"THE END"

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venerdì 29 giugno 2012

"LA" FORNERO: UNA SPREGEVOLE DONNA

Ma che si può scrivere su un ministro della Repubblica Italiana, che rinnega la Costituzione? Tutto il nostro apprezzamento, perché forse è l’unica spregevole donna che se ne fotte del perbenismo di circostanza e dice la verità.
... e nelle catene d’oro che ama mostrare peggio di una
Maria Antonietta con meno classe e più supponenza ... 

 a venire a parlarci di carestia e sacrifici, proprio lei che ne deve aver fatti tanti,
 proprio per il merito è dove si trova, certamente, ha la faccia ... chissà suo figlio se lavora per 5 euro all'ora e fa sacrifici come la mamma predica ...

Quel che posso fare oggi non è indignarmi, ma parificarmi alla loro arroganza, arrogandomi anche io dei diritti che in un paese normale o civile, non mi sognerei mai di avere. Il diritto di disprezzare le istituzioni e la feccia che da tempo immemorabile ha smesso di rappresentarle. Il diritto di non ritenermi parte integrante di questo stato.Il diritto alla mia NON partecipazione al voto, e il diritto – caso mai si presentasse l’opportunità – di rendere tutti gli sputi in faccia che ho preso negli ultimi vent’anni della mia vita da gente che, oggi, se avessi un bel paio di baffi, spedirei in Siberia a cavare carbone a piedi nudi.

Però, terrei a ricordare a lei, signora fornero, che negare il diritto al lavoro è uguale a negare il diritto alla vita. Vorrei dirglielo ancora una volta, quanto lei possa essere una merda, non solo indegna di rappresentare le istituzioni, ma indegna per qualunque tipo di lavoro lei creda di aver meritato. Così, da disoccupata oltraggiata, da persona che a morsi è riuscita a ritagliarsi il diritto di scrivere quello che pensa, in completa autonomia e totale libertà, quel che le posso augurare è di scordarsi una notte di togliere uno dei collari d’oro che ostenta di giorno, e di restarci strozzata.

Sarebbe bello e umano che lei si vergognasse, ma non è contemplato in questo nostro tempo in cui nessuno, alla fine, le taglierà la testa come la storia insegna e la civiltà – la nostra e non la sua – proibisce. Se le fosse una donna, un essere umano o una persona, con la memoria dei morti che il vostro sterminio ha mietuto e miete quotidianamente, andrebbe in un supermercato a guardare la gente che guarda gli scaffali; le donne che prendono in mano un prodotto e lo ripongono, pensando che in fondo si può fare a meno anche degli spaghetti, illudendosi che al fine se ne avrà agio dimagrendo ...

La Costituzione Italiana, è rimasto un vetusto simbolo a memoria dei sogni perduti. Una foto sbiadita di quel che avrebbe potuto essere, se avessimo avuto la coscienza e il rispetto della storia. E le nostre lacrime odierne, hanno perso anche il gusto di sale che una lacrima ha.
Che ha detto di così abominevole, quella faccia da mummia incarognita, che si discosti dalla realtà? Che il lavoro (o l’impiego) non è un diritto, ma qualcosa che si deve meritare. Forse su questa seconda cosa potremmo obiettare, ma per il resto potremmo anche smettere di perdere del tempo prezioso e soprassedere. Perché in Italia, il lavoro, ha smesso di essere un diritto molto tempo fa, o forse nemmeno lo è stato mai.

continua ...
Il futuro degli italiani si riempie di prospettive e diritti ... mica possono suicidarsi tutti! E poi sinceramente perché dovrebbero farlo? Perché quelli si permettano l'oro e le guardie del corpo? Questa si presenta come la scelta più dignitosa, prenderli a chi ne ha tanti ... non è rubare, è mangiare! Mangiare è istinto di sopravvivenza, se lo negate, aprite i campi di concentramento, almeno siete coerenti, così smetterete anche di dire una stronzata al giorno e offendere l'intelligenza come fossero tutti ebeti come lo siete VOI.


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