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giovedì 5 luglio 2012

Nuova tecnica di valutazione dei flussi migratori conferma la fugadall'Italia

Cogito ergo sum", dicevano i latini. Ma forse oggi è più corretto dire "You are where you email". Perché è proprio grazie alle email che studiosi tedeschi sono riusciti a delineare per la prima volta il fenomeno della migrazione mondiale Stato per Stato, partendo dal presupposto che le missive elettroniche sono ormai lo strumento di comunicazione più diffuso e anche il più facilmente tracciabile.
Dallo studio del Max Planck Institute for Demographic Research (MPIDR) di Rostock, in Germania, è emerso che in Italia il fenomeno migratorio è in vertiginoso aumento. Il sospetto che la "fuga dei cervelli" avesse subìto un incremento direttamente proporzionale alla crescita dello spread lo aveva da tempo anche il famoso uomo della strada, ma gli studiosi tedeschi con la loro ricerca pubblicata negli atti della Acm Web Science Conference ne hanno ottenuto la conferma virtuale.
Nel loro studio, il demografo Emilio Zagheni e il suo team hanno delineato la situazione Stato per Stato, raccogliendo dati sulle differenze di genere ed età, e hanno analizzato i messaggi di posta elettronica scambiati da 43 milioni di utilizzatori del servizio mail di Yahoo!, risalendo alla provenienza geografica tramite l'indirizzo Ip, che identifica i dispositivi che inviano i messaggi.
I dati sugli Ip sono stati incrociati, sempre in forma anonima, con l'età e il sesso dei mittenti, ed elaborati con l'assunzione che se uno stesso utilizzatore mandava stabilmente messaggi (almeno tre nell'arco di tre mesi) da un nuovo Paese era probabilmente emigrato.
"Riguardo l'Italia - spiega Zagheni, che è anche colui che ha ideato il metodo di ricerca - è emerso che la mobilità (perlomeno di breve periodo) è cresciuta nel periodo 2009-2011 ad un tasso maggiore per le donne. I valori cambiano a seconda della definizione di migrazione ma il segno non è sensibile alla scelta dell'indice o definizione".
Questo sistema di analisi sconta naturalmente un buon margine di approssimazione, soprattutto rispetto a quei Paesi in cui Internet non è molto diffuso: "Nelle nazioni - continua Zagheni - dove ci sono dati provenienti, per esempio, dai registri dell'anagrafe, il metodo delle email può essere sostituito dall'analisi di coloro che tipicamente tendono a non registrarsi quando vivono all'estero".
Il valore aggiunto della ricerca è che le stime possono essere ottenute praticamente in tempo reale, a differenza di quelle ufficiali. "E uno degli aspetti più interessanti - conclude Zagheni - sta nel fatto che in molti Paesi non esistono stime, e che i dati email sono quindi l'unico modo per ottenere cifre sui flussi migratori".

Fonte : La Repubblica

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