedì 12 aprile 2012

Il regime che mostra la sua vera faccia. Il sistema bestia non si deve più nascondere, è manifesto!

 Tutti domani faranno questo
Si, viviamo proprio a livelli schizofrenici! Tra noi, le nostre parole, le nostre azioni e pensieri, non abbiamo proprio nessun collegamento razionale. Questo vedo nelle masse: "Dissociazione TOTALE". Questa è patologia ...
Il regime si mostra per quello che è, nell'apatia di massa. L'indifferenza è il solo peccato capitale. Lavoratori schiavi senza diritti e marionette. Uscire si può, come scrivevo ieri, bisogna solo volerlo, la gente ci sta bene però, questo è il problema. Vedremo tra qualche anno come sarà... basta vedere gli ultimi vent'anni!

 Passiamo ora allo spot. Analizziamo:


Sono anni che la VIVIDENT ci regala queste perle luciferine, piccoli capolavori dell'etere, donati dall'ORACOLO  a noi ignari spettatori bambini...
Sono anni che seguo le storie della VIVIDENT, sempre all'avanguardia come tecniche subliminali e nella messinscena di meccanismi psicologici di transfert al pubblico ignaro casalingo...
Ma questa volta si sono superati, hanno creato veramente un'opera alchemica degna del più grande mago, si sono spinti oltre ed hanno superato quelle oramai obsolete barriere culturali che sembravano dogma assoluto da osservare nei tempi e nei templi...
Questa volta i ribaltamenti sono multipli e tutti diretti, non più celati da metafore simboliche come negli standard precedenti, questa volta si è sfiorato il sublime segnando uno spartiacque con la letteratura pubblicitaria classica, questa volta sono stati rappresentati massivamente tutti i clichè possibili del ribaltamento dei ruoli sessuali, genitoriali e sociali...
Ma analizziamo lo spot in questione...

Intanto la location, un interno di un appartamento elegante, ben arredato e composto, colore prevalente il bianco, qualche scultura di cavallini come soprammobili, ampia libreria ben fornita... sembra una casa del nord europa, magari svedese stile Millennium di Larson...
Fuori piove, prevale la nostalgia ma è anche il momento delle confessioni tra padre e figlio, unici abitanti di questo teatro. Ritmo filmico, sembra fin dai primi secondi della rappresentazione un estratto di una scena drammatica tratta da una pellicola esistenzialista europea, il padre alla finestra si avvicina repentinamente al figlio seduto nel salotto svelando l'arcano sulla sua vera identità sessuale...
Il figlio ignaro e pietrificato dalla confessione paterna, alla vista dei seni non più celati, mostra apparente disperazione, ma subito dopo raddoppia lo shock svelando anche lui la sua vera identità togliendosi la maschera e mostrandosi per quello che è nella realtà, una marionetta con tanto di fili che canta una riadattata " Nella vecchia fattoria, ia ia o..."
Entrambi avevano una maschera ed aspettavano questo momento 

Brado. ... Pecora nera fuori dal coro


Ciao a tutti, stampalibera censurata ... attacco informatico! Oggi è tornata, 13 04 2012, e vai! 
... ascoltiamoci un bel brano.
Brado, Litfiba 2012: Grande Nazione. Un album che da tempo aspettavo, Pelù è ritornato alla ribalta ed è riuscito di nuovo a piacermi, con i suoi testi graffianti e di protesta, visto il regime in atto cadono a puntino. 

Brado
testo
Cuore selvaggio e istintivo
schiantato dalla quotidianità lo sai
che il Dio lavoro procura stress
essere liberi non è mai gratis, mai
gratis mai gratis
sono un pericolo e un cavernicolo uh!
io lotto il mio presente con fantasia
sono me stesso fuori dal coro
pecora nera è il mio lavoro, e sono…
Brado vado al contrario
sto bene fuori senza padroni
io sono Brado sono un randagio
non mi nascondo vorrei baciare il mondo
ma il mondo è una signora che si vende a chi la paga di più
mi sveglio e annuso intorno
l’istinto non mi ha mai lasciato a piedi no!
prima capire e poi reagire
questo è il motivo per cui son vivo,
e sono …
Brado vado al contrario
sto bene fuori senza padroni
io sono Brado sono un randagio
non mi nascondo vorrei baciare il mondo
ma il mondo è una signora che si vende a chi la paga di più,
lo sai tu che il mondo è una signora che si vende a chi la paga di più,
lo sai tu non me ne vanto,
non sono un santo io sono padre,
sono figlio e sto d’incanto
dentro il recinto è sempre un tormento è…eh
perché io tra gli sguardi vedo grande smarrimento?
e vedo l’ansia vedo?
e la paura credo?
e occhi schizzati da omologati?
e tutti in fila? e tutti uguali?
sono desperado, son desperado
io sono Brado vivo al contrario
non mi nascondo vorrei leccare il mondo
ma il mondo è un politico che si vende a chi lo paga di più,
lo paghi tu che il mondo è una puttana che si vende a chi la paga di più, e paghi tu! e paghi tu! …Brado e fotto il blocco;
io fotto il blocco;
io fotto il blocco;
fotto il blocco e faccio scacco ti faccio scacco,
ti faccio scacco ti faccio scacco, ti faccio scacco e fotto il blocco, io sento e vedo, e vedo e parlo io sono Brado, io sono Brado io sento e vedo, io sono Brado io sento e vedo e vedo e parlo io sono Brado, io sono Brado io sono Brado

More lyrics: http://www.lyricsmania.com/brado_lyrics_litfiba.html

mercoledì 11 aprile 2012

Uscire dalla crisi. Come? Alla fine lo scrivo ...


In molti “tecnocrati” stanno pensando, elaborando e studiando piani sofisticati per uscire da questo vortice chiamato crisi. In pochi, per non dire nessuno, ci dicono che tutte queste tasse, l’articolo 18, libertà di licenziare, l’IMU, (che non è un animale esotico!), e via proseguendo, servono a questo:

Ecco, spiegato in parole semplici; non serve una serata di Santoro, Travaglio, Ballarò o cento Telegiornali al giorno, i quali nonostante tutto lo schifo, si accaniscono contro Bossi e la Lega, siamo capaci tutti di tirare fango sui politici, con quello che fanno anche un bambino ritardato lo saprebbe fare, certamente le masse sono ferme allo stadio adolescenziale di istruzione o consapevolezza, e tanto svegli non lo sono ... manipolati invece siDifficile, per non dire irreale, è discutere, invece, in prima serata, oppure a Striscia la Notizia quando dieci milioni di italiani ascoltano, dei semplici fatti che mette in risalto LidiaUndiemi.

Molti italiani si sono indebitati con le finanziarie, basta fare una cappata sul blog dell’associazione adusbef,  per vedere in quanti si sono caricati di debiti, spesso oltre misura, nei tempi delle vacche grasse ed oggi in epoca di crisi non riescono più a far fronte ai pagamenti. Una finanziaria la freghi abbastanza facilmente, in fondo loro hanno prestano un esagerazione di soldi sapendo che non sarebbero ritornati, hanno fregato loro per primi, e naturalmente il rischio si paga … per chi ha un mutuo ipotecario, la faccenda si fa più difficile, difficile anche vendere casa a prezzo decente in periodi senza posto fisso come quello che stiamo vivendo oggi. Si chiama “Bolla Immobiliare”, scoppiata nel 2008 negli Stati Uniti D’America, quello che succede in America dopo qualche anno arriva in Italia, non lo abbiamo ancora capitoMonti sta pagando i debiti che lo stato ha fatto con le grandi finanziarie chiamate banche centrali.

Basta, non c’è altro da aggiungere. Poi se volete gettare fango su Bossi oppure il Trota è semplicissimo, anche troppo facile, un ritardato lo saprebbe fare, quindi tutti possono avviarsi alla carriera di giornalista\zerbino. Ma se vogliamo davvero uscire da questa tenaglia che troncherà i testicoli a tanta gente dobbiamo solo fare una cosa:”Fermarci un attimo e cercare di capire il problema”. Solo se conosci bene il nemico lo puoi sconfiggere.
Le banche, aggiungo solo poche righe, sono gestite da criminali, (altrimenti perché li arrestano?), molto peggiori delle finanziarie e degli strozzini! Questi ultimi mettono in ginocchio famiglie, le banche centrali mettono in ginocchio nazioni intere. Oggi, 2012, nella Grecia, piena di debiti, abbiamo una situazione da Africa, quasi 500.000 bambini affamati e denutriti. Avete dei bambini? La denutrizione arriva in Europa. E se non avete bambini, leggete questo: 

Secondo l'Fmi vivere troppo a lungo non giova all'economia mondiale

Riflettete …

Un saluto a tutti

Dioniso777

Tante persone, praticamente tutti, vivono la propria vita all’interno di credenze che limitano la visione della vita ...

Tante persone, praticamente tutti, vivono la propria vita all’interno di credenze limitanti..
Credenze limitanti, la tua porta è aperta o chiusa? Continua a leggere

Spesso copio e incollo,dalla blogsfera.Se scrivessi pensando io stesso,cosa cambierebbe???? Io scrivo molte pagine, però tante le incollo da latri blog ...
Sempre una questione di PERCEZIONE è.
Percepire dal computer,da una rete infinita,o dall"infinito stesso,cosa vuoi che cambi???
Percepisco,e proietto nel mio blog,non è assolutamente importante,da dove prendo tutto ciò.
Dico soltanto,chi crede nel copyright,non è di sicuro uno molto sveglio.ancora non si è accorto,che non è lui ha creare i pensieri,BENSI CHE E' L"UNIVERSO CHE PARLA TRAMITE LUI.
Copyright,un illusione che crede nel copyright, ahahah,NON ESISTI,esiste solo la vita,GODITELA,AHAHAHAH
Quello che possiedi,non può che possederti,puoi solo godere,godetivi le mie copiature rielaborate,ma non ingerite tutto,alcune possono essere indigeste.
Certi scritti,non sono per tutti,copiali ed incollali,solo se li hai vissuti,copiare ed incollare come papppagalli,è fare del male a se stessi.
Comprendere intellettualmente,è la cosa più lontana dalla verita,devi comprendere solo e soltanto,con tutto te stesso.

SIMBOLI OCCULTI NEI LOGHI CORPORATIVI (PT.1)

Fonte
Le elite sono costantemente impegnate ad aumentare il loro margine di profitto e non si fermeranno di fronte a nulla per ottenere più guadagni: ricorrono addirittura all’uso della psicologia e del simbolismo esoterico per influenzare inconsciamente le persone, sfruttando antichi e positivi simboli a loro vantaggio.
Il logo della Mercedes Benz vi fà pensare al “lusso”, allo “stile”, alla “classe” e al “comfort”?



Sopra: Il logo della Mercedes Benz.

Questo è probabilmente il significato che ha oggi, ma per migliaia di anni ne ebbe uno molto diverso. Fu il “Triquetra” dei Druidi e dei Celti, i quali conoscevano il suo segreto: la naturale forma del simbolo ha la capacità di stimolare la psiche umana e risvegliare i nostri poteri spirituali quando la osserviamo.

La Triquetra fu principalmente un dispositivo cerimoniale nell’Europa del neolitico, utilizzato nella magia, e negli incantesimi rituali e religiosi. Sovrapponendo la Triquetra sopra il logo Mercedes si produce immediatamente un parallelo molto evidente:

A sinistra: il logo Mercedes. A destra: La Triquetra in latino tri (“tre”) combinato con quetrus (“con angoli” “punte”). Fu trovata incisa sulle pietre runiche del Nord Europa e sulle prime monete germaniche.

La Triquetra apparve in numerose opere pagane, a cominciare dai templi per passare poi alle pareti delle cattedrali gotiche. La Mercedes ha preso questo logo inducendo un cambiamento semantico nel simbolismo del logo, scollegandolo dalla nostra ricerca interiore del sé e collegandolo invece ad un prodotto (in questo caso, una macchina).

Si potrebbe effettivamente pensare ad una coincidenza: alcuni sostennero che il logo Mercedes fosse in realtà il simbolo dei “raggi di una ruota” in riferimento alle gomme. Questo argomento, tuttavia, venne inficiato dal fatto che il logo attuale fu creato dalla fusione dei loghi di Daimler e Benz nel 1926. Il logo di Daimler, prima della fusione, era una Triquetra, solo in seguito venne modificato nella forma attuale.

Possiamo trovare la Triquetra anche in un’altra casa automobilistica, la Mitsubishi:

A sinistra: il logo Mitsubishi, che risale al 1870. A destra: La Triquetra.

“Mitsubishi”. “Mitsu” significa “Tre” e “Hishi” significa diamante/rombo. Fondendo i due termini otteniamo la parola “tre rombi/diamanti”, mostrati appunto nel logo.

Potrebbe essere una coincidenza ma è improbabile: i fondatori di Mercedes e Mitsubishi capirono il potere celato dietro questo simbolo e lo sfruttarono per controllare i loro consumatori.

Psicologi e mitologi, come Carl Jung e Joseph Campbell insegnarono a lungo che simboli come questo continuano ad avere influenza sulla mente umana. Sono profondamente radicati nella nostra coscienza culturale, con un significato che da molto tempo è stato dimenticato, ma che continua a saltar fuori, bypassando logica e ragione attingendo a una fonte ancora più primordiale che si trova dentro di noi. Gli esperti di marketing da circa un centinaio di anni conoscono il legame di queste icone alle emozioni più primitive del consumatore. Anche se non conoscessero il reale significato dietro al simbolo esoterico, ne capiscono intuitivamente l’effetto, sfruttandolo nei loro prodotti e creando inconsciamente, nelle menti dei consumatori, un legame tra questi simboli e i loro prodotti.

Una volta imparate e associate, l’identità del simbolo e le emozioni che suscita, si radicano per sempre nella mente, penetrando nelle profondità del nostro inconscio.

Sopra: Il telefilm Streghe mostra anch’esso la Triquetra e il “potere del Trio”, la stessa identica “magia” utilizzata dalla Mercedes.

Il potere del marketing esoterico è quello di lanciare i prodotti a nuovi livelli, dimostrando una completa padronanza della geometria, della poesia e della prosa. Queste antiche arti sprononano le persone ad agire mediante un’influenza inconscia, una sensazione culturale che si manifesta in coloro che “comprano” la Triquetra in questo caso, incorporata nei prodotti Mercedes e Mitsubishi.

LOGHI OCCULTI DELLE COMPAGNIE PETROLIFERE

Diamo ora un’occhiata ad un altro settore che sfrutta l’antico simbolismo e cioè quello del petrolio.
Texaco
Shell
Sunoco
Amoco
Chevron
Gulf
Mobil

Sono quasi tutti nomi familiari. Tuttavia, ognuno di essi possiede un logo antico, esoterico e caricato di energia mistica.



“Vedi, i tuoi assassini ti avvicinano con il sorriso, vengono in amicizia, sono le persone che si prendono cura di te per tutta la vita”.

-Henry Hill, Quei bravi ragazzi

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