"THE END"

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martedì 15 maggio 2012

Aforismi sulla saggezza del vivere. Arthur Schopenhauer


  • Altri tempi dovrebbero sorgere invero, prima che la mia filosofia possa giungere a una cattedra: sarebbe davvero bella che questa mia filosofia, dalla quale non si può trarre guadagno, raggiungesse l'aria e la luce, e persino una universale considerazione! (Da "Il mondo come volontà e rappresentazione")
  • Anche per i più longevi, la vita è troppo breve in relazione ai progetti fatti.
  • Anch'io son giunto alla fine, e ho la soddisfazione di vedere, al termine delle mie fatiche, che la mia opera comincia ad esercitare la sua azione, fiducioso altresì che questa, come afferma un antico detto, sia tanto più a lungo durevole quanto più tardi è cominciata.
  • Che cosa rende filosofi? Il coraggio di non serbare nel proprio cuore alcuna domanda 
  • Che cosa si può pretendere da un mondo in cui quasi tutti vivono soltanto perché non hanno il coraggio di suicidarsi!
  • Che i vermi roderanno il mio corpo è un pensiero che posso sopportare; ma che i professori di filosofia rodano la mia filosofia, è un'idea che mi fa venire i brividi.
  • Che io dica sul serio si vede dal fatto che, se mai avessi aspirato al plauso dei miei contemporanei, avrei dovuto eliminare almeno una ventina di passi della mia opera che contrastano appieno con tutte le loro opinioni e che anzi, in parte, devono loro apparire scandalosi. Ma giudicherei un delitto il sacrificio d'una sola sillaba a quel plauso.
  • Chi è gaio ha sempre una ragione di esserlo, cioè appunto il fatto che lo è. Nulla può sostituire così pienamente qualunque altro bene come questa qualità, mentre essa stessa non è sostituibile. Poniamo che uno sia giovane, bello, onorato; si chiede, volendo giudicare la sua felicità, se sia anche sereno; se invece è sereno, è poi indifferente che sia giovane o vecchio, diritto o storto, povero o ricco: è felice!
  • Chi ha giuste intuizioni in mezzo a cervelli confusi si trova come uno che abbia un orologio che funziona in una città dove tutti i campanili hanno orologi che vanno male. Lui solo conosce l'ora esatta, ma a che gli giova? Tutti si regolano secondo gli orologi della città che indicano l'ora sbagliata, persino chi è al corrente che solo il suo orologio segna l'ora giusta.
  • Chi non ama la solitudine non ama neppure la libertà, perché si è liberi unicamente quando si è soli.
  • Ciò che nella vita reale mi ha sempre e ovunque ostacolato è stata la mia incapacità, fin negli anni della vecchiaia, di farmi un'idea autentica della meschinità e della bassezza degli uomini.
  • Con poco sapere, ma di buona qualità, si produce di più che con moltissimo sapere di cattiva qualità.
  • Considera ogni giornata come una vita a sé stante.
  • Dall'albero del silenzio pende il suo frutto, la pace.
  • Dei mali della vita ci si consola con la morte, e della morte con i mali della vita. Una gradevole situazione.
  • Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri.
  • Gli uomini hanno bisogno di qualche attività esterna, perché sono inattivi dentro.
  • I giorni felici li viviamo senza accorgercene, e solo quando arrivano quelli brutti tentiamo invano di richiamarli indietro.
  • I miei scritti recano così chiara l'insegna dell'onestà e della franchezza da essere, per questo solo, in stridente contrasto con quelli dei tre celebri sofisti del periodo postkantiano.
  • I pensieri degli spiriti originali non tollerano la mediazione di una mente comune. Trasportati entro l'angusto alloggio di crani stretti, schiacciati, massicci [...] essi – nati dietro spaziose, alte e ben curvate fronti sotto le quali splendono occhi luminosi – perdono ogni vita e vigore, non si riconoscono più. (Da "Il mondo come volontà e rappresentazione")
  • I pensieri messi per iscritto non sono nulla di più che la traccia di un viandante nella sabbia: si vede bene che strada ha preso, ma per sapere che cosa ha visto durante il cammino bisogna far uso dei suoi occhi.
  • Il destino mescola le carte e noi giochiamo.
  • Il filosofo non deve mai dimenticare che la sua è un'arte e non una scienza.
  • Il grande dolore che ci provoca la morte di un buon conoscente ed amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo v'è qualcosa che è solo suo, e che va perduto per sempre.
  • Il medico vede l'uomo in tutta la sua debolezza, l'avvocato in tutta la sua cattiveria, il parroco in tutta la sua stupidità.
  • Il perfetto uomo di mondo sarebbe colui che non fosse mai né dubbioso né precipitoso nel prendere le sue decisioni.
  • Il più insignificante presente ha rispetto al più insignificante passato il vantaggio della realtà.
  • Il principio dell'onore e del coraggio consiste propriamente nel considerare piccoli i mali più grandi, se sono causati dal destino, e invece grandi anche i più piccoli, se sono causati dagli uomini.
  • Il suicida è uno che, anziché cessar di vivere, sopprime solo la manifestazione di questa volontà: egli non ha rinunciato alla volontà di vita, ma solo alla vita.
  • Imitare le qualità e le caratteristiche altrui è molto più vergognoso del portare abiti altrui: perché è il giudizio della propria nullità espresso da se stessi.
  • Immaginiamo che qualcuno, per esperienza propria o perché glielo fanno notare gli altri, riconosca un grave difetto del proprio carattere e se ne rammarichi, proponendosi con fermezza e sincerità di migliorarsi e di liberarsene: ciò nonostante, alla prima occasione, quel difetto avrà di nuovo libero corso. Nuovo pentimento, nuovo proposito, nuova ricaduta.
  • In ogni arte la semplicità è essenziale.
  • In questo gli uomini sono proprio come i bambini: diventano maleducati se li si vizia; dunque non si deve essere con nessuno troppo accomodanti e affettuosi.
  • In tutti i popoli esistono i monopolizzatori e gli appaltatori del bisogno metafisico: i preti.
  • Io non ho scritto per gli imbecilli. Per questo il mio pubblico è ristretto.
  • La conoscenza è fatta di una materia più dura di quella della fede sicché, quando si urtano, è la fede a spaccarsi.
  • La felicità è come l'elemosina gettata al mendico. Gli permette di vivere oggi per prolungare il suo dolore l'indomani.
  • La gloria la si deve acquistare, l'onore invece basta non perderlo.
  • La malvagità, si dice, la si sconta nell'altro mondo; ma la stupidità in questo.
  • La massa ha scarsissima capacità di giudizio e assai poca memoria.
  • La mia filosofia non è per nulla adatta a che si possa vivere di lei. Essa è priva dei requisiti primi, essenziali per una ben retribuita cattedra di filosofia. (Da "Il mondo come volontà e rappresentazione")
  • La morte acquieta l'invidia completamente, la vecchiaia lo fa per metà.
  • La morte di Socrate e la crocifissione di Cristo fanno parte dei grandi tratti caratteristici dell'umanità.
  • La parola di un uomo è il più duraturo dei materiali.
  • La paura ci impedisce di vedere e di cogliere le occasioni di salvezza che ancora ci restano e che sono spesso a portata di mano. Ecco perché, per affrontare pericoli improvvisi, così come per combattere avversari o nemici, le doti più importanti sono il sangue freddo e la presenza di spirito. Il primo consiste nel silenzio della Volontà, affinché l'intelletto possa agire; la seconda nell'attività indisturbata di quest'ultimo, nonostante le pressioni che gli eventi esercitano sulla Volontà.
  • La religione cattolica è un'istruzione a elemosinare il cielo, visto che sarebbe troppo incomodo guadagnarselo. I preti sono gli intermediari di questa elemosina.
  • La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente.
  • La socievolezza è l'atto per cui gli uomini si scaldano a vicenda lo spirito; esattamente come, quando fa molto freddo, si scaldano a vicenda il corpo stringendosi l'uno all'altro. Quanto più calore spirituale si possiede, tanto meno si ha bisogno di socievolezza: perciò essa tende ad aumentare quando lo spirito diminuisce.
  • La solitudine è fonte di felicità e di tranquillità dell'animo.
  • La speranza e la paura ci fanno vedere come verosimile e prossimo rispettivamente ciò che desideriamo e ciò che temiamo, ma entrambe ingrandiscono il loro oggetto.
  • La storia è la continuazione della zoologia.
  • La verità e l'originalità troverebbero più facilmente posto nel mondo, se coloro che non sono in grado di produrle non cospirassero di comune accordo per non farle venire alla luce.
  • La verità passa per tre gradini: viene ridicolizzata, viene contrastata, viene accettata come ovvia.
  • La vista di qualità preminenti di solito provoca la rabbia di chi non vale niente.
  • La vita corre e la vostra comprensione è tarda: perciò io non assaporo la mia gloria e perdo il mio premio.
  • La vita è come una stoffa ricamata della quale ciascuno nella prima metà dell'esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece il rovescio: quest'ultimo non è così bello, ma più istruttivo, perché ci fa vedere l'intreccio dei fili.
  • La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare. (Da "Il mondo come rappresentazione e volontà")
  • L'amore e l'odio falsano completamente il nostro giudizio: nei nostri nemici non vediamo altro che difetti e in coloro che amiamo soltanto i pregi; dei secondi perfino i difetti ci sembrano amabili.
  • La vita è una cosa spiacevole, e io mi sono proposto di passare la mia vita a rifletterci sopra.
  • La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia.
  • L'amore è il grande agguato che la natura ha teso agli uomini per propagarne la specie.
  • L'amore è votato allo scacco.
  • Le cause non determinano il carattere della persona, ma soltanto il manifestarsi di questo carattere, cioè le azioni.
  • Le scene della nostra vita sono come rozzi mosaici. Guardate da vicino non producono nessun effetto, non ci si può vedere niente di bello finché non si guardano da lontano.
  • L'egoismo teoretico possiede la coerenza della pura follia; esso non abbisogna di confutazione (che è impossibile), ma di cure.
  • L'essenza della speranza consiste nel fatto che la Volontà obbliga il proprio servitore, l'intelletto, quando questo non può procurarle l'oggetto desiderato, a fornirgliene almeno l'immagine, ad assumere in generale il ruolo del consolatore e a calmare il suo padrone, così come la balia calma il bambino con favole aggiustate in modo che acquistino una qualche apparenza di verità.
  • L'intelligenza è invisibile per l'uomo che non ne possiede.
  • Mentre già da tempo la filosofia veniva generalmente strumentalizzata, ora per fini pubblici, ora per fini privati, io, senza lasciarmi turbare, per più di trent'anni son rimasto coerente al corso del mio pensiero, solo perché così dovevo, né potevo altrimenti.
  • Nel Corano troviamo la forma più squallida e più povera di teismo. Ammettiamo pure che molto sia andato perduto nella traduzione, ma, in quest'opera, io non sono riuscito a scoprire nemmeno un pensiero dotato di valore.
  • Nessuno si è mai sentito felice nel presente, a meno che non fosse ubriaco.
  • Non ai contemporanei, non ai miei compatrioti, ma all'umanità intera io consegno la mia opera ormai compiuta, persuaso che non sarà per essa senza valore: anche se questo valore, qual è solitamente il destino del bene d'ogni genere, verrà riconosciuto con ritardo.
  • Non posso certo sottrarmi in alcun modo ai difetti e alle debolezze inerenti per necessità alla mia natura come a ciascun'altra: ma non li accrescerò con indegni compromessi.
  • Non v'è dubbio che la vita non ci sia stata data perché ne godiamo, ma per vincerla – per superarla.
  • Nella fanciullezza la vita ci si presenta come uno scenario teatrale visto da lontano; nella vecchiaia come il medesimo scenario visto da molto vicino.
  • Non v'è nulla di più inconciliabile e crudele dell'invidia: eppure ci sforziamo senza posa soprattutto di suscitarla!
  • Non v'è rimedio per la nascita e la morte, salvo godersi l'intervallo.
  • O si pensa o si crede.
  • Ogni bambino che nasce è in qualche misura un genio, così come un genio resta in qualche modo un bambino.
  • Ogni separazione ci fa pregustare la morte; ogni riunione ci fa pregustare la risurrezione.
  • Ormai da gran tempo ho rinunciato al plauso dei miei contemporanei.
  • Per ogni libro degno di essere letto c'è una miriade di cartastraccia.
  • Perdonare e dimenticare vuol dire gettare dalla finestra una preziosa esperienza già fatta.
  • Perfino l'ingegno degli animali si aguzza considerevolmente con il bisogno, cosicché in casi difficili essi fanno cose che ci stupiscono; quasi tutti, per esempio, considerano più prudente non darsi alla fuga, se credono di non essere stati visti: ecco perché la lepre si acquatta nel solco del campo e lascia che il cacciatore la sfiori nel passare oltre; mentre gli insetti, quando non hanno via di scampo, fanno finta di essere morti; e così via.
  • Perfino quando l'educazione è più o meno di pari grado, la conversazione tra un grande spirito e una mente comune è come un viaggio che due uomini fanno assieme, l'uno in sella ad un focoso destriero e l'altro a piedi, un viaggio che sarà presto assai fastidioso per entrambi e che finirà per divenire impossibile.
  • Predicare la morale è facile, il difficile è fondarla.
  • Quando pensiamo con orrore alla morte, la consolazione più sicura ed efficace che ci è data è sapere che essa ha almeno questo di buono, che è la fine della vita.
  • Quanto più uno possiede in se stesso, di tanto meno egli necessita del mondo esterno. Ecco perché la superiorità dello spirito rende poco socievoli.
  • Quanto più in basso l'uomo si trova dal punto di vista intellettuale, tanto meno misteriosa è per lui l'esistenza: anzi, gli sembra ovvio che tutto quello che esiste, esista ed esista così com'è.
  • Quanto uno ha pensato di vero, o ha portato alla luce dalle tenebre, dovrà pure un giorno o l'altro venir colto da un qualsiasi spirito pensante e colpirlo, rallegrarlo e confortarlo; ed è proprio per costui che si parla, come per noi hanno parlato quelli che ci somigliano e che son diventati il nostro conforto nel deserto della vita.
  • Quei signori [i professori di filosofia] vogliono vivere, e precisamente vivere della filosofia: da questa traggono sostentamento con moglie e prole, e tutto – nonostante il «povera e nuda vai filosofia» del Petrarca – tutto essi hanno arrischiato su di lei. (Da "Il mondo come volontà a rappresentazione")
  • Questa generazione non ha più corone da elargire: il suo plauso si è ormai prostituito né ha valore alcuno il suo biasimo.
  • Scuri in viso, lasciamo passare senza goderne infinite ore piacevoli e serene; ma quando poi arrivano quelle brutte, riguardiamo con vana nostalgia alle prime.
  • Se la nostra vita fosse senza fine e senza dolore, a nessuno forse verrebbe in mente di domandarsi perché il mondo esista e perché sia fatto proprio così, ma tutto ciò sarebbe ovvio.
  • Si ha ragione di cercare gli esseri umani o di evitarli, a seconda che si tema di più la noia o il dispiacere.
  • Si può essere saggio solo alla condizione di vivere in un mondo di stolti.
  • Si sappia che le menti scadenti sono la regola, le buone l'eccezione, le eminenti rarissime e il genio un miracolo.
  • Solo il cambiamento è eterno, perpetuo, immortale.
  • Templi e chiese, pagode e moschee, in tutti i paesi e in tutte le epoche, sono una testimonianza, nel loro splendore e nella loro grandezza, del bisogno metafisico dell'uomo che, potente e indistruttibile, segue a ruota il bisogno fisico.
  • Tutti gli uomini vogliono vivere, ma nessuno sa perché vive.
  • Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita.

Fonte

1 commento:

Elia Menta ha detto...

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LKWTHIN

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