"THE END"

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venerdì 5 ottobre 2012

Lettera di Ezra Pound ai giornalisti


Egregi, questo testo fu scritto anni ed anni or sono. A voi giudicare e riflettere se ciò che vi è scritto è ancora attuale. chiedendo di fare un serio esame di coscienza in nome della VERITA’ E DIGNITA’ dell’uomo.

Di fatto, dopo l’assassinio del Presidente Lincoln nessun tentativo serio contro l’usurocrazia venne fatto sino alla formazione dell’Asse Berlino-Roma. L’ambizione italiana di raggiungere una libertà economica, ovvero la libertà di non indebitarsi, fece scattare le sanzioni di bieca memoria.
Ma le grandi case editrici d’Italia, complici più o meno coscienti della stampa infida italiana, non hanno pubblicato in Italia gli autori quali Brooks Adams e Kitson che svelano questi fatti. La stampa è stata infida, e le grandi case editrici ne sono state complici coscientemente o incoscientemente secondo la loro competenza. Contro la malafede non si può lottare colla pubblicazione dei fatti, ma contro l’ignoranza si potrebbe lottare. Le case editrici hanno ricevuto le loro informazioni per tubature avvelenate, e hanno preso il loro tono dal Times Literary Supplement e dai volumi distribuiti per mezzo di Hachette, e di Smith and Son, o approvati dalla Nouvelle Revue Française.
Nulla o quasi nulla arrivò in Italia senza essere selezionato dagli usurai internazionali e dai loro servi biechi e ciechi. E il risultato si dimostrò negli snobismi, nell’ignoranza «creata». Il neomalthusianesimo merita un esame. In Italia come altrove i libri gialli distrassero i loro lettori dal grande reato sottostante, cioè dal reato del sistema usurocratico stesso. Se agli uomini d’azione e della politica questo sembra senza importanza, è risultato nondimeno una vasta matassa di resistenza passiva proprio nei ceti detti «letterati» o «colti» che dànno il colore alla materia stampata. Essi leggono, e poi scrivono ed il pubblico ne riceve la spazzatura. E da questo processo di sciacquatura deriva quella CREDULITÀ che rende gran parte del pubblico soggetto al mal inglese, cioè disposto a credere alle fandonie trasmesse da Londra e ridistribuite gratis dai creduloni indigeni.
Ai liberali (che non sono tutti usurai) domandiamo: perché gli usurai sono tutti liberali?
A coloro che chiedono la dittatura del proletariato domandiamo: il proletariato di un paese deve imporre la dittatura al proletariato di un altro?
A coloro che si scagliano contro il concetto di autarchia dicendo: ma costa tanto; il grano va comperato dove si può comprarlo più a buon mercato; si può rammentare che proprio l’importazione del grano dall’Egitto a prezzo basso rovinò l’agricoltura italiana sotto l’antico impero. Ma se questo fatto sembra troppo lontano dai tempi nostri si può anche notare che chiunque parla di quella specie di libero commercio, finisce col parlare dell’esportazione del «lavoro» cioè dell’esportazione della mano d’opera, l’esportazione di esseri umani in contraccambio di derrate.
Molti cominciano a capire che l’Inghilterra, nel tentativo sadico di distruggere l’Italia, sta
distruggendo se stessa, ma il pubblico non capisce ancora l’origine di questa furia distruggitrice.
Negate quanto volete che l’uomo puramente o esclusivamente economico esiste. L’analisi dei motivi economici giova alla comprensione dell’avarizia. La brama del monopolio è un male radicale. Si manifesta nell’errore del prezzo ingiusto, condannato dalla dottrina economica della Chiesa, durante tutta l’epoca del suo maggiore splendore.
Bisogna capire che tutta la moda letteraria e tutto il sistema giornalistico controllato dall’usurocrazia mondiale è indirizzato a mantenere l’ignoranza pubblica del sistema usurocratico e dei suoi meccanismi. I dettagli del tradimento militare li conoscete, ma il tradimento intellettuale non è capito. L’ignoranza di questo sistema e questi meccanismi non è prodotto naturale, fu creata.
Il liberalismo e il bolscevismo si accordano intimamente nel loro disprezzo fondamentale della personalità umana. Stalin comanda 40 vagoni di materia umana per lavori su un canale. I liberali finiscono per parlare di esportazione di mano d’opera.
Il liberalismo nasconde la sua economia nefasta sotto due pretesti: cioè la libertà della parola (parlata e stampata) e la libertà della persona, protetta, in teoria, dal processo aperto, garantito con la formula «habeas corpus». Domandate in India e in Inghilterra come sono rispettati questi pretesti.
Domandate ad un giornalista americano, qualsiasi, quanta libertà di espressione gli è lasciata dagli «advertisers» (grandi ditte che comprano le pagine di pubblicità nei giornali americani).”

IO NON VENDERO’ LA MIA LIBERTA’ PER TUTTO L’ORO DEL MONDO

tratto da http://www.oltrelacoltre.com

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