"THE END"

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venerdì 5 ottobre 2012

Come una religione può distruggere l'etica

L’Etica consiste in quello stato interiore che ci fa vedere il discrimine tra Bene e il Male; il Comportamento etico è quello che oltre a farci “vedere” ci fa anche scegliere il Bene ed evitare il Male nelle nostre azioni volontarie. Socrate poteva fuggire dal carcere e alla condanna capitale ma NON lo fece e bevendo il veleno rispettò la legge di Atene e si comportò da Giusto. Sulla Legge Morale ci ha detto molto il grande Kant, e il sociologo Weber vi ha aggiunto che le nostre azioni non debbono mai prescindere dalla responsabilità delle loro conseguenze. L’Etica è spontanea e responsabilissima libertà non soggetta a condizionamenti utilitaristici di premi o castighi.

Detto questo, l’attuale papa ha inneggiato agli “angeli custodi”, di cui ognuno di noi ne avrebbe uno in dotazione, e che ci farebbero agire bene con i loro consigli. Ma oltre agli angeli il cattolico beneficia anche (fonte Wikipedia) di oltre 4.500 (quattromilacinquecento!) “santi protettori” che influenzano e indirizzano i comportamenti dei loro protetti: E qui c’è di tutto: dalle prostitute (che di protettori se ne intendono) protette da S. Margherita da Cortona festeggiata dalle “protette” il 22 febbraio, agli alabardieri, ai ballerini, ai cardatori, e poi fanalisti, guardarobieri, conciatori, maniscalchi, piumaroli ecc. Domanda: ma gli angeli e i protettori con i loro interventi non tolgono merito sul piano dell’etica alle intenzioni ed ai comportamenti dei loro protetti?

E poi la “confessione”, che non è proprio come espiare la pena irrogata dalla giustizia: lì da quel rito astutissimo che non si riscontra in nessun’altra religione, col semplice racconto dei fatti chiunque abbia rubato, stuprato, ucciso, se ne esce mondato, leggero e rinato. E le indulgenze “plenarie”, istituite da Bonifacio VIII in cambio del solito danaro? (la risposta la dette Lutero): oggi sono invece generosamente elargite gratuitamente, per cui se qualcuno si legge il retro di un santino il suo furto, stupro o omicidio scompaiono, come non fossero mai stati commessi, ignorando il dolore inferto alle vittime ed il loro diritto ad un indennizzo da parte del colpevole.
Orbene tutte queste utilitaristiche bizzarrie sul piano morale sono veramente indecenti, uccidono il senso etico e deresponsabilizzano totalmente i beneficiati, i cosiddetti “fedeli”che potranno ripetere indefinitamente i loro delitti ripetendo i suddetti riti, con la giustificazione che “la carne è debole”

Siano alzate lodi al protestantesimo ed al buddhismo ove del proprio comportamento è depositaria SOLTANTO la propria coscienza, si è soli davanti ad essa e, nel protestantesimo, anche di fronte al proprio dio; nessun artificio o sotterfugio astuto o fraudolento potrà mai intervenire per alleviare o peggio annullare quel senso morale che DEVE provenire dai nostri atti liberamente compiuti.
Questa è spiritualità, etica, legge morale e civiltà giuridica. Azzimatissimi vertici di Oltretevere, anche per il vostro buon nome, prendetene nota.

Paolo Bancale

Dalla rivista "NonCredo"

www.riflessioni.it

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