"THE END"

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giovedì 18 ottobre 2012

RIFLESSIONI.IT DOVE IL WEB RIFLETTE

Per Comprendere quell'Universo che avvolge ogni Essere che contiene un Universo
Intervista a Ivo Nardi realizzata da Andrea Colamedici per Oltreconfine
Rivista di spiritualità, arte e letteratura - Anno II n° 7 Settembre – Ottobre 2012

Può riflettere soltanto chi si è già piegato. Ci si flette una prima volta a causa di piccoli squarci nella vita ordinaria, minuscoli strappi che allontanano un poco le tradizioni morbose del vivere ordinario. Poi, solitamente, ci si rialza come se nulla fosse accaduto e si ricomincia a sopravvivere. Qualcuno, di rado, al ricordo di quella flessione prova un’irresistibile vertigine: la vita è troppo in alto, al di fuori di ogni profondità.Non lascia spazio ad aperture di senso, a viaggi interstellari, a piccole domande silenziose. Così, in questi rari casi, l'impulso a flettersi ancora prende il sopravvento e l'uomo si ritrova, quasi suo malgrado, a ri-flettersi, a riflettere.
Questa ri-flessione, però, ha un bisogno naturale e irrefrenabile, un bisogno al tempo stesso tenero e violento: comunicare il bisogno di comprendere, condividere quella fame di conoscenza che rende collaterale qualsiasi altra attività ne ostruisca lo sguardo, mentre il nostro tempo crea un'infinità di relazioni e di scambi, sempre più simili a terribili trasfusioni di personalità.
James Hillman, lo psicologo della ghianda, ne L'anima del mondo ricordava l'onnipresenza nel mondo contemporaneo degli antichi dèi pagani. Tra tutti, incontrastato è Ermes Mercurio: «Ermes-Mercurio oggi è dovunque. Vola per l'etere, viaggia, telefona, è nei mercati, e gioca in borsa, va in banca, commercia, vende, acquista, e naviga in Rete. Seduto davanti al computer, te ne puoi stare nudo, mangiare pizza tutto il giorno, non lavarti mai, non spazzare per terra, non incontrare mai nessuno, e tutto questo continuando a essere connesso via internet. Questa è Intossicazione Ermetica».
Come integrare la condivisione con la disintossicazione? Forse occorre prima riconoscere l'imperiosa e asfissiante presenza degli dèi nella nostra vita. In seconda battuta, saltare di isola in isola, muovendosi con circospetta ilarità. Internet è un campo minato, ma è pur sempre un campo, uno spazio coltivabile. Tra le mine e il filo spinato, forse la terra di quel campo minato è fertile. Se fosse così, solo la cura dell'uomo potrà restituirla alla natura. Questa volta, la porzione di terra che abbiamo esplorato è Riflessioni.it, portale culturale nato nel 2000 per mano di Ivo Nardi.

Intervista a Ivo Nardi

Cosa ti ha spinto ad aprire il portale Riflessioni.it?
Mi trovavo in un periodo di profonda ricerca interiore. Qualche anno prima avevo messo a punto un sito amatoriale, principalmente per capire qualcosa in più su internet, questo formidabile strumento di comunicazione appena nato. Il mio bisogno personale, quasi fisico, era quello di trovare facilmente del materiale su cui riflettere, per colmare quelle lacune che la mancanza di una preparazione accademica aveva creato. Non avendo alcun referente, non sapendo cioè a chi rivolgermi, mi sono ritrovato a trent'anni a non aver ancora iniziato nessun tipo di percorso. Allora mi sono detto: perché non utilizzare internet per me e per chi vive la mia stessa situazione? La grande intuizione che mi spingeva era l'idea che questo mezzo potesse rivoluzionare la vita di tutti gli esseri umani. Ero convinto che questo mezzo avrebbe avuto quell'evoluzione che poi effettivamente c'è stata. Così in quel mini sito ho inserito brani tratti dai tre-quattro libri che avevo, augurandomi che avrebbero potuto essere utili ad altri ricercatori come me. Piccoli brani, in grado magari di suggerire un'apertura, una stradina, sperando anche che gli eventuali lettori proponessero altri brani, e così è stato. Quando ho visto che questo contenitore virtuale iniziava a riempirsi ho deciso di creare un vero portale che potesse raccogliere più punti di vista, senza schieramenti o idee precostituite.                                                                                                         Nel 2000 è nato quindi Riflessioni.it, nome venuto spontaneamente: mi è sempre piaciuto riflettere, usare la mente, credo che pensare con la propria mente, imparare a usarla, possa aiutarci a non essere succubi di qualcosa o di qualcuno. continua link originale

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