"THE END"

"THE END"
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sabato 24 settembre 2011

Ridiamo un po, Giorgio Gaber La Strana Famiglia un brano profetico



 Lo cantava nel ’91, dopo 20 anni eccoci, Come ti chiami, da dove chiami, 
stiam diventando tutti scemi,
pronto, pronto, pronto stiam diventando tutti coglioni, pronto, pronto, pronto con Berlusconi o con la RAI. Oggi esiste solo Berlusconi, come previsto dal piano P2, e noi siamo davvero tutti coglioni! Nel sito disinformazione troverete gli iscritti e un altro testo riguardante il piano, tutti complici a renderci coglioni.

In fondo trovate il testo integrale, ciao a tutti.

                                  Gaber, una voce che manca davvero tanto!
E questa interpretata dal grande Paolo Rossi


Vi presento la mia famiglia
non si trucca, non si imbroglia
è la più disgraziata d'Italia,
anche se soffriamo molto
noi facciamo un buon ascolto
siamo quelli con l'audience più alto.

I miei genitori due vecchi intronati
per mezz'ora si sono insultati
a "C'eravamo tanto amati",
dalla vergogna lo zio Evaristo
si era nascosto, povero Cristo,
lo han già segnalato a "Chi l'ha visto?".

Il Ginetto dell'Idroscalo
quando la moglie lo manda a "fanculo"
piange in diretta con Sandra Milo,
per non parlare di mio fratello
che gli han rotto l'osso del collo
ora fa il morto a "Telefono giallo".

Come ti chiami, da dove chiami,
ci son per tutti tanti premi,
pronto, pronto, pronto tanti gettoni, tanti milioni,
pronto, pronto, pronto con Berlusconi o con la RAI.

E giù in Aspromonte c'ho dei parenti,
li ho rivisti belli contenti
nello "Speciale rapimenti",
mentre a Roma c'è lo zio Renzo
che è analfabeta ma ha scritto un romanzo
è sempre lì da Maurizio Costanzo.

E la fortuna di nonna Piera
che ha ucciso l'amante con la lupara
ha preso vent'anni in "Un giorno in pretura";
mio zio che ha perso la capra in montagna
che era da anni la sua compagna
ha fatto piangere anche Castagna.

Come ti chiami, da dove chiami,
ci son per tutti tanti premi,
pronto, pronto, pronto tanti gettoni, tanti milioni,
pronto, pronto, pronto con Berlusconi o con la RAI.

E poi chi c'è? Ah già, la Tamara
un mignottone di Viale Zara
che ha dato lezioni a Giuliano Ferrara,
e alla fine c'è nonno Renato
che c'ha l'AIDS da quando è nato
ha avuto un trionfo da Mino D'Amato.

Vi ho presentato la mia famiglia
non si trucca non si imbroglia
è la piu` disgraziata d'Italia.
Il bel paese sorridente
dove si specula allegramente
sulle disgrazie della gente.

Come ti chiami, da dove chiami,
stiam diventando tutti scemi,
pronto, pronto, pronto stiam diventando tutti coglioni,
pronto, pronto, pronto con Berlusconi o con la RAI.

 Dioniso777

Debito creato solo per drogare la crescita suicida


Meno e meglio: è l’unica soluzione, per uscire dalla spirale del debito. Che non è un incidente di percorso, tutt’altro: il debito è stato incoraggiato a tavolino per indurre i consumatori a comprare merci che non si sarebbero potuti permettere. Obiettivo: smaltire la marea di nuove merci prodotte a ritmo vorticoso da tecnologie industriali sempre più avanzate e diffuse in tutto il mondo grazie alla globalizzazione. Il debito serviva a questo: ad assorbire l’enorme valanga planetaria di merci, evitando una “crisi di sovrapproduzione”. Il peccato originale ha un nome sulla bocca di tutti: crescita. Non è la soluzione, è il problema: la crescita è cieca, perché si basa solo sulla quantità, trascurando di selezionare beni e servizi realmente utili. La crescita vive di sprechi e genera Pil inutile, gonfiato dalla droga pericolosa del debito.
Ne è convinto Maurizio Pallante, teorico italiano della decrescita: «Il debito pubblico non è un problema di cui è stata sottovalutata la gravità», sostiene in un intervento presto disponibile sul blog di Mdf, il Movimento per la Decrescita Felice. Il debito, spiega Pallante, è addirittura «il pilastro su cui si fonda la crescita nell’attuale fase storica», perché il ricorso al credito «è indispensabile per continuare a far crescere la produzione di merci». Si tratta di una scelta «consapevolmente perseguita con una totale unità d’intenti dai governi di destra e di sinistra in tutti i paesi industrializzati: non a caso – continua Pallante – la crescita dei debiti pubblici ha avuto una forte accelerazione in seguito alle misure di politica economica adottate dai governi dopo la crisi del 2008 per rilanciare la domanda attraverso le opere pubbliche e il sostegno ai consumi privati».
Diversamente, osserva Pallante, non si capirebbe come mai negli ultimi anni tutti i paesi industrializzati hanno accumulato debiti pubblici sempre più consistenti, fino a raggiungere i valori record del 2010:
dall’80% del Pil nel caso del Regno Unito,
 fino al 225% del Giappone.
 Se negli Usa il debito pubblico sfiora il tetto del prodotto interno lordo,
Francia e Germania superano di poco l’80% mentre il debito dell’
Italia rappresenta il 119% del Pil:
peggio di noi c’è solo la Grecia, col suo drammatico 142%.
A fine anno, il debito italiano raggiungerà i 2.000 miliardi di euro, a fronte di un Pil 2010 fermo a 1.500 miliardi.
Il nostro debito pubblico è pari alla somma di quelli di Grecia, Spagna, Portogallo e Islanda.
Per capirci: il deficit greco, su cui si è scatenata la speculazione finanziaria, è di soli 340 miliardi di euro. Ben diversi i volumi di casa nostra: «Per pagare gli interessi sul debito, ogni anno l’Italia emette nuovi titoli per un valore di 75 miliardi di euro, pari al 10% della spesa pubblica e al 5% per cento del Pil». Per contro, aggiunge Pallante, il quadro completo lo si ottiene solo sommando il debito pubblico a quello privato, delle famiglie e delle aziende. Sulla base di questo mix realistico, col 218% del rapporto debito-Pil, l’Italia non sfigura rispetto al 286% dell’Irlanda, al 250 del Portogallo, al 230 di Spagna e Olanda e persino al potente Regno Unito, il cui debito aggregato raggiunge il 245% del Pil. A fronte di queste cifre, conclude Pallante, non si può escludere la possibilità che gli Stati più indebitati decidano di troncare la spirale degli interessi passivi decidendo di fallire, trascinando al fallimento le banche che hanno sottoscritto i loro titoli e alla rovina i risparmiatori che hanno depositato il loro denaro nelle banche.
Ma perché gli Stati e le amministrazioni locali spendono sistematicamente cifre superiori ai loro introiti? Perché il sistema bancario induce le famiglie a spendere cifre superiori ai loro redditi, magari con consigli interessati e specifiche linee di credito al consumo? «La risposta è intuitiva: perché la crescita della produzione di merci ha raggiunto un livello tale che se non si spendesse più di quello che sarebbe consentito dai redditi effettivi, crescerebbero le quantità di merci invendute e si scatenerebbe una crisi di sovrapproduzione in grado di distruggere il sistema economico e produttivo fondato sulla crescita della produzione di merci». Secondo gli economisti, per ridurre il debito pubblico occorre stimolare la crescita del Pil, perché se cresce la produzione di merci aumenta anche il gettito fiscale. Per favorire la crescita, lo Stato ha due strade: ridurre le tasse, per incoraggiare i consumi, o incrementare la spesa pubblica. «Ma in entrambi i casi, il debito pubblico aumenta: per ridurlo, attraverso la crescita, bisogna aumentarlo!».
In realtà l’Europa punta su un’altra strada, quella che avrà un impatto durissimo sulla società: il taglio della spesa pubblica, fino alla prospettiva dell’inserimento nelle Costituzioni dell’obbligo del pareggio di bilancio. Problema: tartassando i consumatori, il Pil non potrà certo crescere. Secondo Pallante, neppure il Fondo Monetario Internazionale ha più soluzioni: basti pensare che la direttrice, Cristine Lagarde, ha appena proposto di schiacciare contemporaneamente il pedale del freno e quello dell’acceleratore: ridurre la spesa pubblica e/o aumentare le tasse, e al tempo stesso favorire l’aumento della domanda mediante l’aumento della spesa pubblica e/o la diminuzione delle tasse. «Il fatto è che la crisi in corso non è congiunturale, ma di sistema, e gli strumenti tradizionali di politica economica non funzionano più».
In virtù della recente globalizzazione dei mercati e della concorrenza internazionale, lo sviluppo tecnologico ha determinato un eccesso di capacità produttiva che cresce di anno in anno: «Macchinari sempre più potenti producono in tempi sempre più brevi quantità sempre maggiori di merci, con un’incidenza sempre minore di lavoro umano per unità di prodotto». Si tratta di tecnologie che richiedono costi d’investimento molto alti, alla portata solo di grandi società in grado di operare sul mercato mondiale: multinazionali che non possono rimanere ferme perché subirebbero forti danni economici in termini di ammortamento dei capitali e di mancati guadagni: per cui «devono lavorare a pieno regime, e tutto ciò che producono deve essere acquistato anche se non ce n’è bisogno».
Se l’offerta in crescita esplosiva supera di gran lunga la domanda, la prima conseguenza è la disoccupazione, che a sua volta riduce ulteriormente la domanda. Oltre a gonfiare i debiti pubblici, continua Pallante, proprio la crescita ha seminato il panico sul fronte occupazionale: in Spagna, dove dal 2007 al 2010 la percentuale dei disoccupati è cresciuta dall’8,3 al 20% e quasi un giovane su due è senza lavoro, secondo calcoli prudenziali ci sono 765.000 immobili invenduti. E nella piccola Irlanda, dove negli stessi anni la disoccupazione è galoppata dal 4,6 al 13,7%, gli immobili invenduti sono 300.000. Se le nuove tecnologie tagliano i posti di lavoro e i redditi non bastano ad acquistare le merci, ecco che «l’unico modo per incrementare la domanda è l’indebitamento».
La scienza del debito, dunque, per tenere in piedi ancora per un po’ una economia totalmente drogata, dal destino ormai segnato.
 Da una parte gli incentivi alle famiglie verso carte di credito, rate e mutui, e dell’altra il via libera al deficit pubblico truffaldino: in cima alla lista le cosiddette grandi opere, faraoniche e devastanti, per lo più inutili o comunque bocciate da qualsiasi rapporto costi-benefici, ma comodissime per spartire denari all’interno della casta di potere che accomuna politici, imprenditori e banchieri.(1*)
Prima grandi cantieri, e poi grandi cattedrali nel deserto finanziate a spese dei cittadini e poi magari cedute a società “amiche”. Nasce anche da lì la privatizzazione selvaggia delle aziende pubbliche preposte alla gestione dei servizi sociali come acquaenergia e trasporti: si svendono i  “gioielli di famiglia” proprio per ridurre l’entità colossale dei debiti contratti per realizzare le grandi opere.
Altra voce decisiva nel debito iniquo: la spesa militare.
Già abnorme, si è gonfiata a dismisura dopo il crollo del Muro di Berlino con la nuova strategia “imperiale” statunitense che ha sparso eserciti e seminato guerre in tutto il mondo. Strategia ulteriormente accelerata dalla propaganda securitaria dopo l’attentato dell’11 Settembre. Un pretesto, per mettere le mani sulle regioni-chiave del pianeta, come quelle petrolifere. Peccato che l’aumento esponenziale delle spese per gli armamenti abbia progressivamente ridotto i vantaggi economici iniziali apportati dal controllo dei flussi di petrolio. Secondo Pallante, si comincia a delineare «una situazione che presenta inquietanti analogie con quella che portò alla caduta dell’Impero Romano, quando le spese militari per tenere sotto controllo le province cominciarono ad essere superiori al valore delle risorse che se ne ricavavano».
Come bloccare la spirale dei debiti pubblici? «Bisogna prendere immediatamente tre decisioni: sospendere tutte le grandi opere pubbliche deliberate in deficit, ridurre drasticamente le spese militari, ridurre drasticamente i costi della politica».
In realtà sono tre aspetti dello stesso problema, insiste Pallante: «Non bisogna essere particolarmente intuitivi per capire che il sistema di potere fondato sull’alleanza strategica tra partiti politici otto-novecenteschi e grandi imprese non prenderà queste decisioni perché ne verrebbe travolto e nessun potere si fa da parte se non è costretto da una forza maggiore alla sua». Problema: ancora non esiste un blocco di potere alternativo in grado di scalzare l’alleanza che ha prodotto la catastrofe della crescita, «quindi, non c’è possibilità di superare la crisi in corso, che è destinata ad aggravarsi progressivamente e a concludersi con un crollo rovinoso». Nota: Lo sappiamo tutti oramai questo, i media con le loro notizie martellanti ci stanno solo abituando al crollo.
Sempre secondo Pallante, tutto lascia credere che questo esito sia ormai inevitabile: ormai sembra solo una questione di tempo. «Se la prima a precipitare sarà la crisi climatica, sarà difficile trovare una via di scampo. Se invece la crisi climatica verrà ritardata dalla crisi economica o dalla crisi energetica, coloro che non si sono lasciati abbindolare dalla gigantesca opera di disinformazione e propaganda svolta dai mass media, e sono più di quanti si creda, possono evitare di rimanere sepolti dalle macerie». La via d’uscita? «Occorre sganciarsi dal sistema economico e produttivo fondato sulla crescita della produzione di merci, organizzando reti di economia, di produzione e di socialità alternative, in grado di funzionare autonomamente e di rispondere ai bisogni fondamentali della vita con le risorse dei territori in cui insistono». La chiave? Lavoro utile. «La decrescita abbatte il Pil ma produce occupazione qualificata, per produrre beni e servizi selezionati, realmente necessari». Ristrutturazione energetica dell’edilizia, energie rinnovabili, riduzione dei rifiuti, filiere corte alimentari e industriali, in un’ottica territoriale, distrettuale. Meno trasporti, meno costi, meno sprechi. Diminuirà il Pil? Ne saremo felici. E lavoreremo tutti.
di Giorgio Cattaneo

venerdì 23 settembre 2011

Il carcere e le pene severe servono davvero? No se guardiamo gli esempi…

Non sono mai stato convinto che le pene severe servano a limitare i reati, anzi


là dove nasce e prospera un'autogestione,
lo Stato interviene per distruggerla in tre modi:
... vivono in autogestione e in cooperazione, senza perciò nessun capo e
... Per conseguenza, in queste comunità non esistono reati continua qui

Sotto troviamo l'esempio della Norvegia, uno degli stati con meno detenuti al mondo, e che dire della pena di morte applicata in America? Attaccano e uccidono gli arabi per poi dimostrarsi come loro, se non peggiori dato che si ritengono evoluti, sviluppati e civili...

Lunedì in Arabia Saudita viene decapitato in piazza un uomo accusato di stregoneria. Mercoledì un minorenne viene impiccato in pubblico in Iran. All’alba di ieri, un’iniezione di veleno mette fine alla vita di un probabile innocente negli Stati Uniti. Continua a questo link

Invece a questo link potrete trovare un interessante articolo sulle comunità anarchiche esistenti in Italia, dove sembra proprio che prosperi la pace!

Vediamo in questa pagina lo stato attuale dei carcerati negli Stati Uniti e in Europa, 

Le carceri europee: sovraffollamento e detenzione dei migranti




di Vito Pirrone (Avvocato)

È principio giuridico assodato che la sanzione è la risposta della società alla trasgressione dell’ordinamento giuridico, che ogni società civile si dà per assicurarsi la pacifica convivenza.

È prioritario identificare quelle sanzioni che creino il giusto equilibrio sociale.

Nella nostra analisi partiamo dal presupposto secondo cui il momento penitenziario e quello sanzionatorio non sono estranei al processo, ma ne fanno parte, presupposto che ci pone in un’ottica ben determinata.

Infatti, se il momento sanzionatorio e quello penitenziario fanno parte del processo, ne consegue il coinvolgimento in prima persona degli avvocati e di tutti gli operatori del settore, e tutto ciò che accade va inquadrato in un clima di contraddittorio e di principio di legalità.

Purtroppo, dobbiamo notare dei paradossi del nostro sistema: l’art. 27 della Costituzione stabilisce il principio della pena finalizzata alla rieducazione e risocializzazione.

Nel nostro ordinamento la pena aspirerebbe al recupero del cittadino (con un percorso trattamentale).

Il carcere si dovrebbe porre come una esperienza provvisoria, che preluda al rientro nella società.

È noto che l’attuale condizione delle carceri italiane contraddice radicalmente l’intento della Carta fondamentale.

Basti considerare lo stato di sovraffollamento delle carceri: ogni struttura carceraria attualmente ospita una popolazione penitenziaria che risulta essere più del doppio della capienza massima per la singola struttura.

Una cella tipo (in un istituto, per esempio, come quello di Catania – Piazza Lanza) ospita dagli 8 ai 12 detenuti, il che contravviene assolutamente a quanto previsto dagli articoli 5 e 6 dell’ordinamento penitenziario in materia edilizia e sui luoghi di pernottamento e soggiorno.

Il sovraffollamento verosimilmente è dovuto ad una legislazione che favorisce sempre più i percorsi che dal sociale portano al penale.

Attualmente nelle nostre carceri è presente una popolazione in esubero (rispetto alla capienza massima) di ben 23.000 unità (!), dato ancora più allarmante se si considera la carenza di personale dell’amministrazione penitenziaria di circa 7.000 unità.

Analogo discorso può essere effettuato a proposito dell’articolo 13 dell’ordinamento penitenziario e della individuazione della pena, principio anch’esso completamente disatteso, dal momento che la distribuzione dei detenuti all’interno degli istituti penitenziari dovrebbe tenere conto della “tipizzazione” dei reati da essi commessi, laddove si registra invece un accorpamento di detenuti in un unico ambito che comprende dai mafiosi, ai primari, ai ragazzi che hanno compiuto uno scippo.

E, in assenza di qualsiasi altra forma di socializzazione, i detenuti trascorrono in cella più di 20 ore: il che evidentemente spiega l’abbrutimento che conseguentemente si produce.

Da un simile livello di sovraffollamento discende anche l’impossibilità di garantire il rispetto dei diritti umani più elementari.

Il detenuto vive in circa 2 mq..
Continua qui


Norvegia: il paese con meno detenuti d’Europa, spende 2 miliardi di € per la loro rieducazione

Affari Italiani, 26 luglio 2011

La Norvegia ha 5 milioni di abitanti e nelle carceri del Paese sono rinchiusi 3.200 detenuti: per la loro rieducazione lo stato spende 2 miliardi di € l'anno. In Italia, dove i detenuti sono 20 volte tanto, il bilancio del Dap arriva appena a 2,2 miliardi di €, di cui soltanto il 5% investiti in "rieducazione".

Il sistema giudiziario della Norvegia fa riferimento sia alla Common Law sia al diritto continentale europeo ed è costituito da una Corte Suprema nominata dal sovrano. La Pena di morte è stata abolita nel 1905 per i crimini ordinari e abrogata del tutto nel

1979. Il sistema legale del Paese scandinavo, basato sull’idea che per ridurre la criminalità non basta chiudere a chiave i colpevoli ma bisogna reintegrarli, a differenza di altre nazioni europee, non prevede condanne maggiori ai 21 anni neanche per chi si

macchia di delitti gravi. Difficilmente nel Paese un assassino resta in carcere per più di 14 anni. Inoltre anche coloro che vengono condannati al massimo della pena, ottengono la scarcerazione dopo aver scontato i due terzi della sentenza e molti

ottengono dei permessi premio per uscire dalla prigione durante i fine settimana, in libertà condizionale senza supervisione, dopo appena un terzo. Solamente nei casi più gravi, con individui giudicati ancora potenzialmente pericolosi, la sentenza viene

estesa per altri 5 anni.

Il numero di detenuti dietro le sbarre in Norvegia è il più basso d’Europa, 66 ogni 100mila abitanti, contro i 100 in Europa e gli oltre 500 negli Usa, mentre l’età per essere giudicati responsabili di fronte alla legge è 15 anni, in confronto ai 10 previsti in Gran

Bretagna. Per mancanza di spazio nelle carceri, inoltre, può accadere che i condannati norvegesi attendano di scontare la pena a casa, magari all’interno delle comunità dove è avvenuto il reato. Considerato uno dei più efficienti nel mondo il sistema

carcerario costa annualmente al Paese una cifra intorno ai 2 miliardi di euro, investiti soprattutto nella rieducazione dei condannati.
Fonte

Un uomo che ammiro

La Bignardi nel programma "Le Invasioni Barbariche" intervista Augias sul suo ultimo libro, I segreti del Vaticano, parlano poi degli scandali italiani e del suo ritiro dalla rete pubblica.


Un uomo quasi coetaneo del nostro presidente del consiglio, ma che differenza di pensiero!

giovedì 22 settembre 2011

Quando esco e dico “GUARDATE IL CIELO” e mi sento rispondere “Perché cose c’è?” non credo a quello che sento



Scie Chimiche Italia, cosa stanno facendo?






                                        
Qui di seguito vi mostriamo una prova schiacciante. Un KC-10 viene ripreso da due piloti 

dall'interno della cabina di un velivolo che segue a ...


Ulteriori documentazioni fotografiche sempre disponibili al consueto album di immagini, cliccate e rimanete a bocca aperta, http://www.google.it/search?q=immagini+scie+chimiche&hl=it&biw=1292&bih=640&prmd=imvns&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=PrV6TrD8OYm08QPlgIkr&ved=0CDkQsAQ , vi sembrano cose normali queste? 
Però poi pensi, ma questi poveretti, schiavizzati che dedicano oltre 12 ore del loro tempo per il lavoro, hanno una vita, una sola, ma la dedicano a rendere ricchi gli altri pagando le tasse, i ricchi non pagano le tasse è risaputo, e sgobbando per avere un letto, una macchina e del cibo, quando tornano a casa di mettersi a leggere e informarsi è l’ultima cosa a cui pensano e c’è da capirli in fondo. E voi quando parlate con la gente che incontrate per strada cosa rispondono? Dicevo sopra che c'è da capirli in fondo, si certo, ma c'è anche da ringraziarli, se il mondo è finito in questo modo è perché purtroppo ci sono riusciti a spargere ignoranza in ogni cervello. 
Vi segnalo questo articolo, http://crepanelmuro.blogspot.com/2011/09/armi-silenziose-per-guerre-tranquille.html?showComment=1316668669640#c4172741843696459327

Non è forse la realtà questa? In pochi minuti riassunta perfettamente da due video che ammiro da quando li ho visti.

Leccare il pavimento o morire? Scelgo la seconda!




Scie chimiche, non scie di condensazione.
E in questo la prova schiacciante che le scie di condensa spariscono in pochi secondi mentre le scie chimiche rimangono ore ed ore nei cieli. http://fintatolleranza.blogspot.com/2011/04/le-scie-chimiche-non-esistono-allora.html


Le scie di condensazione emesse dagli scarichi degli aerei sono corte e durano al massimo pochi minuti, poi scompaiono. Le conosciamo tutti. Anch'io le conosco bene, perche' ho vissuto per 30 anni a due passi da un aeroporto.

Dal 2001 sono comparsi aerei non di linea, che volano non ad alta quota ed emettono da scarichi speciali lunghe scie bianco sporco, che persistono nel cielo anche mezza giornata e si allargano. In inglese si chiamano "chemtrails", in italiano le chiamiamo scie chimiche.

A volte disegnano reticoli e/o triangoli nel cielo. Quelle scie poi si allargano e coprono tutto il cielo, che diventa lattiginoso e di colore grigio/bianco sporco.

Spesso la luce del tramonto colora le scie chimiche di rosa. Nei giorni in cui accadono questi fenomeni di spray, le analisi dell'aria rivelano un aumento improvviso e totale di sostanze chimiche, tra cui sali di bario e alluminio, e in alcuni casi sostanze biologiche, come globuli rossi essiccati (sangue secco), muffe, tossine e altro.

Questo fenomeno di massa e' iniziato nel 1996 negli USA.

Dal 2000 si verifica anche in Europa, soprattutto nei paesi NATO.

Cercando negli archivi fotografici, tuttavia, alcune scie chimiche "primordiali" sono state individuate anche nel 1996 e 1992 in Europa, e prima ancora negli USA.

-> Chi sta conducendo questo gioco enorme?

-> Chi ha le risorse finanziarie per spruzzare i cieli di mezzo mondo - e riempire i nostri cieli di scie chimiche italiane?

-> Chi convince i meteorologi che sono scie di condensazione, quando invece - basta alzare la testa al cielo e guardare - si tratta di scie chimiche?

-> Perche' cospargerci le teste di materiali nocivi?

-> Perche' un militare di carriera non ha negato ma ha specificato che le scie chimiche "sono innocue"?

il filmato lo potete trovare intero a questo indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=2DUgT_wGwl8&feature=results_video&playnext=1&list=PLAD1329C9F7580418 , durata 65 minuti

Altro documentario interessante ho messo in questo post http://fintatolleranza.blogspot.com/2011/09/vizi-e-corruzione-per-indebolire-lo.html


Un altro che voglio vedere in futuro 

GEO-INGEGNERIA e Modificazione CLIMATICA: ecco come fanno...

  http://www.youtube.com/watch?v=-MIIXtRZD4U , dura però tre ore e mezzo.


Echeggiano le parole di Morpheus in Matrix:

"Non sappiamo chi colpi' per primo, se noi o loro.
Sappiamo pero' che fummo noi ad oscurare il cielo."


Di certo non e' l'associazione degli amici del quartiere che finanzia tutto questo. L'organizzazione che sta dietro deve avere ingenti risorse a disposizione.

Governi, militari, complesso militare-industriale?

In ogni caso, ricordiamoci che i governi hanno bisogno dei nostri voti per restare in carica.

Ricordiamoci che le grandi aziende sovranazionali hanno bisogno dei nostrisoldi per andare avanti.

E che i nostri militari hanno bisogno di persone per mandare avanti qualsiasi progetto.

Senza il nostro appoggio - anche tacito - qualsiasi progetto si ferma.

Il potere e' in mano nostra.

Usiamolo.



I fotografi del cielo!


Ivo, 10 Agosto ore 20:30 , scie chimiche in Trentino anno 2008


Enrico, scie chimiche Valprato Soana, data 29.12.2006


Cristian, 25 Agosto 2008, scie chimiche Padova

Carlo, 15 giugno 2008, Cagliari


E queste sono foto vecchie di tre o più anni, lo sappiamo tutti noi, che il problema lo seguiamo, il traffico e l'irrorazione sono molto più pesanti oggi di qualche anno fa! 

Saluti felici e occhi al cielo!

Vostro

Felice Capretta


Nonostante tutti questi personaggi che si occupano del problema vi è un ignoranza a riguardo che è spaventosa, se non addirittura irritante. Ma d'altronde cosa c'è di meglio quando torni dal lavoro dopo una giornata stressata dal traffico, dal discutere con colleghi o col capo, a pagare le tasse della tua impresa che aumentano sempre, cosa c'è di meglio di sedersi sul divano, bersi una birra e vedere un bel film o una bella partita di calcio? (naturalmente il calcio è come un film, segue un copione è tutto preparato). Avete presente la famiglia Simpson, immagino? Eccoli li, sono loro.

Un saluto a tutti, statemi bene e buon avvelenamento

Dioniso777

mercoledì 21 settembre 2011

La chiesa vista in modo razionale da grandi e critici pensatori.


Posto oggi una bella intervista di un personaggio che leggo e stimo, Piergiorgio Odifreddi, poi degli estratti di un libro che dovrebbe far parte dei testi scolastici, ma lo sappiamo tutti, la scuola non deve insegnare ma indottrinare.

Spero abbiate letto almeno una volta questo libro. La chiesa costa allo stato 9 miliardi di euro, solo allo stato, non contando i comuni e le donazioni che riceve ancora nel 2011. Oh, questo Dio ha sempre bisogno di soldi!!!


La maggior parte delle persone preferisce sentirsi tranquilla piuttosto che conoscere la verità. Bè, Io sono quello che disturberà la vostra tranquillità dicendovi il vero.
ROBERT R. KENNEDY

Da sempre i liberi pensatori hanno trovato nuove risposte a nuove domande e hanno sempre dovuto lottare contro le repressioni religiose, considerando che il loro lavoro sarebbe stato una sfida alle vecchie scuole di pensiero conservatrici, del tipo “non scocciarmi con i fatti, io ho già la mia idea a riguardo”.

Nella vita sembrano esserci tre cose molto importanti: la politica, il sesso, la religione. Tuttavia con il passare del tempo, alcuni dotti sapienti devono aver insegnato alle persone che di questi argomenti non si deve mai discutere. Personalmente voglio però suggerirvi che quelli che ci guadagnano di più da questa mancanza di discussione sono proprio questi dotti sapienti, ovvero : i politici; chi vuole sottomettere la sposa o l’amante; i leader religiosi . Io ho capito che la relazione tra voi, il vostro spirito e il creatore dell’universo è una cosa profondamente personale, e nessuno può mettersi tra voi e Dio: non i vostri genitori, non il vostro parroco, il papa e tutta la falange di sottoposti non si possono dichiarare rappresentanti di Dio. Pensare che un essere vivente, in tutto e per tutto simile a noi, possa rappresentare il creatore del’universo di fronte a noi in questo pianeta è un assurdità! 

In tutta la storia dell’umanità la religione è stata una delle maggiori cause di assassinio, tortura, mutilazione, scherno, discriminazione, umiliazione, odio e disprezzo. Anche oggigiorno le guerre in corso sono causate da pretesti religiosi, gli arabi uccidono gli ebrei e viceversa, dopo la caduta dell’Unione Sovietica gruppi di etnie e religioni diverse hanno cominciato ad ammazzarsi tra di loro, gli arabi uccidono gli arabi seguaci di una differente confessione religiosa.; in Irlanda e Inghilterra cattolici e protestanti combattono tra di loro, in Africa e nelle nazioni emergenti del Sud-Est asiatico c’è una lista infinita di conflitti.

Più che la politica e l’economia, è la religione a indebolire e uccidere gli esseri umani. Nella storia non è mai avvenuto un genocidio che non sia stato alimentato dalla religione. Quando osservo le persone che fanno parte delle religioni fondamentaliste religiose, vedo persone prigioniere di false idee, credono a miti come se fossero fatti storici, invecchiano prima, le loro risorse personali vengono soffocate dalla religione e si perdono, e le loro vite diventano noioso e improduttive, a meno che non riescano a liberarsi dai concetti religiosi imposti a loro. 

In questo libro scoprirete che la storia di Gesù , della “crocifissione” e della sua famiglia, è stata raccontata ben sedici volte negli ultimi diecimila anni. Perché se voi leggete e capite, allora non farete più parte del loro gregge, e questo significherebbe che non dareste più delle donazioni, e non sareste più tanto numerosi de renderli sempre più influenti politicamente. Questo libro, il nostro libro, si basa sul libero pensiero nato con gli antichi greci , Protagora, Eraclito, Socrate e altri,e che poi attraverso l’Umanesimo rinascimentale, Erasmo da Rotterdam e Spinoza, e l’illuminismo con Voltaire, John Locke, Thomas Paine e Thomas Jefferson è arrivato al laicismo moderno e alle grandi scoperte scientifiche. Questo è un libro che mostra realmente cosa la religione è, cosi come sarà sconvolgente leggere di abusi e politiche portate avanti nel nome di Dio, e non vuole essere un libro antireligioso, infatti la ricerca al senso della vita è iniziata molto prima di Maometto e Gesù o della religione organizzata, e questo vuole essere un libro di consultazione, provocatorio e istruttivo. Molte persone religiose sono gentile, pacifiche e buone, molte altre no. Difficile dire se questo sia dovuto al sistema di credenze che li plasma o alla loro natura, la maggior parte di queste persone è tristemente disinformata e non ha accesso a materiale che potrebbe illuminare il loro pensiero. 

Ma per capire bisogna leggere, per cambiare bisogna impegnarsi e per l’illuminazione c’è bisogno di coraggio. Alla fine “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Giovanni 8:32

Fonte, introduzione di “Il libro che la tua chiesa non ti farebbe mai leggere” a cura di Tim C. Leedom e Maria Murdy.

Ne ho già letto sessantacinque pagine, ho sentito cose già conosciute, ma altre di assolutamente nuove, lo consiglio vivamente se volete conoscere, se siete sicuri di sapere tutto, beh, allora lasciate perdere.


Una perla tutta italiana, http://italiadallestero.info/archives/12196

Dioniso777

martedì 20 settembre 2011

Quando ci troveranno un tumore non lamentiamoci

GLOBALIZZAZIONE: IL GRANDE INGANNO
Di Gianni Tirelli


“L’occidente è il grande cancro e, le sue metastasi, hanno avvolto tutto il pianeta, come una carta luccicante ingloba dentro di se, un uovo pasquale.
Questo processo lo hanno chiamato globalizzazione, e la chemio/tecnologia ci sotterrerà”.
Il concetto di “globalizzazione” è il pensiero perverso di una mente malata.
Il termine globale, che sembra alludere ad una circostanza sinistra, e ricorda molto le cause relative alla scomparsa dei dinosauri sulla terra, mi procura un senso di orrore e di impotenza. È quanto meno utopico, ma direi del tutto infantile se non demenziale, immaginare una pace globale, un benessere globale, un destino globale. È come il giorno senza la notte, il pieno senza il vuoto, l’essere senza la morte.
È più verosimile interpretare il termine, globale, con riferimento ad una guerra (prima e seconda guerra mondiale), a una pandemia, al diluvio biblico, all’estinzione di una specie animale o vegetale, alla fame, ad un evento naturale. Questo, è così vero, e tutti ne sono testimoni oculari, che la globalizzazione (o omologazione), ci sta portando verso l’estrema unzione morale, spirituale e materiale.

Globali, diversamente, sono gli interessi di pochi, a scapito di tutti gli altri e, i pochi, sono sempre meno (ma più potenti e ben armati), e gli altri, la quasi totalità, più poveri e senza futuro. Sono questi signori che, sulla pelle dell’umanità, hanno costruito il loro potere sanguinario! Come non rendersene conto? Ecco, il vero significato etimologico che, oggi, possiamo addurre all’aggettivo, globale.
Globale, è l’inquinamento di mari, fiumi e oceani; dell’aria e della mente. Globale è l’ignoranza degli uomini, l’azzeramento della storia, delle tradizioni e del folclore. Globale è la rinuncia a credere in un futuro; è la mancanza di solidarietà di compassione e di pietà. Globale, allude la fine, prossima e inevitabile.
Entro pochi anni il mondo intero si renderà conto che la globalizzazione tanto decantata, in realtà non era, che un inganno perpetrato contro l’umanità. Così, dal mercato globale ritorneremo al mercato rionale, dagli stati uniti, agli stati autonomi, indipendenti e liberi, e dalle società, alle tribù.

Si, questo è ciò che accadrà!. Come non potrebbe essere, diversamente? Il mondo è nelle mani di psicopatici. Siamo governati da mostruosi bambini che giocano con le nostre vite per vincere una scommessa con il diavolo.Questa moderna razza umanoide, non solo ha sconvolto il nostro ambiente, privandoci dell’aria e dell’acqua, dei sogni e della pace, ma ha azzerato i profumi, i sapori, le atmosfere, l’immaginazione, la passione e ogni anelito di autentica libertà e sentimento di felicità.
Si tratta solo di attendere, ogni civiltà tanto più velocemente si evolve e con la stessa velocità sparisce, ne abbiamo avuti di esempi nella storia di grandi imperi spariti nel giro di poco tempo. La storia, è inutile studiarla, la farei togliere dalle scuole, dato che si ripete e non si impara nulla e per secondo è falsa quella che viene insegnata.



Eccola la nostra globalizzazione, guardate che belle notizie vengono esposte in questi video


Nessuno si pone la domanda: " ma tutte queste antenne cosa procurano alla salute?"  E' una domanda troppo difficile da porsi, perché in fondo in fondo tutti conoscono la risposta; ma come si fa a rinunciare alle partite, alle fiction, ai film...Fonte
Ben detto, se tutto va a rotoli è merito nostro che ogni giorno diamo benzina a questa macchina-sistema che uccide; non lamentiamoci quando ci troveranno un tumore, abbiamo veramente bisogno di tutto quello che ogni giorno si utilizza?



Ho letto anche questo bel articolo, e questo è stato il mio commento:
Molto bello quello che dici, ma con le parole non si cambia il mondo. Costruire? Unirsi?
Solo una cosa si deve fare, smettere di partecipare a costo di fare i barboni! Non è facile, ma purtroppo al punto cui siamo arrivati non c'è altra strada, non dare più benzina a questa macchina. Lo so, ognuno di voi ha la casa, i figli, la macchina, ecc, e siete schiavi, ci hanno ingabbiato tutti, non vi ribellerete mai e il mondo prenderà la strada che hanno deciso da un paio di secoli un branco di malati mentali che sta giocando a fare dio. Sarei curioso di vederla la fine di tutto, il collasso, spero di vivere abbastanza :-) . 
Una cosa voglio precisare, non sono pessimista, Io l'ho fatto e vagando per varie città vedo che sono pochi i Veri Ribelli, vedo ovunque una massa che si muove, agisce e non si chiede il perché. Dove possono finire queste persone? Dove le guida il pastore, anche nel burrone. Ho visto una foto tempo fa sul sito di Grillo a proposito, foto che ritraeva tori che si lanciavano da un burrone, voleva descrivere evidentemente la situazione attuale. Noi non veniamo trattati molto diversamente da questa povera bestia



E purtroppo noi scriviamo, ci lamentiamo, ci sfoghiamo, ma come diceva Barnard, che coerentemente ha chiuso il suo blog, (non l'hanno censurato se non erro, avrebbe fatto come Attilio Folliero, ne apri un altro...), quando apprendiamo nuove nozioni ma non modifichiamo minimamente il nostro stile di vita scrivere e leggere diventano un azione fine a se stessa.


Guardatevi anche questi interessanti video, conosciuti grazie al blog 



In bocca al lupo!

lunedì 19 settembre 2011

Vizi e corruzione per indebolire lo spirito umano



Tratto dal canale 'complottistipercaso' Youtube


Ricordiamoci sempre che il tempo attuale, il mondo come oggi lo conosciamo è frutto di un progetto che dura da qualche secolo, le prove sono molte a riguardo, basta leggere e informarsi. Con i vizi arriva inevitabilmente l'indebolimento dell'essere umano e la sua dipendenza da cose futili , inutili e spesso dannose. Non possiamo negare che il mondo è in mano a poche famiglie, come non possiamo negare che la consapevolezza degli esseri umani è pressapoco zero, tutto prosegue come niente fosse, come se tutto andasse per il verso giusto e il nostro comportamento fosse retto e giusto, nel frattempo quotidianamente vengano commessi i crimini più orribili, bello questo articolo sulla consapevolezza, dovremo tutti aprire gli occhi: http://eliotroporosa.blogspot.com/2011/09/consapevolezza.html#comment-form.


Sbaglio se dico che Hitler è stato il primo a immettere sostanze, o droghe, come le si voglia chiamare, nel cibo e nell'acqua per il totale controllo dei deportati e della popolazione? Un esperimento su vasta scala che tutt'oggi continua e si specializza ogni giorno di più, oggi le sostanze le immettono persino nell'aria che respiriamo, le scie chimiche sono una paranoia dei complottisti, vero? Rispondete a queste domande cari disinformatori ben pagati, guardate che la respirate anche voi l'aria avvelenata.


  • scie chimiche la realtà dei fatti, 2007, durata 144 minuti




 Le nostre cosiddette democrazie sono il proseguimento delle vecchie SS, il nazismo abbiamo che ci governa, altro che democrazia fondata sul lavoro e che ripudia la guerra!
Bello l'articolo, la farsa della lotta alla droga,  http://freeondarevolution.blogspot.com/2010/11/cia-agenzia-importazione-cocaina.htmlche poi con la parola droga (drug in Inglese significa medicina, lo sappiamo questo, no?), hanno trovato il sistema di diventare miliardari vendendo verdure se ci pensiamo bene, ma la gente è distratta purtroppo al 95%.

Aprire gli occhi, sembra che aumentino le persone che "vogliono" sapere, ma purtroppo veniamo da generazioni di inetti, ignoranti,illusi che hanno permesso, anzi, generato il mondo che oggi abbiamo. E credo che nessuno si possa definire innocente, tutti abbiamo partecipato a generare questo scempio e nella maggior parte dei casi si corre quotidianamente per tenerlo in piedi e arricchire poche famiglie. Ci vogliono spaventati, ammalati e sottomessi, e bisogna notare che ci riescono molto bene e nessuno, se non pochissimi, si ribella a questo, io tempo fa dal sito disinformazione ho preso questo articolo, http://fintatolleranza.blogspot.com/2011/05/siamo-tutti-drogati-e-nessuno-lo-dice.html, e credo che sia l'unica spiegazione ai comportamenti umani di tutti i giorni, e questo è quello che sappiamo, ma credo sia solo la punta di un iceberg gigantesco, ovvero chissà cosa buttiamo nel nostro corpo senza nemmeno rendercene conto. Bello anche questo post, Creatori di Malattie, http://altrarealta.blogspot.com/2011/09/creatori-di-malattie.html?showComment=1316408086602#c363093629255871971



PS:Ho appena acquistati un libro ottimo, "Il libro che la tua chiesa non ti farebbe mai leggere", della Newton, prezzo 6.90 euro, ve lo consiglio vivamente.


Dioniso777

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