"THE END"

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lunedì 26 novembre 2012

La dissoluzione...


... delle forze armate statunitensi, ovvero, chi di spada ferisce ... ovvero la legge del karma.

Alla luce dello scandalo Petraeus che si allarga, è necessario riflettere sulle condizioni dell’evoluzione strutturale delle forze armate americaniste, il cardine del sistema di pressione offensiva e d’azione aggressiva nella crisi terminale del sistema. (In effetti, il comportamento offensivo dell’aggressione, a dimostrazione della superpotenza del sistema, apparentemente e paradossalmente rientra nella crisi terminale del sistema, in quanto la dinamica della superpotenza diventa sistematicamente una dinamica dell’autodistruzione.)
Il nostro scopo qui, è annunciato anche nella nota del testo presente, sempre del
14 novembre 2012: “… (La) situazione generale di estremamente rapida dissoluzione degli Stati Uniti d’America, che accelera sotto i nostri occhi con la dissoluzione delle istituzioni basilari (come i militari, su cui abbiamo il diritto ad iniziare a chiederci se non siano entrati in un processo di devastazione interna, attraverso le varie misure avviate nei confronti di generali e ammiragli).” Pertanto, è ovvio che l’oggetto del
testo di riferimento (secessione o “rimessicanizzazione”) rientri nel medesimo campo trattato in questa sede, rappresentato anche dalla stessa parola “dissoluzione” nel titolo e nel testo. Consideriamo qui quello che è quasi certo, formalmente e informalmente, vale a dire il comportamento degli attuali capi militari che lo scandalo Petraeus ha rivelato, dopo vari esempi precedenti in questo campo. Tutto ciò è ovviamente suscettibile di ulteriori gravi peggioramenti, sia sulla base di ciò che è già noto, che con nuovi altri scandali.
Da tutto questo, scaturisce un “clima” spaventoso sui comportamenti e regole con cui questi personaggi stellati dirigono le forze armate e su come svolgono la missione, in particolare, d’insegnare lo spirito almeno con l’esempio. Anche se questi casi non sono necessariamente condannabili, questo “clima” rivela, nell’orgia di sfarzo e privilegi che caratterizzano le cariche di generali e ammiragli, uno straordinario potere di corruzione psicologica e tutto ciò che esso nutre




Nella cronaca di Danger Room del 13 novembre 2012, Noah Shachtman e Spencer Ackerman descrivono l’atmosfera terribile che caratterizzava la conferenza stampa, quello stesso giorno, al Pentagono, mentre il nuovo coinvolgimento del generale Allen (successore di Petraeus in Afghanistan e anche suo compare nelle frequentazioni sociali ed emotive) allargava lo scandalo Petraeus. Si trattava per la gente del Pentagono, di negare assolutamente qualsiasi traccia di scandali sessuali, rischi per la sicurezza nazionale, e così via… “A sentire il Pentagono, dicono, non c’è alcuno scandalo che faccia deragliare le promozioni dei comandanti sul campo in Afghanistan. Non c’è nessun rischio per la sicurezza, non ci sono relazioni sessuali e non ci può essere stato nulla di più di uno scambio di un paio di e-mail…” Alla fine del loro articolo, gli autori evidenziano la bolla di privilegi straordinari ed esorbitanti di questi comandanti slegati dalla realtà, e quindi dalle loro truppe, dagli incubi e dagli orrori della guerra, dall’evoluzione delle condizioni generali negli Stati Uniti e nei paesi in cui gli Stati Uniti intervengono…

“Se c’è un possibile aspetto positivo di questa nube piuttosto strana e sgradevole, è che tali scandali possono provocare una rivalutazione di come i militari trattano i propri generali di rango più elevato. Oggi, molti tre e quattro stellette sono coccolati come i reali britannici, e noi tutti sappiamo il genere di problemi in cui tali Windsor s’infognano.

“Mi preoccupa la strisciante lercia cultura”, dice a Danger Room un ex alto ufficiale. “Sono così lontani dalla realtà quotidiana, non se ne curano del tutto. Ci sono troppi orpelli e prebende, troppi benefici”, dice l’ex ufficiale. “Traghettato da un posto all’altro su SUV neri. Alcuni di loro hanno i propri aerei. Aiutanti gli prenotano la cena, prendono i loro vestiti puliti e gli cucinano anche la cene. Molti dei tizi che dirigono grandi corporation non vivono così alla grande. Ma tutto gli sembra perfettamente normale”.”
Queste condizioni implicano un tremendo indebolimento psicologico per le élite militari, legate solo alla tutela e al godimento dei propri privilegi, da un lato, e alla lotta costante con gli altri centri di potere per garantirsi la carriera, dall’altro lato. I conflitti in corso sono lasciati alle cure delle pubbliche relazioni che riproducono in stile postmoderno le “vittorie”, del tipo in cui Petraeus era un maestro, senza la minima preoccupazione o rifiuto per la corruzione o il decadimento delle situazioni alla base di una struttura da superpotenza sempre più ossificata. Lo scandalo Petraeus è un grande indicatore di questa situazione e, di conseguenza, un acceleratore dell’indebolimento psicologico attuale e del decadimento delle strutture della superpotenza, dovuto alla stessa ragione.
La composizione delle forze armate degli Stati Uniti è completata, all’altro estremo dello spettro, da truppe sempre più minate da un tremendo deterioramento causato dal contagio delle patologie psicologiche davanti all’orrore, la futilità e l’inefficacia delle “guerre” scatenate, e dall’altra da una solitudine “sociale” al centro di quello che è sempre stato inteso come una “grande famiglia” (l’esercito). Questo è essenzialmente e tragicamente oggettivato con il suicidio, che supera ormai il numero delle vittime in combattimento, portando Mike Fayette, diPolymic, a chiedersi il 14 luglio 2012: “Se i membri dei nostri servizi uccidano se stessi più velocemente del “nemico”, ci si può allora chiedere chi sia il vero nemico?” Questa epidemia di suicidi si estende sulla base della crescente popolazione di veterani affetti, spesso, dalle gravi conseguenze patologiche delle loro psicologie devastate.
Il comportamento in combattimento delle forze USA si divide tra le barbarie e crudeltà più cieche e la totale depressione. Le relazioni umane tra i soldati sono ridotte al minimo, riducendo gli atteggiamenti sviluppati o la solidarietà, aggiungendo disumanizzazione alla disumanizzazione insita della guerra postmoderna, facendo di queste guerre una continua latente sconfitta infinita, nascosta e tenuta in soggezione dal tecnologismo overkill della potenza di fuoco americanista-occidentalista. Caratteristica di tutti questi aspetti, naturalmente, è l’assenza di un qualsiasi fondamentale elemento esterno al processo di decadenza e declino, ovviamente suggerendo una risposta alla domanda di Mike Fayette:

“Se è il nemico che ci uccide, chi è il nemico, se non noi stessi?“

Tutte queste realtà, tutte queste riflessioni suggeriscono e portano a diagnosticare, in modo efficace, un processo di dissoluzione accelerata delle forze armate, dell’istituzione delle forze armate degli Stati Uniti. Questa dissoluzione non si verifica in modo drammatico, brutale, violento (ammutinamento, diserzione, ecc.). È soprattutto un evento psicologico, silenzioso ed interno. Si adatta assolutamente alla crisi generale del sistema, e degli Stati Uniti, naturalmente, tanto nel Pentagono che con il JSF, stesso giro, tutto qui, invece che formare un fattore specifico dovuto alle condizioni della partecipazione alle guerre, come accadeva di solito. Le forze armate degli USA sono tarlate al proprio interno, come del resto gli Stati Uniti e il blocco BAO, con dei volgari e marci comportamenti che non impensieriscono, venendo prima il denaro da consegnare ai banchieri.
Questa situazione interna e relativamente tranquilla, può effettivamente essere aggiornata dal tipo di scandalo rappresentato da quello di Petraeus, colpendo in Petraeus l’eroe militare postmoderno per eccellenza, dunque il più vezzeggiato e il più mediocre contemporaneamente; Petraeus come una sorta di “ultimo uomo” nietzscheano con un’uniforme imbrattata e soffocata da file interminabili di decorazioni, come un albero di Natale sovraccarico di palle colorate (a tale riguardo, i marescialli sovietici dell’era Breznev, che erano specialisti di “Alberi di Natale”, vengono superati di molto).
Lo spettacolo della dissoluzione dell’elite militare degli Stati Uniti, moralmente dissoluta, ma in realtà dalla mediocrità tipica dei servi del sistema, è anch’esso un acceleratore, lo spettacolo del processo di dissoluzione accelera la dissoluzione qui descritta… E, le successive sorprese in serbo per noi a seguito della vicenda Petraeus, ci potranno fare assistere all’ulteriore superpotenza della dissoluzione…
(E infine l’aggiunta di poche righe ironiche “del grande vecchio”, il già ospite William Pfaff, riguardo ai generali “alberi di Natale”, in particolare Petraeus, descritto da un uomo (Pfaff) che ha trascorso molti anni nelle forze armate degli Stati Uniti, fin dagli anni ’50 (13 novembre 2012): “Come ex-militare, sono stato a lungo confuso dalla proliferazione di mostrine e altre decorazioni sul petto degli alti ufficiali dell’esercito di oggi. Il generale Petraeus, che ha lasciato l’accademia militare nel 1974, ora ha il diritto di indossare 45 mostrine e 13 medaglie sulla sua giacca militare (diversi distintivi di unità, ma anche dei paracadutisti di tre eserciti stranieri, oltre il suo). Ha visto un solo combattimento attivo (ma senza doversene occupare) e solo come comandante della 101.ma Divisione Aviotrasportata, durante i tre giorni di operazioni di terra nella guerra del Golfo. La sua decorazione in combattimento è solo la stella di bronzo con V (Valore, senza dubbio mostrato durante la guerra del Golfo). Indossa il distintivo da soldato scelto di fanteria, ma senza la pregiata corona che indica la partecipazione a un combattimento della fanteria.)”

Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora visto su stampalibera


riflessioni dopo lettura:
Bene, dopo militari gettano le medaglie ... eccone un'altro! 

Io continuo a mantenere la mia linea ideologica, e questo articolo è un'altra conferma ancora che faccio bene allora, perchè la dovrei cambiare visto che mi costa meno scontri possibili vivendo bene? Non c'è motivo ... però continuo a pensare che se avessi un figlio che mi dice vado nell'esercito gli direi sei una capra stupida ... non solo capra ma pure stupida. Lo diceva quel presidente ... era Roosevelt che disse i soldati sono pecore stupide da mandare al macello per i nostri obiettivi? Mi pare di si. E perché volete credere che in guerra sono morti per quale motivo? Secondo voi non era carne da macello quella?
No, era meno ancora, perché quella da macello almeno sfama qualcuno, la carne del soldato va sottoterra. Quindi se sei furbo trova altri sistemi per vivere. Oppure sei nell'esercito perché vuoi i lussi che hanno quelle tre o quattro stellette? No, perché sono poche le persone arrivate li, se vuoi quello mettiti sulla coscienza tutti gli altri che dovrai fare fuori e pensa che tutti vorranno fartela pagare. In fondo ci si mette la divisa per fare impunemente, non credi? E cosa rispondi a tutti quelli che vanno fuori di testa e sterminano famiglia? C'è poco da dire se non che il risultato ottenuto descrive i sistemi con cui ci si arriva. Sulla coscienza, o sul karma, come vuoi, mettiti però nell'ordine di idee che debiti simili aperti più tardi li pagherai e più interessi ci saranno ...

Non è che la situazione attuale ci sta dicendo proprio questo?

Probabilmente si, per me, ma per te no di sicuro. Tu vedi un'altro mondo da quello che vedo io ... e per questo ammazzarti sarebbe una pecca, sparisce anche il mondo che vedi tu, diventare una persona che conosco e magari da cui imparo qualcosa di buono sarebbe l'ideale, cerchiamo di avvicinarci a quell'ideale almeno ...

Se lo manteniamo morto nella nostra testa, a cosa serve? I generali vanno sempre a pregare dio, giusto? Così poi li perdonerà per tutte le stragi di innocenti perpetrate nel nome della giustizia. Abbiamo dei grandi problemi a quel punto e li facciamo pesare alla comunità tutta ... la nostra società è una società che non sa educare se stessa, manco ancora conoscersi e così tutti quelle personalità a noi interne, le parti che ci costituiscono affioreranno e governeranno, chiederanno da mangiare, noi facciamo così, quella parte mia che non conosco la sfami tu, quell'altra la lascio ancora in debito a qualcun'altro e così debito su debito siamo arrivati alla situazione odierna. E noi, a questo punto, andiamo ad invadere stati pacifici nei nostri confronti, a meno che tu non voglia credere a Bin Laden caro mio, noi li attacchiamo dando a loro il "nostro debito" personale. E vediamo ancora oggi il prezzo che stiamo pagando. Noi ci arricchiamo a discapito loro, loro ci invadono perché non ne hanno proprio voglia di starsene a guardare. Così oggi lavorare per 2 euro all'ora è cosa giusta. Sono venuti a depredarci anche loro, a riprendersi quello che gli abbiamo saccheggiato con la forza, ancora non stiamo pagando i disastri che abbiamo fatto alle loro vite ... penserete mica che esista una giustizia che lascia perdere queste cose anche? Sarebbe gran imbecille il vostro dio se così fosse ... e in effetti non è che di popolarità goda molto negli ultimi decenni. Forse dei tempi di oggi ci ricorderemo tutti, son tempi in cui molti nodi sono arrivati al pettine, erano secoli che non ci pettinavamo? hahahahaha. Forse si ... comunque i risultati di oggi sono memorabili ... senza dubbio, sono quelli di cui ci parlavano sempre gli antichi, e ci parlano ancora oggi, nei libri, nella vita, nelle storie di tutti i giorni ...

Comunque, se vuoi, vattene pure nell'esercito e sappi che di ogni tua azione ne dovrai rendere conto prima di tutti a te stesso, se riesci a perdonarti credo tu abbia fatto già qualcosa di grande, se ti perdoneranno gli altri si dovrà vedere ... quella è un'altra cosa. Comunque vedo oggi, finalmente, soldati deporre le divise, le armi e le medaglie ... avranno deposto già da tempo quello spirito di camerata sostenuto solo per fare guerre, che dalla guerra viene distrutto appunto. Se hai un nemico non fare niente, siediti in riva al fosso e aspetta che passi il suo cadavere. E tanti mi hanno risposto a questa battuta: E se muoio? Voi cosa rispondereste?

Vorrei vedere i reali d'Inghilterra dove si incarnano la prossima volta ... sapete se dovessero ripercorrersi tutte le vite che hanno fatto finire e provarlo sulla propria pelle? Già Platone lo sosteneva in fondo ... altrimenti al destino che spiegazione dareste voi?
Fatto è che la realtà questo ci insegna se la osserviamo bene ... ma non abbiamo mai tempo nemmeno per quella, osservassimo noi stessi almeno!
Nemmeno quello, se non un dieci per cento delle persone, non di più! Forse oggi c'è qualcosa che si muove ma da qui a creare una comunità perfetta ne passa ...

beh, se hai un nemico non ucciderlo, siediti in riva a un fosso e aspetta ... e ricordati che tutte le volte che fai quello che ti dicono sei entrato in un gregge. Quindi sei pecora da li in poi ...

PS: Io non ce l'ho con i militari, ce l'ho piuttosto con quello che fanno e con chi difendono, ma con questo ce l'hanno già abbastanza per conto loro direi ... e vedo l'energia di questi gruppi che si sta sgretolando ... con chi le faranno le guerre se depongono tutti le armi?

Andrà Rockfeller oppure i Reali d'Inghilterra a combattere? Se questi non hanno più l'esercito accade solo che tramontano, sono finiti. Sentitevi questa lunga intervista a Franceschetti e riflettete ...

Sarebbe bello vederli combattere ... i vecchietti psicopatici che lottano tra loro a colpi di rituali ...
sapete sempre dall'oriente che ci dicono? Non combattere con la bestia altrimenti diventerai come lei, con la bestia ci combatti solo da bestia. 


PPS parlavo anni fa con un poliziotto abbastanza giovane, una brava persona in fondo, e gli dicevo che io non porterei mai la pistola sempre con me per mille euro al mese e difendere quei maiali, lui, nel darmi ragione mi diceva che lo fa per i figli ... sempre le solite scusanti, non lo fai per i figli, lo fai per te, perché i figli non sanno ancora cosa vogliono, e se non combacia con quello che vuoi te li sgridi e cambiano idea. Quindi lascia stare quella scusa!!! Ho anche conosciuto un ragazzo del kosovo, 24 anni con una spalla spaccata da un proiettile di fucile. A volte aveva male ovviamente ed i ricordi della guerra più la droga assunta per farla quella guerra l'avevano già segnato per bene. Non deve esser bella proprio la guerra, per niente, ma io dicevo sempre me ne scappo su una montagna o mi sparo in testa piuttosto!
Schopenhauer, il Trattado sul suicidio, basta un piccolo colpo in testa, qui alla tempia diceva al suo amico ... se dovessi lavorare tutta una vita in miniera.
basta, son solo riflessioni ... che metto in atto sempre però se posso, al massimo possibile quello che dico combacia con quello che faccio, la mia direzione è quella da mooolto:
Considerate questo, sono schizofrenico si come tutti voi, ci sono nato in ambiente malato, come volete che mi sviluppassi se non con patologie? Però il meno possibile, conoscendo la patologia ne conosco anche effetti e cure e cerco di fermarla, frenarla o tenerla solo a bada. Non deve comandare la mia parte, deve comandare il mio io che è un miscuglio di parti diverse. Invece attorno a me vedo una schizofrenia dilagante che nemmeno viene riconosciuta. E come fate a stare bene se non equilibrate e scoprite prima quello che siete?
Mission Impossible, ve lo dico io ...

ascoltate questo a riguardo, che ridete anche ...

... e oggi la palla è nel nostro campo, ricordatelo!


Dioniso777

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