"THE END"

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mercoledì 11 luglio 2012

CHI SI FERMA E' PERDUTO ? FORSE NO

Non è assolutamente strano che su un campione numericamente risibile di aziende controllate, ben l'85% di queste risultino gravemente inadempienti per quello che riguarda la sicurezza sul lavoro.
Quello che è più interessante è che di fronte ad una simile Caporetto si registri un calo degli infortuni, talmente macroscopico da avere scatenato l'entusiasmo dei media.

La verità nuda e cruda sta semplicemente nel fatto che le statistiche dell'Inail prendono in considerazione gli infortuni di quanti un lavoro ce l'hanno ancora. E dato che c'è grossa crisi, questo risultato ci dice semplicemente che, lungi da un eventuale aumento della sicurezza, sono diminuite le potenziali vittime, perché questi ultimi semplicemente un lavoro non ce l'hanno più.

Infatti una delle categorie di infortuni "crollata" è quella degli incidenti cosiddetti "in itinere", cioè che avvengono durante gli spostamenti casa-lavoro-casa. A meno di considerare l'ipotesi che i lavoratori siano più cauti negli spostamenti, bisogna concludere che "in itinere" ci sono meno persone e che quelli che si spostano ancora corrono gli stessi rischi di prima.

Forse non è poi così vero che "chi si ferma è perduto".
Sicuramente è ancora vero che "chi va piano va sano e va lontano".
Certamente chi si è fermato non andrà lontano, ma almeno non è perduto.


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