"THE END"

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giovedì 28 giugno 2012

INDAGINE SU DIO

CADE A PUNTINO questo articolo che inevitabilmente ci riconduce a quello di stamani, siamo ancora  uomini del medioevo


Queste riflessioni sono scomode sia per i credenti sia per gli atei, ma rappresentano l'unica strada possibile per scoprire l'esistenza di Dio. La vera indagine su Dio ha molto a che vedere con la Sicurezza. Abbiamo bisogno di sentirci al sicuro e il pensiero dell’uomo tende a cercare di colmare questa paura rifugiandosi in un credo, ma anche in un metodo, o in delle personali conclusioni. Finché siamo impauriti e spinti a cercare di colmare questo dolore ogni nostra convinzione sarà inquinata. Bisogna essere onesti: L'esistenza o la non esistenza di Dio potrà essere scoperta solamente se chi fa l’indagine è tranquillo e non sta cercando di salvarsi la pelle annaspando in un mare di fretta e sofferenza. Per questo è molto delicato parlare di Dio. Qualunque cosa si possa dire su Dio c’è sempre una parte di popolazione che si sente offesa nelle proprie convinzioni, e quindi minacciata, nessuno escluso. Sia che si dica che Dio non esiste, ma anche se si dice che Dio esiste. Da sempre le persone si sono raggruppate in credi e anche uccise fra loro per questi motivi. Parlare di Dio però è indispensabile, quindi chi per primo ne vede la verità con estrema chiarezza e accetta il rischio e la responsabilità di mettersi in gioco deve svegliare gli altri.

In un’indagine seria dovrebbero lasciare l’aula tutti quelli che non sono imparziali. Fuori dalla scuola tutti i paurosi che vogliono rimanere legati ai propri idoli immaginari. Dovrebbe rimanere solo chi è pronto ad accettare il rischio che la Realtà sia anche molto distante dal modo in cui uno se la rappresenta. Nel passato le Divinità più popolari avevano la barba ed erano autoritarie e vendicative, oggi il problema più diffuso è di carattere opposto. Gli idoli più gettonati del nostro tempo invece sono la scienza, il denaro, l’egocentrismo, la bellezza e la nostra personale esperienza. Ci sentiamo sicuri finché loro vengono assecondati ma se qualcosa li mette in discussione allora diventiamo insofferenti. Viviamo sotto ricatto, essi ci dominano e non ci permettono un’indagine disinteressata, aperta serena e calma.


Facciamo la massima Attenzione a questo punto su cui molti si confondono e si sentono attaccati: Non stiamo dicendo che sia falsa una determinata dottrina Religiosa o ideologia o che il Metodo Scientifico non sia verificato. Stiamo invece parlando del fatto incontestabile che l'uomo che è legato emotivamente a una determinata dottrina, ideologia o a un metodo non è per niente un arbitro imparziale. Insomma l’uomo cerca benessere emotivo in un NOME, in un IDEA, in un CONCETTO. Questo è un passo fondamentale. E’ naturale che l’uomo si leghi emotivamente al proprio nome, alla propria nazionalità, al proprio ruolo, alle proprie capacità, alle proprie opere, alle proprie conclusioni, alle proprie abitudini, alla propria esperienza. Indipendentemente dal fatto se i contenuti di questi concetti sono veri o no, accurati o no, coerenti o no, quando viene minacciato questo groviglio di idee noi, abbiamo comunque paura. Ci offendiamo se ci dicono stupidi, soffriamo se perde la nostra squadra del cuore, se pensiamo che ci rubino la nostra auto, se offendono la nostra categoria, il nostro lavoro, la nostra nazione, il nostro cantante preferito, nostra moglie, le nostre attività, le nostre idee, i nostri modi di fare, i nostri ragionamenti e conclusioni, il nostro aspetto ecc. Tutto ciò rappresenta la consueta attività del pensiero umano, nessuno si senta escluso. Dallo scienziato al cristiano al musulmano al buddhista al razionalista al nichilista all'individualista al materialista, al menefreghista, tutti cerchiamo sicurezza nelle nostre credenze e conclusioni. Ci vogliamo fare forti di esse e ci sentiamo minacciati e offesi se qualcuno o qualcosa possa metterle in discussione anche solo verbalmente. Quando viene percepita questa minaccia, si ritorna a essere insofferenti frettolosi, freddi e chiusi. Siamo instabili, vulnerabili e deboli. In questa condizione, dove non siamo sereni se non abbiamo qualche conclusione a cui legarci emotivamente, non possiamo avere sufficiente intelligenza, energia, libertà e apertura per rimanere soli e senza protezione e compiere un indagine su Dio, perché Dio è precedente a tali processi mentali. Tale indagine può essere fatta solo fra persone che rimangono serene, distese e rilassate anche quando ogni loro credo, conclusione, convinzione e modello vengono disintegrati.

Allora, nella nostra indagine su Dio facciamo uscire dall’aula tutti quelli che ripongono Sicurezza in una convinzione che sia una Dottrina, un Metodo Scientifico, o un Proprio Personale Modo di Fare. Essi non sono in grado nemmeno di iniziare l’indagine. Per avventurarsi a scoprire se esiste Dio o no è richiesta molta più intelligenza. 

...Poi facciamo uscire dall’aula tutti quelli che concludono senza aver guardato. Quindi facciamo allontanare tutti quelli che dicono che Dio non esiste. Perché chi ha concluso che Dio non esiste lo ha fatto basandosi su deduzioni, ragionamenti, concetti, senza affrontare direttamente i fatti. E’ ancora aggrappato alle proprie idee tanto da non guardare la realtà, ha troppe divinità che lo controllano. L'esistenza di Dio in quanto fatto reale va cercata esclusivamente nel presente, uscendo nudi e liberi dal guscio d’idee e utilizzando l'intelligenza e i sensi e non invece filosofeggiando con concetti e memorie. Dio può essere scoperto solo quando si è superato l’intero processo di schiavitù della paura e del pensiero.
…Poi facciamo uscire dall’aula tutti quelli che aspettano che Marco racconti qualcosa su Dio per poi ponderare tale concetto astratto e accettarlo o scartarlo secondo il proprio modo di vedere le cose, perché chi aspetta che io gli dica qualcosa su Dio allora è evidentemente ancora schiavo. Non è abbastanza coraggioso da andare in prima linea e guardare da solo.
Ora che avete smesso di cercare la serenità nei testi, nei concetti, nei ragionamenti vostri o di altri, nelle idee e nelle memorie, adesso voi siete pronti per mettervi in gioco, accettare il rischio di rimanere senza legami a un nome o a una conclusione. Ora siete pronti per uscire dalla porta ed essere per la prima volta liberi di guardare …e ascoltare da soli quello che Lui ha da dirvi.

Dio esiste ed è magnifico, vivente nel presente, ma tu non devi credermi. Dubita sempre! Usa l’intelligenza e controlla tu stesso mille volte. Quando avrai smesso un solo secondo di dubitare allora ogni speranza sarà persa. Lui vuole che l'uomo evolva in stadi superiori di Intelligenza e non che si trasformi in pecora. Non vuole che si seguano scritti o credi di qualsiasi dottrina. Dio vuole una partecipazione e un contatto Diretto nel presente. Non riporre il tuo benessere emotivo in un credo, non riporlo né nel credo cristiano, né in quello musulmano, né in quello induista, né in quello buddhista, né in nessuna setta, né in nessuna ideologia, filosofia, religione, modello o metodo, né nei testi scientifici, nelle parole di Marco né tantomeno nelle memorie e conclusioni della tua personale esperienza.Riponi il tuo benessere emotivo nei fatti reali.

Lui vuole che tu sia scettico, però anche LIBERO, Intelligente, aperto e attento. Non avere credenze o fedi che ti legano e ti ricattano con il piacere e il dolore, dubita sempre. Ma dubita con intelligenza e non concludere mai senza prima aver indagato completamente.

Solo quando non c'è nessun contenuto nella coscienza, nessun metodo, nessun modello con cui si cerchi di imbrigliare la realtà allora si partecipa al presente che è vivo e mutevole. Ogni modello cerca di misurare e schematizzare il presente che però gli sfugge, e viene quindi rappresentato in maniera incoerente e Statica. La consapevolezza non è fatta di contenuti.Nessun contenuto della coscienza è utile per raggiungere la consapevolezza né tantomeno per mantenerla, essi possono solo sporcarla

– Marco Canestrari.

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