"THE END"

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giovedì 9 giugno 2011

Testimonianza di una morte e di un ritorno, o sono solo allucinazioni?


Premetto che quello che leggerete qui sotto l’ho raccontato a diverse persone, e sono consapevole che potete pensare che sono un povero pazzo, oppure un visionario, ma vi assicuro che in quell’allucinazione di sensazioni umane, o terrestri, non vi era proprio nulla, in ogni modo non tutti credono che possano esistere certe dimensioni oltre la morte, ma non sono stato l’unico e chissà perché qualsiasi sia la religione o la provenienza dei soggetti, le esperienze hanno molte cose in comune. Leggete e valutate voi.

Era il 27/02/1997, alle 7 di sera, quanti sette in questo incidente. Guidavo la mia moto, stavo percorrendo una strada cha avrò fatto almeno mille volte, avevo il casco al braccio, anche se faceva non molto caldo, ma sapevo che trovare forze dell’ordine in quella stradina era impossibile, una strada buia e poco trafficata, io il casco lo usavo sempre, quella sera no, tanto ero partito da un negozio molto vicino a casa, dove abitavo, e non correvo molto, stavo viaggiando circa agli ottanta all’ora, scarsi. Io non ricordo nulla dell’incidente, ne la legnata che ho preso in faccia, ne il dolore e nemmeno lo spavento. In pratica, non so come, ho perso l’equilibrio e sono andato a finire addosso una colonna di cemento al lato della strada, mi sono rotto la faccia, ma soprattutto il setto nasale, e sono caduto a pancia all’aria, di conseguenza il sangue è finito nei polmoni e quando arrivò l’ambulanza non respiravo. La prima scena che ricordo è che vedi un brutto incidente, alcune persone attorno che osservano un ragazzo, accidenti doveva essersi fatto male, era in uno brutto stato. Ma un attimo dopo mi accorgo che sto osservando la scena dall’alto, mi sono chiesto ma dove sono, su un balcone, cosa sta succedendo? Un istante dopo guardo sotto di me e vedo che stavo lievitando, ero sospeso in aria, riguardo il ragazzo sulla strada e mi rendo conto che era vestito come me, la moto era dello stesso colore, guardo quello che doveva essere il mio corpo, ma non mi riconosco affatto in quella persona stesa a terra, in tre dimensioni non ci vediamo mai durante la nostra vita, visti dall’esterno è molto difficile riconoscersi, comunque in pochi istanti, (non si può parlare di secondi il tutto è stato velocissimo, una manciata di istanti), immediatamente penso: sono morto, è finita, ma la sensazione non era per niente brutta, anzi stavo bene, non sono mai stato così bene in vita mia. Dietro di me sentivo una forza che mi attirava, come un aspirapolvere che ti risucchia, allora mi volto per vedere cos’è, nello stesso momento in cui mi sono girato non ho più sentito nulla, ne visto più niente del mondo che avevo attorno sino a pochi secondi prima, ho visto solo un tunnel nero con della luce in fondo, ma la cosa più strana è che il tunnel nonostante sembrasse estremamente lungo, lunghissimo, in un attimo l’avevo attraversato, ero arrivato all’uscita, dall’altra parte, appena arrivato in fondo vidi la figura di mio nonno, morto quattro anni prima, ma non era come possiamo immaginare noi un fantasma, era formato da una nebbiolina giallo-biancastra, appena lo vidi non mi disse nulla, non aprì bocca, mi guardò solo, ma dentro di me avevo chiaramente capito: “Stai tranquillo che tu non rimarrai qui, devi ritornare”, si parlava col pensiero? Non di certo con la voce.


Non mi fermai, ho proseguito subito, come se sapessi quello che dovevo fare, io giurerei di aver provato quella sensazione molte altre volte e che non fosse affatto la prima, mi sentivo a casa. Continuai, ero in uno spazio che si poteva proprio definire ‘infinito’, non vedevo fine, tutto era pervaso da una luce che assomiglia al centro di una galassia, avete presente quella luce bianchissima, la galassia sombrero, proprio quella che potete vedere nell’intestazione del mio blog, mi ricorda molto quella lucentezza, forte, intensa, affascinante, in quel luogo ho visto diverse figure dalle sembianze umanoidi, tutte formate della stessa nebbia giallo-biancastra di cui era composto mio nonno, erano esseri di luce, nessuna spiegazione può essere più esatta. Ma non mi sono fermato, ho proseguito, sapevo che dovevo andare avanti, e nel frattempo due o tre di quegli esseri di luce mi seguirono sulla mia destra, e sentivo più di una voce che mi diceva di stare calmo e di fermarmi, tanto “lui” sarebbe arrivato. Non passò molto tempo che da in fondo vidi arrivare un cilindro di luce, un attimo dopo era nelle vicinanze, impossibile parlare di dimensioni, era molto grande, come impossibile parlare di distanze, lo sentivo vicino, ma in realtà non era poi così prossimo al mio essere. Quello che provai in quel momento non vi sono termini umani per spiegarlo, mi sono sciolto, era come avere mille persone dentro, sentirsi finalmente pieni, permeati di vita, d’energia, vivi per davvero, non è questa la vita, questo è un sogno a confronto di quello che provai in quell’occasione. Mi ricordo una voce molto profonda, emanava potenza, ma anche un infinita dolcezza, purtroppo non ricordo quasi nulla di ciò che mi fu detto, ricordo che vidi scene della mia vita, scene in cui era impossibile capire cos’era il passato e il futuro, tutto faceva parte della stessa storia, la cosa più sconcertante era che riuscivo a sentire le emozioni che gli altri provavano per causa, o merito mio, come se fossi dentro di loro, ma soprattutto da quella dimensione, (non saprei come altro chiamarla), il senso era completamente differente da come lo percepiamo in questa esistenza, per un istante ho avuto la sensazione di aver capito che tutto era perfetto così com’è, ma quella sensazione è svanita una volta rientrato nel mio corpo, ho avuto solo qualche ricordo, magari ricordassi tutto quello che devo aver visto. Io non vorrei mai essere ritornato su questo pianeta, capite, era quella la mia casa, era in quel luogo che stavo bene come non lo sono stato mai in tutte le esperienze che ho vissuto su questa terra, nemmeno un centesimo di ciò che provai in quell’occasione lo si può provare intrappolati in questo corpo, per carità la vita è anche bella non è solo dolore, ma come diceva Buddha: il dolore comincia con la nascita e finisce con la morte, io vi insegno a vincerlo, niente di più. Per questo forse nessuno mai tornerebbe da quel luogo, ma sentivo che lo ‘dovevo’ fare, era una missione che non avevo ancora finito, purtroppo, o per fortuna, mi risvegliai nella stanza numero 7 di terapia intensiva dopo sei giorni di coma, poi mi spostarono in neurologia, stanza nella stanza 17. Per questo dicevo quanti sette in apertura, coincidenza? Mah, non credo per niente nelle coincidenze, mi ricordo che appena sveglio dicevo continuamente che nemmeno un sasso si trova in quel luogo per caso, nulla è coincidenza, casomai siamo noi a non vederne il collegamento. Un'altra cosa che continuavo a ripetere era che noi umani siamo meno di un granello di sabbia. Dopo 30 giorni ero dimesso e per diversi mesi sono stato divinamente, ho cercato di avvicinarmi alle religioni, ma sinceramente non ne trovo nessuna che non si fondi sull’ipocrisia, e credo che nessuno possa spiegarmi chi è l’Entità da cui veniamo, sono convinto che nel “conosci te stesso” sia racchiuso il segreto, non cercare all’esterno, tutto è dentro di noi, siamo un piccolo frammento di energia divina con una missione da compiere, chissà per quale motivo.
  Come diceva Schopenhauer: se siamo venuti a vivere questa vita, significa che dobbiamo apprendere una lezione che non potevamo imparare in nessun altro modo. Siamo davvero guerrieri che vengono dalla luce, tutta la vita è un alternarsi di guerra e pace. Dopo una simile esperienza come puoi continuare a vivere come prima? Come puoi avere paura della morte, e come puoi dare lo stesso senso che davi prima alla vita? Impossibile, sono esperienze che ti cambiano per sempre. E chissà perché da dopo il risveglio ho iniziato a odiare e non guardare più la televisione, mi innervosisce, ho iniziato a studiare filosofia e astronomia, volevo conoscere, sapere in che barca mi trovavo, mi sono acquistato un telescopio e un bel po’ di libri dei più grandi pensatori, e di astrofisica-astronomia, passioni che ancora adesso mi accompagnano.

Fine della storia.


 A voi credere se sono solo un visionario o davvero non pensiamo mai un attimo a ‘chi’ e ‘cosa’ siamo. Come c’è scritto nel vangelo: “perché vi chiedete dove andrete dopo la morte e non vi chiedete da dove venite?”

Dioniso777

3 commenti:

*Dioniso*777* ha detto...

Concordo: Assurdo!

Sky ha detto...

ciao Dioniso, io ho avuto la tua stessa esperienza, grazie al cielo non in seguito ad un incidente. Ti credo e condivido le sensazioni. io aggiungo che dopo aver avuto questa esperienza sentivo il forte bisogno di comunicare a tutti che la nostra casa c'e', esiste, e anche se non e' qui sulla Terra prima o poi ci andremo. sentivo il bisogno di dire a tutti che Tutto e' Uno ( e tante altre cose che ho "visto" quando ero la' all'"Origine" o alla "Fonte" ). ci ho provato con diverse persone, diverse volte, ma se non provi in prima persona certe esperienze non lo puoi capire fino in fondo...sono felice di condividere con te, che puoi capirmi, questa esperienza. se vuoi parlarne, scrivimi : skyriver77@gmail.com. (p.s. per me il numero 7 ha sempre avuto un significato speciale :) )

fiore selvatico ha detto...

per comprendere esistono differenti modi,quante sono le forme viventi,io ci ho capito,che la vita,e una grossa barzelletta,Se sai che non puoi morire,non puoi che assaggiare,questo meraviglioso mondo.Per me è meraviglioso ora come quando ero in determinati stati straordinari di coscienza,è la sola CONSAPEVOLEZZA,il bloccaggio del pensare cazzate,a fare la differenza.La scuola serve proprio a questo installarci cazzate,finche tra noi e la realta c"è lo schermo del pensiero,non si è realmente vivi,siamo morti viventi come dicono gli aborigeni,ciao resuscitato,ahahah

LKWTHIN

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