"THE END"

"THE END"
http://www.romafaschifo.com

sabato 8 ottobre 2011

Per lavorare devi pagare!

Oggi mi sento il tafano che punge un cavallo dormiente.....

Ciao a tutti, girando per la rete ho scovato questo bel video di due minuti, carico di significato.


Hai visto il nostro mitra? Hai visto la pistola? Tu vuoi lavorare? Devi pagare, devi pagare noi che non lavoriamo, bla, bla, bla...


Non so chi sia questo personaggio, ma di certo ha capito come vanno le cose, azz se l'ha capito!
Dovete lavorare! E venire irrorati di veleni ogni santo giorno dell'anno, ammalarvi e ancora pagare! Oh, le medicine mica le danno gratis, vogliono guarire e nel frattempo fate anche le cavie, (che poi ogni medicinale preso causa effetti collaterali per cui ne devi assumere altri e via di seguito, W la Big Pharma!). Devi pagare le tasse, l'Iva, le imposte, la benzina, alla fine devi anche indebitarti perché si devono seguire le mode e consumare, consumare, per "MAGARI" prenderti un bel cancro alla fine, così frutti ancora soldi, fate delle ricerche sullo sterminio di massa che stanno eseguendo con la chemioterapia ed il business che c'è dietro, volete alcuni link interessanti a riguardo? Eccoli: UNO, DUE, TRE e potrei andare avanti all'infinito Guardatevi il documentario di due ore "Cancro le cure proibite" lo trovate su www.luogocomune.net, altro che il buon vecchio capitano Adolfo. Poi vi rimando al tanto letto articolo "Perché lavoriamo, facciamo due conti", ma si parla tanto di rivolta, ribellione, cambiare le cose e bla, bla, bla:"Provate a non lavorare più per qualche settimana, forse vi accorgerete che siete vivi, e poi vediamo chi manda avanti la baracca!"


PS: Baracca che fa schifo tra l'altro, fosse almeno bello il sistema che tenete in piedi ogni giorno, guardate, se avete il coraggio, questo video, ecco cosa è diventata la vita per noi paesi civili ed evoluti, (si a passo di gambero ci siamo evoluti!), guardate cosa producete ogni giorno! Video 1. Video 2. Su, forza, guardate, non girate la testa dall'altra parte. E ricordate che esiste il 

Reato omissivo improprio, perciò nessuno può dire sono innocente!

art. 40 ultimo comma, del Codice penale italiano. Tale norma precisa che "non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo". Fonte



Dioniso777

16 commenti:

Gianni P. ha detto...

Una delle cose che mi fa più soffrire è il lavoro. Io odio il lavoro. La schiavitù del lavoro è la prova provata della schiavitù della vita, delle catene che ci dobbiamo portare addosso sin da bambini. E non parlo solo del lavoro necessario a sopravvivere ed a procacciarsi i soldi per le necessità ineludibili, ma parlo anche del lavoro che per tanti è la realizzazione della propria vita, occasione di scambio culturale con gli altri,
condizione essenziale per sentirsi vivi. Questa è la vera follia: essere schiavi per sentirsi liberi!
Ciao

*Dioniso*777* ha detto...

Ciao Gianni, l'hai detta proprio giusta, questa è vera follia, essere schiavi per sentirsi liberi. Anch'io odio il lavoro e infatti dal 2003 mi barcameno nei modi possibili pur di non lavorare. Ma sai cosa odio del lavoro? Innanzitutto che non esistono lavori "socialmente" utili, cioè non siamo più capaci di far niente, e poi lavorare per rendere ricchi gli altri e rimanere in miseria eterna? Allora che lavoro a fare? Però nessuno, o meglio, molto pochi, provano a vivere in maniera alternativa, sono stati ammaestrati sin da bambini come tu osservi giustamente. Hai mai sentito il discorso dello schiavo? Credo di si...in ogni modo qui li trovi, il secondo e il terzo sono i migliori

http://www.youtube.com/results?search_query=discorso+dello+schiavo&aq=f

Gianni P. ha detto...

Ciao Dionisio
conosco il discorso dello schiavo e, come puoi immaginare dal titolo e dal contenuto del mio blog, fa parte da sempre di me stesso.
Non so come fai a barcamenarti ed in che modo ma sono felice per te che tu ci riesca. Accetterei volentieri suggerimenti e racconti di esperienze personali in merito. Purtroppo, per quanto mi riguarda e per quanto si faccia a meno di cose inutili e pur vivendo con il minimo indispensabile e necessario, si ha ancora bisogno di procacciarsi un pò di soldi per sopravvivere.
Sto esplorando il tuo blog. Ciao.

*Dioniso*777* ha detto...

Sai barcamenarsi non è stato affatto facile, sopratutto all'inizio, ma poi una volta scoperta la libertà non tornerei più indietro, te lo assicuro!
Io ho potuto farlo perché ero sposato, ma senza figli, ma anche se avessi figli, credo che occuperei una casa in montagna disabitata. Ho vagabondato dal 2003 al 2009 per Europa e Italia, per due anni avevo soldi, poi finish. E ti dico che vivere senza è possibile, buttano 120\140 tonnellate di pane ogni giorno soloa Roma, e ti assicuro che non sono mai andato nei cassonetti a procurarmi il cibo, per carità, morirei di fame piuttosto! Basta che conosci i posti e quando chiudono ti danno loro le cose invendute, oppure le mense, oppure chiedi qualche spicciolo e vai al market...le possibilità sono infinite, anche per quel che riguarda vestiti e doccia non mi sono mai mancati, ovviamente vivevo di libri e passavo ore ed ore nelle biblioteche e nelle librerie. Sai cosa serve, il coraggio di vincere la paura. E pensa che vengo dal Veneto, non ci vivo da anni oramai, e nella mia regione non lavorare è un peccato capitale.
Ciao, buona giornata e grazie per la lettura

Zak ha detto...

Se consideri che Il lavoro rende liberi era la frase scritta sopra il campo di concentramento di Auschwitz: "Arbeit macht frei" la cosa è chiara, da parte mia cerco di lavorare il meno possibile, non capisco quelli che lavorano 12 ore al giorno per comprarsi cose inutili rinunciando a vivere.
ciao e buona serata

Bastian Contrario ha detto...

Caro Dioniso, hai perfettamente ragione. Da quando non lavoro più sono molto più felice e rilassato. E per il futuro cercherò di fare qualcosa che piaccia a me e mi consenta di vivere.

cooksappe ha detto...

ma lol

*Dioniso*777* ha detto...

--Ciao Zak, dovrebbero ricordare tutti dove era scritta la frase il lavoro rende liberi, e quelli che dedicano oltre di un terzo del loro tempo, se non addirittura più della metà al lavoro sono semplicemente dei poveri schiavi, MA si pensano liberi nonostante vivano al motto "Auschwitz: "Arbeit macht frei"


--Ciao Bastian, hai capito e provato anche tu cosa significa essere liberi e avere tutto il tempo per se? Indescrivibile, vero? Vallo a dire a quelli che vivono di cose inutili e sgobbano per mantenersele!

Anonimo ha detto...

Ciao. Io lavoro per l'Ambiente, pagata poco e male, ma non credo che mollare un lavoro così importante sarebbe proprio una grande idea.
Poco, ma vi assicuro che qualche cambiamento si può fare anche dalle instabili istituzioni pubbliche.
Se i Capi non funzionanno, spesso sotto di loro c'è molta gente che funziona bene.
E spesso i cittadini o chi per essi (comuni e altri enti) sanno a chi devono rivolgersi.
E spesso i Capi hanno ALTRO DA FARE che leggere tutto quello che firmano.
Non tutti i capi, ma quei capi in gamba sono sempre di meno, purtroppo.
Per adesso si fa così.
Sarebbe bello un giorno vedere un po' di cittadini chiedersi chi certe persone sono e perchè sono lì a dirigere e a prendere badilate di soldi.
Magari perchè sono "amici" dei poltici, vero Brunetta che te la prendi con chi sta in basso quando le scelte strategiche dirigenziale le fanno i tuoi amici?
Uno dei lavori più belli e importanti (nonchè difficili) sarebbe proprio quello di lavorare per la collettività, ma come sapete in Italia lo stanno facendo diventare (anzi lo è già diventato ) un refugium peccatorum.
Un posto per cerebrolesi o raccomandati desiderosi di fare lo yesman a profitto personale.
Ma ci sono anche gli altri, silenziosi operatori per il meglio.

*Dioniso*777* ha detto...

Ciao Daniela, lo sai come la penso a riguardo, non voglio offendere chi lavora, ma perché farlo quando alla fine non ne ricavi nulla? Fai una vita dedicata al lavoro e alla fine cosa ti rimane? Perché hai vissuto, per gli altri? Per carità il tuo è un lavoro dignitoso, lavori per l'ambiente...Mi spiego meglio però, sino a quando tutti lavoreranno, terrorizzati dai poveri, finire in strada la credono tutti la peggiore delle maledizioni, ovvero "FARE LA VITA CHE HANNO FATTO PERSONAGGI COME GESù, SOCRATE, SIDDHARTA, ERACLIO & company", sino a quando tutti manterranno questo mondo invaso dalla melma non smetterà di esistere, di essere quello che è purtroppo!
Brunetta? Sono etero, ma a brunetta qualcosina farei, un sacchetto in testa e un rapporto sado...ahahah, scherzo, o forse NO? Chissà, tanto sono pazzo, ho i documenti che lo dimostrano, oh, mica scherzo!!! Io sono laureato in psichiatria, legge, letteratura, filosofia, Io sono stato tutto nella mia vita, c'è qualcuno che l'ha già detto...gli pagherò i diritti d'autore, peccato che essendo nulla tenente e nulla facente farò rate a vita di un euro al mese :-)))
Dimmi una cosa tu che lavori per l'ambiente piuttosto, e le scie, cosa dicono i tuoi colleghi, e cosa fanno? Mi sembra che siamo totalmente indifesi purtroppo. Stamani qui in provincia di Savona c'era un cielo da fotografare, dopo due ore di righe incrociate è apparso un cielo COMPLETAMENTE ricoperto dalle velature, così dicono i nostri GRANDI che operano nelle precisioni metereologiche.

*Dioniso*777* ha detto...

PS: Avere dei figli è un impegno, non puoi andare in strada, ma occupare una casa disabitata in montagna o collina si, e certamente i tuoi bambini staranno meglio rispetto alla scuola, il cellulare, le scarpette e lo zaino di firma, ecc. Insomma, via dal sistema, così la penso da otto anni e non tornerò mai indietro.
Ciao, un abbraccio e una carezza da parte mia alle tua meravigliose, perché sono tutte meravigliose, bestioline. Io non mangio carne, gatti e cani sono come conigli, mucche, maiali e altri, sono tutti "VIVI" e provano sentimenti proprio come noi maledizione!!!

Anonimo ha detto...

Ciao non sono esperta di scie, opero nella pianificazione.
Tuttavia ho detto una cosa che non hai "colto": non sempre lavorare non porta a nulla soprattutto se lavori per la collettività. Certo puoi fare poco (colpa di brunetta e die suoi adepti) ma qualcosa si può fare. In silenzio e umiltà.
Quindi non tutto è sprecato.
Cagnolotta e miciotto ringraziano.

*Dioniso*777* ha detto...

Ho capito, lavorare per la collettività, un lavoro socialmente utile, quello che dovremo fare tutti!
Unico lavoro che farei è proprio qualcosa che torni utile ai miei simili.

Anonimo ha detto...

Infatti è questo il significato di LAVORARE PER LA COLLETTIVITA'.

E come dice Barbard, uno Stato vero moderno laico e democratico dovrebbe incentivare quel tipo di lavoro, formare e aggiornare. Invece non succede nulla di tutto questo. Infatti spesso in questi lavori pubblici ci sono gli amichetti dei brunetta che non pensano a nulla se non al loro particolare interesse personale lasciando ad oscuri funzionari l'onere di fare qualcosa. E non sempre li lasciano fare.

*Dioniso*777* ha detto...

Cara Daniela, questo è "COMUNISMO", ma Il Capitale di Marx non lo fanno leggere a scuola, anzi come scrivevo nel mio blog
http://fintatolleranza.blogspot.com/2011/10/i-gesuiti-e-chi-sono-costoro-gli.html
Le scuole ci insegnano ad essere uno contro l'altro, la chiamano competizione, Io la chiamo lavaggio del cervello, ma sai siamo nel grande 1984, hai letto questo?

http://www.informarmy.com/2011/10/1984-le-profezie-di-george-orwell.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Informarmy+%28INFORMARMY.com%29

Anonimo ha detto...

Grazie Dionisio, appena posso lo leggerò.
Tu continua.
P.S. se non lo chiamiamo più COMUNISMO forse diventa più gradevole.
;)

LKWTHIN

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